Il rosso è il sangue, e il nero sono i pirati. Il bianco invece è l'onore, e l'azzurro è il mare, oppure il cielo: il verde invece è la terra. Lo diceva, in un'intervista di qualche anno fa, un vecchio signore inglese, discendente di pirati e fondatore di un immaginario e personale principato che ha sede su una piattaforma petrolifera.
L'intervista mi aveva molto divertito, e so che ci sono molti altri studi legati al significato dei colori; ma questi abbinamenti mi piacciono molto, ed è per questo che li ho memorizzati. Il riferimento ai colori faceva parte di un ragionamento su simboli, stemmi, insegne e bandiere, una cosa della quale ci siamo completamente dimenticati ma che una volta, ai tempi di sir Francis Drake o di Giovanni dalle Bande Nere, aveva grande importanza.
Alcuni di questi accostamenti sono facili da capire: il verde è il colore dell'islam, per esempio. Quale altro colore poteva essere scelto da gente che vive nel deserto? Il verde, in questo caso, è sicuramente associato al Paradiso; ma non è detto che sia sempre così. Nelle nostre campagne, dove il verde era invece abbondantissimo, le case avevano spesso colori tendenti al rosso e al rosa antico, che bilanciavano tutto quel verde. Oggi i colori antichi non si usano più, a Milano anche i palazzi storici sono stati sbiancati e ridotti ad un marmo funereo: anche questo è un segno dei tempi che stiamo vivendo.
Per i tempi che stiamo vivendo, è curioso vedere che un partito politico abbia scelto proprio il verde come suo simbolo: la Lombardia è ormai quasi tutta cementificata ed asfaltata, da 15 anni in qua il verde è ormai in estinzione quasi ovunque, e adesso stanno sparendo anche i giardini delle ville sul lago di Como. Si naviga sul lago, si guarda in su, verso quel cielo di Lombardia che è così bello quando è bello, e si vedono garage e villette a schiera. Quei giardini erano privati, e si sa che nelle case private ognuno fa quel che gli pare e non ci sono vincoli da rispettare: così si dice e forse dal punto di vista ideologico (cioè burocratico e notarile) è esatto - ma il panorama, a dire il vero, dovrebbe essere di tutti.
Il mio pensiero di uomo del XX secolo (pardon, XXI ) leggendo quell'articolo era però corso subito alle squadre di calcio: per esempio l'accostamento di rosso e nero (Milan e Foggia, con tanto di simboli satanici; ma sono anche colori della Chiesa) non mi aveva mai entusiasmato, ed ecco una conferma ai miei ragionamenti inconsci. L'onore, ma anche i pirati: ecco il bianco e il nero accostati, una squadra di campioni eleganti e corretti come Platini e come Scirea, ma anche di filibustieri e rudi soldati come Gentile e come Montero, o magari come Sivori che riuniva in sè sia il bianco (la classe del campione inarrivabile) che il nero (recordman nelle squalifiche, calcioni dati e presi): ecco la mia Juventus.
Ma, a dire il vero, i miei colori preferiti sono sempre stati il rosso e il blu accostati: come il Genoa, il Cagliari, il Bologna. Trovo molto belli anche il nero e il verde del Venezia, o il rosa e il nero del Palermo. Oggi va di moda (per via del marketing) cambiare sempre le maglie delle squadre di calcio, ed è un peccato. La Juve gioca con maglie blu oppure gialle o rosse o grigie, l'Inter con croce rossa su fondo bianco o con improbabili strisce orizzontali da rugbista, la Lazio abbandona i colori del Vaticano per un grigino stinto che tira al verdesino pallido, e la Roma veste tutta di nero o color senape: perché mai? Per contrabbandare qualche maglietta in più, approfittando della stupidità dei tifosi? E' un altro segno del degrado del mondo che ci circonda.
Mi chiedo cosa penseranno mai i bambini, vedendo i loro campioni giocare con colori sempre diversi, e con insegne così confuse da renderli simili agli avversari. Mi chiedo anche tante altre cose, ma il bianco e il nero abbinati continuano a piacermi, qualsiasi cosa succeda so di stare dalla parte giusta, dalla parte dei miei sentimenti più veri e più profondi; lontano da qualsiasi razionalità, ma vicino al cuore.
Una Notte a New York - Christy Hall
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