L’ostacolo maggiore alla comprensione, me ne sono reso conto da tempo, è nella parola “sale”: la maggior parte della gente, anche tra quelli che hanno studiato e che magari hanno fatto il classico, non capisce di cosa si parla. Forse si può provare a dire “calcare”, ma non tutti i sali provocano il calcare. Da questo punto di vista, secoli e secoli sono passati invano e perdura l’ignoranza anche sugli aspetti più semplici del mondo in cui viviamo (come l’azoto, nel quale viviamo immersi). I microbi, i batteri, il dna, la trasformazione continua della materia, continuano a rimanere un mistero per quasi tutti.
Il sale, per tutti, è solo quello di cucina; se nessuno ce lo mette, come fa ad esserci il sale nell’acqua? La situazione migliora un po’ se si usa la parola “calcàre”, quello sì, lo hanno visto tutti, prima o poi, il calcare. Ma da dove viene il calcare, chi ce lo ha messo? Come si forma?
In queste cose, siamo ancora in gran parte fermi al pre-illuminismo, quando i medici parlavano di “mal della pietra” per dire che uno aveva i calcoli. Come si sarà formata quella pietra, chi ce l’ha messa, qual mai sortilegio ha fatto sì che delle pietre siano penetrate in un corpo umano?
L’acqua è chiara, pulita, trasparente, inodore e insapore: non sorprende più di quel tanto che la si pensi ancora, come 500 anni fa, qualcosa di a sè stante, puro e virginale. Invece no, c’è sempre qualcosa sciolto dentro: l’acqua salata non è solo quella del mare, tutte le acque sono sempre almeno un po’ salate. Se noi chiamiamo salata l’acqua di mare, è solo perché i sali che vi sono disciolti sono in concentrazione tale che riusciamo a percepirli.
Ho detto “i sali”, al plurale, perché i sali che possono esservi disciolti sono molti. C’è un interscambio continuo fra la terra e l’acqua, alcuni terreni trattengono i sali e lasciano l’acqua più leggera, altre terre si fanno sciogliere e rendono l’acqua più dura; infine, dal mare e dai laghi l’acqua evapora, distilla naturalmente e va a formare le nuvole. Tutto questo fa parte del ciclo di trasformazione della materia, che non ha mai fine e che è alla base dell’intero Universo, e non solo di questa nostra Terra. Qui il discorso comincia a farsi davvero complesso, e devo rimandare chi mi sta leggendo non solo a un corso di chimica serio (questo mi sembra scontato, io come chimico valgo pochissimo) ma anche ad altri miei post su questo sito, per esempio quello sulla durezza delle acque e quelli su Mendeleev e il Sistema Periodico degli Elementi.
L’acqua distillata, anche questa è un’esperienza comune, per molte persone è difficile da capire perfino come nome: c’è chi la percepisce come località, l’acqua di Stillata: se c’è l’acqua di Colonia ci sarà pure quella di Stillata (ci sarà pure un posto che si chiama Stillata, magari in Calabria o in Toscana...). Sul sito del farmacista Salvatore Lo Leggio (purtroppo ne ho perso l’indirizzo web) ci sono dei bigliettini con le richieste scritte dai suoi compaesani, e in uno di questi, che trovo bellissimo, era nominata l’acqua stellata. Mentre leggevo, ho pensato che se fosse veramente possibile dare dell’acqua stellata a chi la richiede, fare il farmacista sarebbe il mestiere più bello del mondo.
Infine alcune domande che ho ascoltato spesso:
- l’acqua piovana è come l’acqua distillata? In teoria sì, in pratica no: questo perché l’aria è spesso molto sporca, soprattutto in città e dove ci sono le automobili e le moto, ma un po’ ovunque perché basta un fuoco acceso (fumo, gas di combustione) o un aereo che passa per inquinare l’acqua piovana. Lo stesso discorso vale per la neve sciolta: ai tempi dei nostri bisnonni era probabilmente vero, oggi anche la neve e la nebbia sciolgono gas e polveri presenti nell’aria. La produzione industriale e le grandi fabbriche cominciano a metà Ottocento, è da allora che acqua piovana e neve disciolta non possono più essere paragonabili all’acqua distillata. Allo stesso modo, anche l’acqua di condensa che troviamo sul coperchio dell’acqua per la pastasciutta, o dentro il forno a microonde quando riscaldiamo qualcosa, può essere considerata acqua distillata: a patto che il coperchio sia ben pulito, s’intende, e fatto di materiale non solubile in acqua.
- l’ acqua demineralizzata è identica all’acqua distillata, cambia il modo in cui viene preparata: non attraverso la bollitura ma tramite il passaggio dell’acqua attraverso terre e resine appositamente scelte. Per i desalinizzatori oggi si usano anche altre tecniche, come l’osmosi, o la filtrazione con filtri molto speciali; però qui il discorso si farebbe troppo complesso per le mie competenze. Il risultato finale è comunque sempre quello, un’acqua senza sali disciolti.
- E' vero che bere acqua distillata fa male? Se sì, perchè? Non sono un medico, però posso subito dire che non è di certo un veleno; la questione è più complessa. L'acqua distillata, e anche quella demineralizzata, sono acque che non contengono sali disciolti; invece noi abbiamo bisogno dei sali minerali, perché sono i sali disciolti nell'acqua che conducono l'elettricità, e il nostro corpo è basato su impulsi elettrici e magnetici, proprio come una pila elettrica. L’elettricità non si trasmette attraverso l’acqua distillata, bastano invece pochissimi sali disciolti per trasformarla in conduttore. Bevendo acqua distillata si diluiscono i sali presenti nei liquidi del nostro corpo, e questo non va bene. La soluzione fisiologica, quella che si usa per le iniezioni e per le flebo, è fatta di sali disciolti in acqua.
- L’acqua distillata sui fiori fa male? Questo è vero, e la spiegazione è molto simile a quella del punto precedente: il nostro corpo è come una pila, e anche le piante sono fatte allo stesso modo, c’è bisogno dei sali minerali. Inoltre, l’acqua distillata diventa leggermente acida: molto meno dell’aceto o del succo di limone, ma comunque in modo da modificare il pH del terreno. Anche questo va a influire sulla salute delle nostre piante nei vasi.
- a cosa serve l'acqua distillata? L'impiego principale è nelle analisi chimiche. In chimica è fondamentale avere reagenti puri, e anche i solventi devono essere puri, perché la presenza di altri composti potrebbe interferire sulle analisi. Per la maggior parte degli altri impieghi, l'acqua demineralizzata basta e avanza; e per cuocere la pasta e il minestrone è sicuramente meglio l'acqua del rubinetto (infatti, all'acqua della pasta e delle minestre aggiungiamo sempre del sale...)
Le immagini, compresa quella del sale d'amare lacrime, vengono quasi tutte dall'ottimo sito http://mudwerks.tumblr.com , con l'eccezione dell'impianto di distillazione da laboratorio (wikipedia) e della vignetta con l'omino giustamente perplesso davanti all'acqua biologica (La Settimana Enigmistica, ça va sans dire). La donnina qui sopra sta mostrando la ricostruzione di alcuni cristalli, e la foto è del 1930; i due chimici misteriosi in alto vengono dal leggendario "Godzilla" di Ishiro Honda, anno 1954; qui sotto c'è invece Vincent Price, altro chimico misterioso, intento a osservare qualcosa che somiglia a un impianto di raffreddamento per una distillazione (L'abominevole dr.Phibes, 1971).
6 commenti:
Quando si dice "distillare" le notizie essenziali e comprensibili su un tema che ognuno è convinto, a torto, di conoscere! L'acqua stellata, ma tu guarda che bellezza! Il sale, quello che si deposita sulla pelle stando di fronte ad un mare in tempesta... persino d'inverno! Arriva con quelle microgoccioline trasportate dal vento, quelle sono paragonabili all'acqua distillata? O solo a quella stellata? ;)
il vento può sollevare l'acqua di mare così come è.
l'acqua di mare contiene un'infinità di sali: di magnesio, di calcio, di sodio, carbonati, solfati, cloruri... poi c'è lo iodio, tante cose. Beata te che sei vicina al mare!
:-)
anche il sudore è salato.
il sito di Salvatore Lo Leggio mi era piaciuto molto, penso che tornerò a cercarlo...
(l'acqua stellata viene da lì)
E le lacrime sono acqua distillata o invece stellata? (quelle d'amore le immagino stellate).
Intanto, buon rientro nel mondo del blog!
Grazia, l'immagine del sale d'amare lacrime avrei dovuto metterla più in grande... purtroppo non ne conosco l'autore
:-)
avrei dovuto mettere anche quella dell'acqua deidratata ma me la sono già giocata in precedenza
E le lacrime di gioia, chissà...
Non è un ritorno, il blog sta per chiudere davvero. Però questo era quasi pronto da mesi, mi sembrava giusto per finire l'opera.
Non ho mai capito perche' nell'analisi chimica dell'acqua minerale non compare piu' lo stronzio. Una volta c'era, tracce, ma c'era. Sara' una forma di censura?
è un elemento piuttosto raro, si trova solo in alcune zone limitate. Di regola se ne parla per il fall-out radioattivo, insieme al Cesio è l'elemento che più rimane nel terreno (dopo Cernobyl, per esempio).
Il nome deriva dalla località dove si trova la miniera scozzese in cui fu trovato e isolato per la prima volta, mi pare che sia Strunt, o un nome simile; latinizzato diventa Struntium. In inglese e nelle lingue internazionali non ha nessun significato secondario, è solo qui in Italia che suona ridicolo.
Lei è sicuro di non avere un cognome che suona ridicolo in altre lingue? Guardi che ce ne sono, e non poco.
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