«Oggi i capi azienda hanno un reddito che è 532 volte quello dei lavoratori, che è in media 42mila dollari all'anno. E' una differenza quasi impensabile. Quando io ero giovane, questo rapporto era 12:1. Che cos'è questa, se non guerra di classe? »
(Mario Cuomo, ex governatore NewYork State, da L'Espresso 12.2.2004, int. di Enrico Pedemonte)
(mi ricorda qualcuno...)
Turno di notte - Carmen Giardina
10 ore fa
4 commenti:
Sergio Marchionne guadagna 435 volte quello che guadagna un operaio della Fiat (Vittorio Valletta "solo" 20 volte) ma tanto... il signor b dice che "la vecchia lotta di classe è tramontata"; quella che rimane invariata è la grande ipocrisia di tutti quanti!
Ho visto in tv tirar fuori queste cifre, e un ministro del governo (Lega o PDL, non ricordo più: forse proprio Sacconi)che rispondeva serissimo "vorrei proprio sapere dove vanno a prendere questi dati". Non so, magari dalle buste paga? Nel qual caso, se si dovesse tener conto di tutti i benefit, il rapporto non sarebbe più 500:1 ma almeno 600-650:1
(tu lo conosci Wodehouse, o magari Jerome K. Jerome? mi sembra sempre più di vivere dentro uno dei loro libri, ma la realtà purtroppo non è divertente e non fa ridere...)
Comprendo un moltiplicatore anche 100:1, ma soltanto nel caso queste persone paghino l'effettiva errata gestione aziendale. Quando falliscono, e parlo anche di piccole aziende, a pagare non sono mai loro!!!
il federalismo, per esempio: la prima cosa da fare era stabilire responsabilità precise per i sindaci. Chi fa fallire un Comune deve andare in galera: per esempio l'attuale sindaco di Parma (città modello finché c'era il PCI) o l'ex sindaco di Catania (che invece è in Parlamento con Berlusconi). Tanto, in galera non ci finirebbe nessuno: basterebbe dare le dimissioni quando ci si accorge di aver fatto troppi danni, così sarebbe chiaro per tutti cosa succede.
Ma, ovviamente, queste cose non si fanno mai: primo, spartire la torta, poi per il resto si vedrà.
grazie per il commento
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