L’altro ieri i tifosi di calcio non hanno visto un gol della Nazionale: oscurato dalla pubblicità. Posso dirlo? Ne sono felice, ed è un peccato che non capiti più spesso, magari con le moto e con i gran premi di formula uno.
Non servirà a niente, ma ne sono contento, così imparano. Così sanno cosa ho provato io, a metà anni ’80, quando iniziarono a tagliare i film con la pubblicità. Così impareranno cosa provò Fellini, a metà anni ’80, nel vedere i suoi film (pensati per il cinema, non per la tv) fatti a pezzi dalla pubblicità. Perché, a metà anni ’80, agli inizi delle tv commerciali, non era come adesso: c’erano tagli drastici, brutali, ogni dieci minuti zac, non importa se rimaneva un dialogo a metà e se si troncavano le parole. E se volevi vedere quel film lì, non c'erano alternative: lo trasmetteva chi aveva comperato i diritti, e amen. Fu necessario un intervento del Parlamento per mettere almeno un minimo d’educazione e di rispetto: uno spot ogni 15 minuti, e possibilmente in una pausa della narrazione e non a capocchia. Non ve lo ricordate, non l’avete mai saputo? Io c’ero e me lo ricordo, ho qui ancora una videocassetta del 1988 con un bel film ridotto a straccetti, l’ho conservata apposta – ma anche questo non serve. Spero dunque che capiti ancora, che capiti spesso e non solo alle partite di calcio. Spero che le tesserine premium vengano a costare un occhio della testa, e che si possano vedere le partite e i gran premi solo pagando caro e solo con le interruzioni pubblicitarie a capocchia.
Per chi non c’era, e per chi non si ricorda: nel 1995 ci fu un referendum sull’uso della pubblicità in televisione. Indovinate per chi votarono i furbissimi italiani?
PS: E indovinate un po’ da dove vengono i dirigenti odierni della Rai, da dove vengono, e chi li ha formati: ormai sono venticinque anni, un quarto di secolo, due generazioni. Che si possa fare tv anche senza pubblicità, o con poca pubblicità e meno invadente, non viene più in mente a nessuno; eppure così abbiamo vissuto per tanti anni, ma proprio tanti. Un altro mondo è possibile, o forse lo era...
Turno di notte - Carmen Giardina
4 ore fa
4 commenti:
Bello, Giuliano.
Bello. Anch'io ne sono contento. Perchè c'è modo e modo, pur non essendo favorevole a tanta pubblicità, di gestirla.
Un abbraccio
Ovviamente, quando scrivo queste cose esagero: non lo dò per scontato, spero che quelli non capiscono almeno comincino a pensarci...
Il gol di Tardelli è del 1982, prima dell'ondata di pubblicità.
Grazie Thomas!
ma non sono i film e le partite che interrompono la pubblicità?
esatto Franz! ormai siamo noi che siamo anormali...(proprio come "Io sono la leggenda" di Matheson!)
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