«La concertazione fa alzare lo spread», ha detto ieri, in estrema sintesi, il presidente del Consiglio Mario Monti. Cioè: ogni volta che Sindacati e Confindustria vanno d’accordo, diventa sempre più difficile collocare i buoni del tesoro. Gli hanno già risposto in molti, c’è la Storia recente che parla, date e persone precise, ognuno avrà la sua opinione ma secondo me in quella frase c’è un errore.
L’errore è questo: “spread” è un termine che si riferisce al debito pubblico. Abbiamo vissuto sui debiti, abbiamo fatto una montagna di debiti, o magari con i debiti ci siamo scavati la fossa: un abisso di debiti.
L’errore sta nel fare i debiti senza poterli pagare. Così si va verso il fallimento, quando fai tanti debiti e non li puoi pagare. Eppure, c’è stato e c’è ancora chi teorizza e approva il fare tanti debiti: il sistema della Banche, i tassi d’interesse, lo spread. Non mi stupisce che al Rettore della Bocconi sia sfuggita questa verità elementare, da almeno trent’anni nelle Facoltà di Economia si insegna tutt’altro, i “derivati” per esempio.
I risultati, oggi li abbiamo tutti sotto gli occhi.
PS: Un abbraccio di cuore a tutti quelli che hanno perso i loro risparmi in questi anni. Se l’Economia l’avesse governata mio padre, o magari mia nonna Giromina, oggi staremmo tutti molto meglio (mio padre faceva l’operaio e non ha lasciato debiti, mia nonna gestiva con ottimi risultati le finanze dell’impresa di famiglia, una fattoria, contadini e allevatori, lavoratori in proprio).
PPS: Mario Monti è stato tra i primissimi sostenitori del governo Bossi-Berlusconi, fin dal 1994.
AGGIORNAMENTO al 22 giugno 2013: sul giornale di ieri (La Repubblica 21.06.2013) leggo un comunicato ufficiale della banca JP Morgan: se la prendono con le Costituzioni Antifasciste dei Paesi dell'Europa, che rendono impossibile ai governi di muoversi come gli pare e piace. Questo significa parlare chiaro: siamo arrivati al punto, è l'antifascismo che disturba, questi signori vogliono proprio la dittatura.
Life History of the Forget-me-not
6 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento