“Ci sarà la ripresa”, dicono economisti e politici; “Siamo ottimisti, presto la crisi finirà, ci sono segnali importanti.”
Bene, questa è una buona notizia – se è vera. Però bisognerebbe completare l’informazione: la ripresa ci sarà per tutti? Staremo tutti meglio, o solo qualcuno di noi ne godrà i frutti?
Per come stanno andando le cose, è facile pensare che della ripresa – se ci sarà – godranno in pochi; gli altri continueranno ad arrancare e ad arrangiarsi.
Quest’estate si parlava di “gabbie salariali”: poi si è smesso, chissà perché. Ho trovato amici operai e impiegati che erano favorevoli: mi è toccato spiegare loro una cosa fondamentale, e perfino banale: che alle “gabbie salariali” si è favorevoli perché ci è stato fatto credere: 1) che a noi ci pagheranno di più. 2) che al Sud continueranno a prendere quello che prendono oggi.
Pie illusioni: qui al Nord non prenderemo un centesimo in più, e al Sud si vedranno dimezzare quel poco che prendono oggi. Così va il mondo.
La stessa cosa potrebbe capitare (uso il condizionale ma mi viene da ridere...) con la famosa Ripresa e con la famosa Fine Della Crisi: nel caso dovesse succedere, come tutti speriamo, allo stato attuale delle cose significa che chi di dovere si comprerà la Ferrari o la barca, o magari l’elicottero per evitare le code sull’autostrada; e operai e impiegati andranno avanti come adesso o magari anche peggio.
Tutto questo a meno che non ci si svegli e ci si dia una mossa, come fecero quarant’anni fa i nostri padri, nonni e fratelli maggiori: quando lottarono duramente per arrivare allo Statuto dei Lavoratori, che arrivò proprio dopo l’Autunno Caldo rimasto famoso, quello del 1969.
Ma qui ormai è passato anche l’autunno, chissà quando ci risveglieremo...
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