venerdì 15 ottobre 2010

Anarchici

Ripubblico questo post, datato 12 settembre 2010, con dedica speciale al ministro degli Interni, il leghista Maroni (solo leghista o anche secessionista? ohibò, un secessionista agli Interni!!), che lancia l'allarme sui possibili incidenti ai cortei della CGIL-FIOM, e altri allarmi sui Centri Sociali. Io ragiono così: ma non è il suo mestiere, del Ministro degli Interni, la tutela dell'ordine pubblico anche durante i cortei? Cosa c'è di straordinario? Quando è capitato a me di fare questi discorsi, sul lavoro, e magari anche a ragione, mi hanno sempre risposto seccamente: "Stai solo facendo il tuo dovere". (C'è forse sotto qualcosa che mi sfugge?)
(en passant, il nostro attuale Presidente del Consiglio è stato ferito, meno di un anno fa, durante un comizio mentre era attorniato dai suoi sostenitori: e solo da loro) (ah, a proposito, dimenticavo: e i milioni di fucili pronti a sparare di cui parla Umberto Bossi? una parolina rassicurante in proposito, o si rischia di finire come in Serbia?)

Il mondo degli anarchici è pieno di correnti e di differenze individuali: del resto, come potrebbe essere diversamente? Gli anarchici sono quasi sempre persone tranquille e oneste. Quand’è stata l’ultima volta che un anarchico ha tirato una bomba? Forse cent’anni fa, e comunque i matti ci sono in ogni categoria, anche fra gli agenti d’assicurazione. Quanti morti e feriti hanno provocato gli anarchici negli ultimi cent’anni? Quasi niente, molti più danni hanno fatto le corse in moto e in automobile, per esempio la tanto mitizzata Mille Miglia (come tutti i rallies) ha un bilancio di morti spaventoso, quasi un centinaio tra morti e feriti. Non erano anarchici i nazisti, non era un anarchico Mussolini, nessuno di quelli che hanno sulla coscienza centinaia di morti era anarchico. Eppure, solo gli anarchici continuano ad avere cattiva stampa (eufemismo).
Anarchici, o simpatizzanti anarchici, erano persone come Giorgio Gaber, come Fabrizio de André. Di Gaber, se fate un giro su youtube, troverete un bellissimo filmato dove canta “Addio Lugano bella” (quasi l’inno degli anarchici d’Italia) in ottima compagnia, Enzo Jannacci, Lino Toffolo, Fausto Cigliano, e altri ancora. Gli anarchici sono spesso persone fuori dal comune, magari davvero un po’ matti (vivere senza capi né padroni, figuriamoci) ma innocui e perfino simpatici.
Io non sono anarchico, o magari – chissà - sono così anarchico che non voglio far parte di nessuna organizzazione; ma so che anarchico era anche Luigi Veronelli, enologo e giornalista, che fu molto famoso negli anni passati per una sua rubrica televisiva di vini e gastronomia che conduceva con Ave Ninchi, attrice fiorentina allora famosissima e donna pacifica come poche altre. Insieme facevano un bel duo, ma io oggi vorrei ricordare Veronelli con una piccola raccolta dei versi (non suoi) che pubblicava nella sua rubrica settimanale su L’Espresso, negli anni ’90. La sua era una rubrica di vini e gastronomia, ma ovviamente uno come Veronelli non poteva fermarsi a questo. Buona lettura, con l’avvertenza che i primi versi citati sono un tantino – come dire? – beh, diciamo spinti.

Ma ti masnà, (ragazzo)
ch’it verde il cel
sercand le nivole
o ’n vol d’osej
podras diventé n’omo?

Walter S.Currel, poeta piemontese

Io brindo al sole,
che i grappoli indora;
io brindo al fico,
e alla sua signora.

anonimo, cit. da L. Veronelli

Deh, parliam de’ mosconi
quanta grazia abbia il ciel donato loro
che, trascinando merda,
si fan d’oro.

Domenico Burchiello ( ‘400, fiorentino )

soz ciel n'a homme por quant sit barbue
qui ne la veult avoir en si braz nue...

(poeta provenzale anonimo, cit. da L.Veronelli )

va' mangia con gioia il tuo pane
bevi con cuore allegro il tuo vino

ecclesiaste (citato da Veronelli)

Non ci sono scheletri
nel mio armadio,
solo un angelo rosso
che mi offre da bere
e mi scuote il cuore
tra due dita.
Ma poi,
che razza d’angelo,
è piuttosto uno scherzo del cielo.
Si è venduto le ali,
o forse le ha perse,
in una partita a dadi,
e non può più volare.
E io gli dico,
e io gli chiedo,
e io lo prego,
di andare via, o almeno
di non far rumore quando
sono in compagnia.
Ma lui resta lì, immobile,
beffardo e silenzioso,
e mi innonda la bocca
di desiderio.

( da Vinerotìe, di Gianni Toti e Mariella De Santis, cit. da L.Veronelli )

Amico, so che Venere ti tiene
ora in balìa.
Felice te ! ti corre
il sangue nelle vene più gagliardo,
ti si chiude la gola a volte e sosta
per troppa gioia il battere del cuore.
Ma se tempo verrà - né venga mai -
che del fuoco la cenere sol resti,
e tu allora a cercar vieni l'amico.
Lo troverai nella taverna che ha
ai vetri stinte tendine rosse
e scritto per insegna: Al Goto Grosso.
Io non ti chiederò di te e di lei.
Spingerò verso te colmo il bicchiere
perché in silenzio con l'amico beva
l'oblìo.

(Camillo Sbarbaro, cit. Veronelli)

Stanotte vorrei parlare con l’angelo
che forse riconosce gli occhi miei.
Se lui brusco chiedesse vedi l’Eden?
e io dovrei dir: sì, vedo fiamme.

(R.M.Rilke, citato da me medesimo in attesa di rivedere “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders.)

2 commenti:

Mauro ha detto...

Ho degli amici che, durante l'adolescenza, avevavo fondato un gruppo anarchico, con tanto di tessera (quanto poco potessero conciliarsi l'anarchia con le tessere tradiva un certo approccio ruspante alla materia ma, dopo tutto, non importava granchè) e statuto.
Il loro atto più eversivo fu quello di sottrarre nottetempo un cartello stradale di divieto di sosta, comprensivo di palo, e piazzarlo in corrispondeza del dischetto di centrocampo del campetto di calcio del paese.
Purtroppo al tempo non li frequentavo molto (io ero un bravo ragazzo tutto compunto che non usciva di sera) ma oggi sono tra i miei amici più cari e sinceri, e le azioni più eversive di cui ci rendiamo protagonisti oggigiorno sono delle solenni mangiate, adeguatamente annaffiate da vini (non sempre) degni. Per cui via Gaber, viva Veronelli e viva l'anarchia.

Giuliano ha detto...

Non è che vada sempre così liscia, va detto...
Questo è un post di poesia, Veronelli aveva una piccola rubrica sull'Espresso e in quelle poche righe riusciva a pubblicare anche queste cose. Oggi questi spazi sono praticamente scomparsi, ed è una gran tristezza.
Io sono cresciuto vedendo il nome di Pietro Valpreda sbattuto ovunque come responsabile di Piazza Fontana, ma - ed era chiaro fin dal principio - Valpreda non solo non c'entrava niente di niente, ma aveva anche degli alibi solidissimi, era proprio impossibile che fosse stato lui - ma un anarchico fa sempre comodo...
Quello che tutti sanno, e che è documentatissimo, è che i gruppi eversivi degli anni '70 furono finanziati e istruiti dai servizi segreti sovietici e americani. In mancanza di finanziamenti e di istruzione militare, al massimo si fanno delle cazzate: tipo l'occupazione del Campanile di San Marco e la proclamazione della Repubblica Veneta.