venerdì 11 marzo 2011

Corso di poesia creativa

Ho trovato in edicola un Corso Di Scrittura: non è uno scherzo, sono 12 volumi con tanto di dvd.
Visto che la cosa può rendere, ho deciso di lanciarmi anch’io nell’Impresa. Però, siccome non ho mai letto “The catcher in the rye”, prendo come modello il reverendo Dodgson, alias Lewis Carroll, e lancio addirittura una Scuola di Poesia.
L’unico problema è che il papà di Alice (e del Coniglio Bianco, e del Gatto del Cheshire, e della Lepre Marzolina, e del Cappellaio Matto) era inglese e scriveva in inglese. Se questo fosse un blog inglese scritto in inglese, non avrei che da schiaffarvi qui il testo e dirvi di leggerlo; invece mi toccherà di lavorare, il che è un gran brutto inizio, lo ammetterete.
“Poeta si diventa”, dice Carroll con un bel motto in latino, da vero erudito. E s’immagina una scenetta familiare: un bambino che chiede al nonno come si fa a diventare Poeti.
«Come si diventa poeti? Come si fa a scrivere in rima? Una volta mi hai detto: “Il vero desiderio prende parte del Sublime.” Ma dimmi come! Non mandarmi via con uno dei tuoi “un’altra volta”...»
POETA FIT, NON NASCITUR
« How shall I be a Poet ?
How shall I write in rhyme ?
You told me once : The very wish
partook of the sublime ,
then tell me how ! Don't put me off
with your Another time ! »
Il nonno sorride. Gli piace parlare con quel nipotino così sveglio: non c’è niente di trito o di banale in lui, nessuna esitazione. “ E tu vuoi diventare poeta prima di essere andato a scuola? Ah, bene! Non credevo che tu fossi così sconsiderato.»
The old man smiled to see him,
to hear his sudden sally;
he liked the lad to speak his mind
enthusiastically;
and thought: « There's no hum-drum in him,
nor any shilly-shally. »
« And would you be a poet
before you've been to school ?
Ah, well ! I hardly thought you
so absolute a fool.
Ma poi il nonno gli spiega: « Primo, impara ad essere spasmodico: è una regola molto semplice. Comincia col prendere una frase, e a farla in pezzettini piccoli; poi prendi i pezzetti, li mischi, e vedrai che vengono fuori che stanno a stento in piedi. L’ordine in cui escono non importa.»
First, learn to be spasmodic,
a very simple rule.
For first you write a sentence,
and then you chop it small;
then mix the bits, and sort them out
just as they chance to fall ;
the order of the phrases makes
no difference at all.
«Quindi, se vuoi far colpo, ricordati ciò che ti dico: le Qualità Astratte cominciano sempre con la maiuscola. Il Vero, il Buono, il Bello: queste sono le cose che pagano!»
Then, if you'd be impressive,
remember what I say,
the abstract qualities begin
with capitals alway :
the True, the Good, the Beautiful -
those are the things that pay !
« Poi, quando descrivi una forma, un suono, una tinta, non esporre la materia in maniera piana, ma usa le allusioni: e impara a guardare alle cose con una specie di strabismo mentale.»
Next, when you are describing
a shape, or sound, or tint ,
don't state the matter plainly,
but put it into a hint;
and learn to look at all things
with a sort of mental squint. »
Il bambino ha capito, e fa un esempio: « Per esempio, se io volessi parlare di un pasticcio di carne di montone, dovrei dire “Sogni di lanoso gregge / rinchiusi in una cella di frumento” ?»
Sì, proprio così, risponde il vecchio.
« For instance, if I wished, Sir,
of muttonpies to tell,
should I say Dreams of fleecy flocks
pent in a wheaten cell... ? »
« Why, yes, - the old man said - that phrase
would answer very well. »
E il nonno prosegue: « Quarto, gli epiteti che vanno bene per ogni parola, come la Salsa Pronta di Harvey che è buona con il pesce, la carne, il pollo. Di questi, “selvaggio, solitario, stanco, strano”, sono quelli da preferire.»
« The fourthly there are epithets
that suit with every word -
as well as Harvey's Reading Sauce
with fish, or flesh, or bird -
of these, wild, lonely, weary, strange,
are much to be preferred. »
Il bambino si entusiasma. « E si può fare, di raggrumarli tutti insieme, così: “l’uomo selvaggio andò per la sua stanca via verso una strana e solitaria pompa?»
« And will it do, o will it do,
to take them in a lump,
as the wild man went in his weary way
to a strange and lonely pump... ? »
« Ma no! – sbotta il nonno – Non devi arrivare così in fretta ad una conclusione. Questi epiteti sono come il pepe, un po’ vanno bene ma se ne metti troppo disturba.»
« Nay, nay ! You must not hastily
to such conclusion jump.
Such epithets, like pepper,
give zest to what you write;
and, if you strew them sparely,
they wet the appetite:
but, if you lay them on too thick,
you spoil the matter quite !
E poi riprende: « Per ultimo, come accomodamento: il tuo lettore, gli devi mostrare, deve avere le informazioni che tu gli dai, e devi stare attento a non fargli capire prematuramente come va a finire, che deriva ha preso il tuo poema. E quindi, per testare la sua pazienza, per quanto può durare, non menzionare nomi, posti, date; e assicurati sempre di essere abbastanza oscuro.»
Last, as to the arrangement :
your reader, you should show him,
must take what information he
can get, and look for no im-
mature disclosure of the drift
and purpose of your poem.
Therefore, to test his patience, -
how much he can endure -
mention no place, names, or dates
and evermore be sure
throughout the poem to be found
consistently obscure.
« Prima fissa il limite a cui vuoi estenderti; poi riempilo con l’imbottitura (chiedine un po’ a qualche amico); il tuo grande colpo d’effetto, la “sensation-stanza”, la metterai verso la fine.»
« E che cos’è una “sensation” , nonno, dimmelo, ti prego... Penso di non aver mai sentito così tanto questa parola prima d’oggi. Sii così gentile da farmene un esempio.»
First fix upon the limit
to which it shall extend :
then fill it up with Padding
( beg some of any friend )
your great sensation-stanza
you place towards the end. »
« And what is a Sensation,
Grandfather, tell me, pray ?
I think I never heard the word
so used before today :
be kind enough to mention one
exempli gratia. »
E il vecchio, guardando con tristezza attraverso il prato del giardino, dove qua e là luccicava ancora nell’alba una goccia di rugiada, disse: « Va’ ad Adelphi, e vedi Colleen Bawn. Questa parola la dobbiamo a Boucicault, la teoria è sua, dove la vita diventa Spasimo, e la Storia un Ronzio: se questa non è “sensation”, non so cos’altro lo sia. Ma adesso prova da solo, prima che la fantasia perda il suo calore. »
N.d.R.:Questa strofa tratta di letteratura inglese: Dyonisius L. Boucicault era un poeta irlandese contemporaneo di Carroll, Adelphi era un teatro, Colleen Bawn il titolo di un dramma di Boucicault. Si potrebbe saltare senza problemi, ma ormai il Corso di Poesia è quasi finito, cosa volete che sia una strofa in più o una in meno.
And the old man, looking sadly
across the garden-lawn,
where here and there a dew-drop
yet glittered in the dawn,
said : « Go to Adelphi,
and see the Colleen Bawn.
This word is due to Boucicault,
the theory is his,
where life becomes a Spasm,
and History a Whiz :
if this is not Sensation,
I don't know what it is.
Now try your hand, ere fancy
have lost its present glow - »
« E dopo, - aggiunse il nipotino – noi la pubblicheremo, sai: copertina verde, lettere d’oro sul dorso, in duodecimo!» Allora il vecchio sorrise orgoglioso nel vedere il precoce ragazzo correre come un matto verso la penna e l’inchiostro, e il suo blocco di carta: ma quando pensò al pubblicare, il suo volto si fece triste e severo.
« And then, - his grandson added -
we'll publish it, you know :
green cloth, gold lettered at the back,
in duodecimo ! »
Then proudly smiled the old man
to see the eager lad
rush madly for his pen and ink
and for his blotting-pad :
but when he thought of publishing
his face grew stern and sad.
(Lewis Carroll )
(i disegni sono di John Tenniel, dalla prima edizione di "Alice nel Paese delle Meraviglie")

6 commenti:

Mauro ha detto...

Beh, ma questo corso è bellissimo!
Mi iscrivo subito. Alla fine c'è un esame? Rilasciate un attestato?

Giuliano ha detto...

La Commissione giudicante è formata dalla Lepre Marzolina e dal Cappellaio, quindi promuovono tutti. Gli attestati però li firma il Ghiro, quindi capirai che qui qualche problema c'è.

annarita ha detto...

Ce ne fossero di corsi così! ;-)
Salutissimi, Annarita

Giuliano ha detto...

Una delle mie letture preferite, fin da quando andavo ancora a scuola (ci ho imparato sopra un po' di inglese)
:-)

giacy.nta ha detto...

"selvaggio, solitario, stanco, strano" aggiungerei sbilenco, naturalmente associato a quella cosa che scivola nelle tromba di Eustachio senza farla suonare ;)

p.s.

Ciao! buona giornata!

Giuliano ha detto...

qualche strofa la so ancora a memoria
:-)
ogni tanto perfino Montale scrive in questo modo!
La lezione di Carroll penso che alla fin dei conti (al di là di qualche accenno sorridente ma polemico) sia questa: che è bello giocare con le parole...