La
bella la va al fosso,
(ravanej
e ramulasc, barbabietul e spinasc, tri palanch al mazz...)
va
al fosso a resentar
(coro:
"la va al fosso al resentar..." )
e
intant che la resenta
(ravanej
e ramulasc, barbabietul e spinasc, tri palanch al mazz...)
la
gh'è cascà l'anel
(coro:
la gh'è cascà l'anel...)
Mi
chiedo se si capisca anche fuori Milano, direi di sì a parte il
dubbio sui ramolacci: passi per rapanelli, barbabietole e spinaci, ma
c'è ancora qualcuno che mangia i ramolacci? E, soprattutto, che cosa
sono i ramolacci? Me lo chiedevo da bambino e continuo a chiedermelo
ancora oggi, non perché nel frattempo non l'abbia imparato, ma
perché me ne dimentico ogni volta. Così consulto un'enciclopedia
delle erbe di uso comune e trovo la spiegazione: raphanus sativus,
una radice a metà strada fra rapanello e rafano, detta anche
rapanello nero o rapanello invernale.
Così,
risolto l'enigma del ramolaccio, penso di aver risolto ogni dubbio; e
invece no, ho sorvolato su resentare. Resentare sullo Zingarelli non
c'è: sembra una parola toscana, ma lo sembra soltanto. Resentare
significa lavare (risciacquare, per la precisione): intanto che la lava, o meglio - I beg your pardon -
"mentre sta lavando" (questo sì che è italiano, e non una
traduzione automatica computerizzata), le è cascato l'anello
nell'acqua. Che si fa? Alla bella che è andata al fosso per
resentare non resta che chiedere aiuto a un pescatore lì vicino.
-
O pescator dell'onda
(ravanej
e ramulasc, barbabietul e spinasc, tri palanch al mazz...)
pescatemi
l'anel...
Eccetera
eccetera, è una canzone famosa e caso mai rimando qui per chi
volesse cantarsela tutta intera.
La
parola resentare, così evocata, però mi ha fatto venire in mente
un'altra cosa, che ha sempre a che fare col lavaggio ma che è
davvero tutta un'altra cosa. Per la precisione: quando si beve il
caffè, alla fine rimane sempre qualcosa sul fondo della tazzina. E
allora si fa il resentìn, il "piccolo lavaggio": non con
l'acqua, ma con la grappa. Un goccio di grappa, nella tazzina ancora
calda, resenta sü che l'è una meraviglia. La grappa si aromatizza
al caffè, e si scalda quel tanto che basta per renderla ancora più
aromatica di suo - se la grappa è buona, s'intende. Ovviamente, si
sa, c'è chi con la grappa poi esagera: e questo non è bene. La
resentada definitiva, insomma, spetta alla lavastoviglie, o
all'acquaio. La grappa è buona ma è sempre meglio non esagerare. A
proposito, adesso che ci penso, devo averne una bottiglia di quella
buona già aperta... no, è ancora chiusa. Aspetterò, caso mai passi
di qui una persona simpatica, barbera e champagne, o caffè col
resentìn, meglio bere in buona compagnia che da soli. (e attenti al
controllo dell'alcool, se poi dovete guidare).
Resentare fa parte del processo di lavaggio dei panni, ma si riferisce unicamente alla fase di risciacquo.
RispondiEliminagrazie per la precisazione, lo avevo dato per scontato ma ha fatto bene a scriverlo
RispondiElimina