I dì xe contài, contàe xe le ore,
e dopo se more, lisiér, liberài.
Sorte anche del sol,
de la so eterna festa,
che pur finisse, e ninte resta,
e niente duol.
El sol, i firmaminti, el mar e i vinti,
musica de la vita
che pareva infinita.
Ili no sa tramonto,
eternamente i luse e dura;
me vago a l'ombra scura
de Dio e in elo sconto.
(Biagio Marin, 1891-1985 )
Nascondersi nell'ombra scura di Dio: c'è bisogno di traduzione per il resto? Spero di no, a volte basta un po' d'impegno. I "vinti" sono i venti, "ili" è terza persona plurale, e "xe", voce del verbo essere, si pronuncia come "zé" in portoghese, o come la esse in "alisei".
(Biagio Marin era di Grado, dialetto di area veneziana.)
martedì 1 dicembre 2009
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2 commenti:
La quale Grado, povera, nei giorni scorsi è stata spazzata dai "vinti" con relative mareggiate. Sirocal e garbin :-), vinti de maltempo.
Ciao.
Biagio Marin è una mia grande passione e lo porterò qui spesso. L'ho scoperto tanti anni fa, è stata una vera folgorazione: per me è il più grande del Novecento, e non esagero.
Però io al massimo son rivà a Venessia...
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