venerdì 19 marzo 2010

Dedicato a te (che non stavi ascoltando)

A dire il vero è un brano strumentale, senza parole da cantare: e anche piuttosto breve. Ma "Dedicated to you (but you weren't listening)" è un titolo che mi è sempre piaciuto moltissimo, e che uso spesso come se fosse un proverbio o una frase famosa.
Ma si tratta di cosa tutt'altro che famosa, ce la ricordiamo in pochi: è nel secondo disco dei Soft Machine, durata 2 minuti e 30 secondi, autore il bassista del gruppo, Hugh Hopper: si traduce "Dedicato a te, che non stavi ascoltando".

La storiellina ha un seguito divertente: qualche anno dopo (siamo tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '80) il batterista e cantante Robert Wyatt lascia il gruppo - che era diventato troppo serio e serioso - e con il suo nuovo gruppo incide un altro piccolo brano strumentale: "Dedicated to Hugh (but you weren't listening)".
In inglese, Hugh si pronuncia quasi come "you": il titolo diventa dunque "dedicato a Hugh, che non stava ascoltando".
Per inciso, il nuovo gruppo di Wyatt si chiamava "Matching Mole", che alla lettera significa "un match fra due talpe"; ma letto alla francese diventa "Machine Molle", cioè la macchina morbida, "The Soft Machine".

6 commenti:

angela ha detto...

il titolo ti piace e la musica dei Soft Machine?

Giuliano ha detto...

Mi piace Wyatt!
:-)
All'inizio i Soft Machine erano una bella banda di matti, ottimi musicisti oltretutto (tutti giovanissimi). Dopo il terzo lp (anzi, già con Soft Machine III) sono diventati molto seri, serissimi. Sempre bella musica, ma io da allora ho scelto Wyatt e non me ne sono mai pentito.
hasta la victoria siempre!
("this is the first verse / of the song / that I'm singing...")
:-)

angela ha detto...

io ho continuato a seguirli, da soli e in Soft ho la loro discografia quasi completa, pure quella di Wyatt e i libri scritti o che parlano di loro, compreso l'ultimo di Wyatt. Ascolto regolarmente poche band (termine improprio) del passato, KC e SM sempre.
Buona giornata

Giuliano ha detto...

Sì, sono ottimi musicisti. Io li ho seguiti fino al settimo, poi ho preso altri percorsi musicali, opera e musica sinfonica da camera, musica antica, eccetera.
Insomma, dovrò informarmi.
Di Wyatt invece ho anche gli ultimi due o tre dischi, ha qualcosa di Lewis Carroll, che è uno dei miei scrittori preferiti.

[uzine] ha detto...

Hm, I think you're too harsh on Soft Machine. 4, 5 & 6 do show brilliance (e.g. Hopper's) and aren't too technical yet. Though I'll admit they totally lack RW's genius with words and concepts (see also http://uzine.posterous.com/tag/wyattrobert), it's too easy to say SM lost their magic when RW was expelled. One might even argue that SM gained in focus for a number of years, and, ultimately, that RW's career was furthered by being fired too. (Just like the departure of Allen & Ayers made it possible for "Third" to sound so accomplished.)

Giuliano ha detto...

Hi Uzine! Yes, of course, you're right: i was too harsh - but I like this kind of "madmen", the limericks, the nonsense...
(But this post is not about The Soft Machine...)