In questi giorni si è visto spesso in tv uno degli assessori più importanti della Regione Lombardia: il signor Belotti della Lega Nord. Non è un “presenzialista” della tv e quindi non me ne ricordavo l’aspetto fisico: si presenta ai dibattiti con faccia aperta, da persona onesta, e fieramente dichiara che quella cosa lì, quella che adesso è oggetto di indagine da parte della Magistratura, lui non l’ha firmata. La firma spettava a lui, ma lui si è rifiutato di firmarla: l’ha firmata Formigoni, e amen.
Adesso Belotti va in tv e mostra il volto fieramente avverso a quel provvedimento (la discarica di materiale pericoloso in località Cappella Cantone), ma prima che si muovesse la magistratura voi ne avete mai sentito parlare? Se ne parlava, ma in questi termini: gli abitanti del posto protestavano disperati, per il timore di inquinamento delle falde acquifere; e gli assessori dicevano “si va avanti lo stesso”. Poi è arrivata l’indagine della Magistratura, è arrivato l’arresto di un assessore regionale lombardo accusato di collusione con la ‘ndrangheta, si è dimostrato che avevano ragione gli abitanti di Cappella Cantone, e l’assessore Belotti dov’era? Ah già, lui non ha firmato.
Una storia fantastica. In anni migliori di questi, Dino Risi e Ugo Tognazzi ci avrebbero fatto un film; oggi nessuno va nemmeno a domandare a Belotti “ma scusi, se la cosa era grave e se lei non era d’accordo, non dico le dimissioni, ma almeno una conferenza stampa, un qualcosina per farcelo sapere anche a noi cosa c’era sotto?”.
Altri esempi di politica leghista: 1) i vertici leghisti lamentano la spesa per il mancato accorpamento delle elezioni nazionali e regionali, ma nello stesso tempo promuovono un referendum per portare Piacenza in Lombardia – ohibò che cosa importante! Sessanta milioni di euro, se non ricordo male 2) “La Lega è nata per combattere la ndrangheta” dice serissimo il segretario per la Lombardia, nonché deputato europeo, il signor Salvini: non ne dubito, peccato che il risultato ottenuto sia esattamente l’opposto: ormai si sa che la ‘ndrangheta comperava i voti per un assessore della giunta regionale di cui faceva parte la Lega. 3) la ‘ndrangheta in Consiglio Regionale, e in molti Comuni della Lombardia è arrivata anche per altre vie, e la Lega Nord era sempre in quelle giunte. In qualche Comune si è disgiunta dai ciellini e dei berlusconiani, in Regione no. 4) A livello nazionale, la Lega Nord ha approvato e votato il progetto per il ponte di Messina, e un’infinità di altre spese colossali. 5) Un altro scandalo di ieri: corruzione al Ministero degli Interni, sempre su appalti e forniture, quando il ministro era il leghista Maroni. C’è già stato anche un morto, ma da Maroni non ne abbiamo saputo niente, anche qui si è dovuta muovere la Magistratura. 6) Le indagini sulla ‘ndrangheta in Lombardia sono condotte dal magistrato Ilda Boccassini, più volte insultata e derisa da Silvio Berlusconi: la Lega Nord era lì accanto ma non ha mai speso una parola per difenderla.
In vent’anni di governo, “romano” e locale, la Lega ha approvato tutto, ma proprio tutto. Possono farlo perché tanto, si sa, i lumbard e i veneti votano tutto, sono ancora innamorati del Capo, e delle sue lauree finte comperate in Albania sono molto orgogliosi. E soprattutto sono tutti sempre pronti ad accettare le molte nuove tasse introdotte o ispirate dai Bossi e dai Maroni: in vent’anni di governo leghista-berlusconiano-ciellino-missino, a livello nazionale le tasse non sono scese di un centesimo, a livello locale i leghisti ne hanno invece introdotte migliaia. Non solo: ormai il primo introito, per molti Comuni, sono le multe. Senza multe non si va avanti: anche su questa cosa qui c’è il copyright leghista, è stato Tremonti con Maroni accanto a dire che i servizi vanno pagati da chi li usa (“io non ho figli, le scuole non le pago; io sto bene di salute, chiudete gli ospedali”: il principio è questo)
“La Lega ha il controllo del territorio” è un’altra frase che è stata ripetuta infinite volte, e adesso finalmente sappiamo cosa significa in realtà. Il controllo del territorio è la lottizzazione, ogni minima porzione del terreno padano, aiuole comprese, è stata misurata e parcellizzata, inventariata, pronta all’uso da parte degli speculatori: è questo il controllo del territorio da parte della Lega, cos’altro pensavate? La Lega è presente sul territorio, lo è stata e lo è ancora: il territorio lo hanno gestito ciellini e leghisti, e quando arrivano frane e alluvioni ce ne possiamo rendere conto, toccare con mano il lavoro fatto.
Purtroppo è andata così, e sottolineo il purtroppo: sono padano anch’io (da molte generazioni) e non discuto le intenzioni originarie del leghismo, ma tra le intenzioni e i risultati bisogna imparare a distinguere, e i risultati sono questi: per esempio le fabbriche in Lombardia non ci sono più, e la Lega non ne ha nemmeno parlato, forse Bossi, Maroni, Borghezio, Salvini, non se ne sono nemmeno accorti.
Agli elettori leghisti vorrei poter dire: “Avete votato per decenni tutte queste xxxxxxx, adesso tenetevele”: invece no, non posso dirlo. Per colpa vostra, ci sono finito dentro anch’io.
PS: Non vale dire “guardate anche gli altri”. Premesso che noi di sinistra siamo sempre abbastanza incazzati con i nostri vertici, e sottolineato il fatto che Penati non è arrivato nemmeno al ballottaggio (né in Regione né come sindaco di Milano), vorrei ricordare che quando si va a scuola se dite agli insegnanti che anche il bambino di fianco non ha studiato, vi bocciano lo stesso.
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