Ieri sera ho guardato la trasmissione di Gad Lerner su La7, perché ho visto che c’era Dell’Utri reduce dalla seconda condanna per mafia (seconda, cioè in Appello) e volevo sentire cosa diceva. Lasciando perdere Dell’Utri (perfetto il commento di Marco Revelli, presente in studio: basta meno di mezzo minuto per definire Dell'Utri e i suoi discorsi), che ha detto esattamente quello che ci si aspettava da lui e che ha fatto un bel po’ di pubblicità al suo libro sui falsi diari del buce (quantomeno, spero che Lerner e La7 ne abbiano tratto un buon profitto), in studio c’era anche un uomo sui trent’anni di bell’aspetto, nel senso che si presenta bene e che sembrava una persona affidabile. Quest’uomo si chiama Simone Di Stefano ed è un esponente di “Casa Pound”, ed ha avuto anche lui ampio spazio. Mamma mia! Il mio gatto ne sapeva di più, sulla storia del Novecento...
Perciò forse sarà il caso di ripetere per l’ennesima volta che:
1) alla Resistenza parteciparono anche i cattolici, e molti dei partigiani erano di destra. In Francia uno dei capi della Resistenza fu il generale De Gaulle, che era molto a destra (ma molto). Molti di quelli che fecero la Resistenza non erano comunisti: da noi, quasi tutti i capi finirono nel Partito d’Azione, Tina Anselmi fu da sempre iscritta alla DC, e l’elenco potrebbe continuare.
2) chi oggi continua a dirsi comunista, si rifà non certo a Stalin e all’Unione Sovietica ma ai diritti dei lavoratori, alla loro sicurezza sul lavoro, all’assistenza alle famiglie. “Otto ore per il lavoro, otto ore per te e la tua famiglia, otto ore per dormire”: uno slogan che è ancora condivisibile da chiunque (almeno, spero!).
3) Simone Di Stefano se ne è uscito con una frase lunghissima e sparata in un solo colpo (e chissà quante volte ripetuta, come una formula magica) che fa così: «gli antifascisti che accoltellano i nostri e che sanno di poterlo fare impunemente perché la Costituzione glielo permette e per la cultura dominante di sinistra che glielo permette e gli fa credere di avere ragione». Mamma mia! Meno male che Gad Lerner gli ha spiegato subito (ma ha dovuto farlo due o tre volte) che per gli accoltellamenti in Italia sono previsti vent’anni di galera, ma – santo Cielo – questo è un linguaggio da ultras del calcio. “Romanisti bastardi, laziali nei forni”, e chiedo scusa per la citazione. Come si fa ad arrivare a trent’anni in queste condizioni? Come si fa a presentarsi in tv per dire queste scemenze, e con aria convinta?
Ezra Pound è un poeta e scrittore che io non ho mai amato molto, ho provato a leggerlo ma non mi è arrivato niente; le sue vicende di vita non mi aiutano ad amarlo. So però che piaceva a Pasolini, che negli anni ’60 andò ad intervistarlo (esiste il filmato nelle teche Rai), e questo per me è importante, la poesia parla ad ognuno di noi in modo diverso e si vede che per apprezzare Pound io non ho la sensibilità giusta. Ma io mi sento di dire che nessun poeta vero propaganderebbe l’ignoranza, come si fa invece a Casa Pound. Oso sperare che gli altri frequentatori di quei circoli siano diversi, e che questo signore sia capitato in tv per caso, ma temo che non sia così.
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7 commenti:
Ciao saputello,
1 - Quando ho fatto riferimento ai Comunisti (Socialisti fino al 21) parlavo della prima guerra civile, quella dal 19 al 22... il biennio rosso, l'occupazione delle fabbriche... ti ricordi o hai studiato la storia da maria de filippi?
2 - Tu li condanni quelli che vanno in giro ad accoltellare e ad aggredire in nome dell'antifascismo?
3 - Se ti leggi il programma di CASAPOUND noterai che secondo il tuo ragionamento siamo "comunisti" anche noi: "Progressiva riduzione dell’orario di lavoro a 30 ore settimanali, favorendo l’impiego di tutti i lavoratori italiani." ("lavorare meno lavorare tutti" è di Ezra Pound)
Concludendo, nell'era di internet facebook e blablabla avere pregiudizi, sopratutto quello antifascista, è da stupidi patentati perchè chiunque può liberamente collegarsi e CONOSCERE un movimento le sue idee e le sue iniziative. Quindi le bugie nel 2010 hanno le gambe moooolto corte.
Simone Di Stefano
ps: Io a 30anni ci sono arrivato benissimo, lavoro, faccio politica, ho due figlie. Non so te, ma da come parli mi sembri un bamboccio saputello e molto, molto borghese.
Continua a giocare.
Il mio commento sarà visibile dopo l'approvazione... dai, fammi vedere quanto sei democratico e aperto al confronto.
Simone Di Stefano
In casa mia il coltello si usa per tagliare il pane. Vuole una fetta di torta?
caro giuliano
la reazione aggressiva di simone di stefano conferma la tua opinione...
chi è fascista resta tale del resto
Ti dirò, a me dispiace. Una lettura simile del Novecento, da parte di una persona fine ed istruita come appare Di Stefano in tv, fa tristezza. Ovvio che nel 1918 anche in Italia ci fosse gente che voleva "fare come in Russia", ma poi il capo del PCI era Antonio Gramsci, i capi del PSI erano Turati e Matteotti... E' più facile pensare a Bud Spencer che corre come fantino e vince tutte le corse.
L'Italia è il Paese di Carlo Pisacane, e Gramsci lo sapeva benissimo.
(sei il Nicola che conosco io? nel caso, molto contento di ritrovarti)
"ciao saputello" non mi sembra il miglior inizio per una discussione, forse per la sua fine :(
ma no, fa piacere: pensava che io fossi più giovane di lui, son contento.
ciao Franz!!
(per inciso: figlio di operai, stirpe contadina, più di vent'anni di turni di notte in fabbrica, levatacce alle cinque del mattino, eccetera: ma mica mi è lamento, anzi)
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