venerdì 18 gennaio 2013

L’on. Salvini e il federalismo degli Svizzeri

Il federalismo esiste in Svizzera da secoli, e in Germania da quasi duecento anni: è l’argomento di punta dei leghisti nelle infinite discussioni sul tema. E quindi, si conclude, dov’è il problema?
Il problema è questo: che se in Svizzera o in Germania venissero a sapere che un politico ha comperato una laurea lo metterebbero immediatamente alla porta, magari anche a pedate. E si tratta solo del primo esempio che mi è venuto in mente: provo a pensare a cosa succederebbe, in Svizzera o in Germania, se scoprissero che un politico o un assessore è colluso con la malavita organizzata, come è successo di recente in Lombardia: non so gli Svizzeri, ma di sicuro i Tedeschi ripristinerebbero seduta stante i metodi e i rituali praticati durante la battaglia di Teutoburgo (anno 9 d.C.), scorticazioni e impalazioni comprese.
Invece da noi, niente. Da noi, il deputato europeo nonché segretario regionale lombardo, onorevole Salvini, può tranquillamente andare in tv e parlare ancora di teoria politica, come se niente fosse, dopo aver governato in questo modo, e per vent’anni, non solo la principale regione italiana ma anche Roma e l’Italia intera. Ministri lombardi erano quasi tutti i membri del governo di cui ha fatto parte fino a ieri la Lega Nord: Bossi, Maroni, Berlusconi, Calderoli, Gelmini, Brambilla, Tremonti (Tremonti è di Sondrio, quasi svizzero), Irene Pivetti, Formigoni, eccetera eccetera. Se i Comuni e le Regioni italiane sono così disastrate, gran parte della colpa va proprio a Berlusconi, a Tremonti e alla Lega: gli altri erano all’opposizione, le decisioni vengono prese da chi comanda. Vogliamo parlare, magari, delle condizioni in cui è stata ridotta Parma, città modello ai tempi del PCI?

Cambiar discorso in tv è comunque facile, se vicino a te c’è il sindacalista si attacca a parlare del sindacato, se c’è Nichi Vendola si parla dei matrimoni omosessuali, se c’è Landini della FIOM gli si dice “non gridare che non sono sordo”; l’importante è sviare il discorso, evitare di rispondere. E’ facile, e il conduttore lo consente sempre. A scuola, o in tribunale, si verrebbe presi a bacchettate: non so niente di Traiano, sposto il discorso su Giulio Cesare. Non so niente delle reazioni delle ammine, provo a spostare il discorso su qualcosa che so – ma i professori raramente sono così fessi, e in tribunale a rispondere così si rischia, negli USA (paese federalista come pochi altri al mondo) quando si cerca di cambiar discorso davanti a un’osservazione precisa, si viene incriminati per vilipendio. In tv, invece, te lo lasciano fare senza problemi: che il conduttore sia connivente o solo un po’ distratto il risultato non cambia.
Ci si chiede anche che cosa bisogna fare per diventare assessori, onorevoli, ministri. Ai giovani che chiedono un posto di lavoro, anche uno qualsiasi, si chiede il curriculum e poi si storce il naso anche davanti a una laurea in ingegneria, a due lingue straniere parlate e scritte... Questi chi sono, come vengono selezionati? Non entro nel dettaglio, me ne guardo bene: me lo sono già comunque chiesto altre volte, per esempio qui; e mi è toccato prendere atto che abbiamo avuto non solo donnine allegre (questo arrivo a capirlo), ma perfino degli ultrà del calcio come assessori. In Lombardia e soprattutto nel Lazio si fa carriera così, alla faccia del curriculum vitae.
Conclusione: lasciamo stare gli svizzeri quando si parla di federalismo, se al posto di Guglielmo Tell ci fossero stati Bossi e Tremonti e Maroni non oso pensare a come sarebbe andata a finire, con quella mela e con quella balestra.
PS: Quando si parla della Fornero, bisogna ricordarsi che Roberto Maroni è stato ministro del Lavoro. I danni non li ha fatti la Fornero, ha cominciato Maroni: se vostro figlio è disoccupato, ricordatevi che in vent'anni Maroni non ha mai detto una parola mentre le fabbriche padane chiudevano o traslocavano all'estero.

4 commenti:

bibliomatilda ha detto...

Tutto, ma proprio tutto in Italia viene deformato, reso altro dal modello, ma tanto altro che il modello non esiste più se non nel nome e nelle parole di coloro che mistificano, che fanno dell'inganno e della menzogna la loro fede.
Quando ripeto che è una questione di mentalità, di cultura, nel senso di universo di valori condivisi o meno, è questo che intendo. Qui tutto acquista un sapore di beffa, non è solamente Salvini, dove mettiamo Berlusconi e il suo "coraggio" di presentarsi ancora in pubblico dopo tutto il marcio, la corruzione, la derisione, l'illegalità della quale si è nutrito lui e i suoi? e Verdini? e Formigoni?
A volte si dice - ah, ma lei considera tutto il popolo italiano una schiera di ignoranti e immaturi? - la risposta? eh? la risposta? qual è? forse in quello che vediamo, in quello che lascia alcuni di noi, ancora, increduli, ancora a cercare risposte. Alcuni dicono, - la legalità non è tutto! - , - caspita! - dico io, - nel nostro paese si deve iniziare tutto da lì e per diffonderla c'è bisogno di istruzione e di buone scuole...anche per gli insegnanti -
Non è tutto qui, ovvio, ma non è neanche tutto nel loro modo di essere e di fare politica e di decidere sulle vita degli altri!

Giuliano ha detto...

si può fare di tutto, anche la secessione, ma non con queste persone!!!
Tremonti voleva la banconota da un euro, sembrava davvero convinto che con la banconota invece della moneta avremmo risolto il problema: da spavento... a uno così è stata affidata l'Economia!
ieri hanno arrestato anche l'ex sindaco di Parma, pare che si fosse rivolto all'amico Maroni (ministro degli Interni) per avere "un prefetto che non venga a rompere i coglioni". Se la notizia venisse confermata sarebbe gravissimo.
In questo contesto, i lombardi danno ancora un 40%...mah! se è così, prepariamoci al peggio.

Grazia ha detto...

Massimo d'Azeglio - mi pare - aveva detto:" Ora che l'Italia è fatta bisogna fare gli italiani". A un secolo e mezzo di distanza non ci siamo ancora riusciti!

Giuliano ha detto...

Grazia, è andata anche peggio: la Lombardia consegnata dai leghisti alla 'ndrangheta. (è nelle cronache giudiziarie, ci sono già purtroppo anche molte sentenze...l'ultimo condannato si chiama Perego, industriale brianzolo dell'edilizia)