E’ in atto una campagna ferocissima contro l’uso del contante: a destra come a sinistra (anche sinistra sinistra) dicono che l’unica arma possibile e definitiva contro l’evasione fiscale è fare ogni minima transazione di denaro con le carte di credito, passando sempre attraverso una banca “così tutti i movimenti saranno controllabili”. C’è anche chi dice: tutto tutto ma proprio tutto, compresi il quotidiano e il caffè al bar.
Sarà. Ne siamo proprio sicuri? Premesso che vedo il futuro molto fosco (la crisi economica è gravissima, e mica solo quella), premesso che quando ci sono troppe persone che ripetono a pappagallo lo stesso concetto io comincio a pensare che sia invece giusto il contrario, premesse tante altre cose compreso il fatto che ormai vale da anni il principio “se è una cazzata state sicuri che si farà”, metto qui i sotto i punti principali di questo ragionamento che non mi convincono.
1) se tutto deve passare dal conto corrente, i conti correnti devono essere gratuiti. Si chiamano le banche, tutte le banche, e si spiega bene che così si deve fare: altrimenti se pago ogni giorno il caffè con la carta di credito fanno trecentosessantacinque movimenti all’anno, se ne prendo due o se ne offro uno a un amico diventano settecentotrenta, settecentotrentadue nei bisestili: scherziamo o facciamo sul serio?
2) ci sono milioni di italiani che guadagnano pochissimo, e che non possono reggere il peso di un conto corrente. Che si fa? Se uno guadagna trecento euro al mese, cosa gli resta da mettere sul conto corrente? E se nonostante tutto riesce ad aprire il conto e poi va in rosso, che succede?
3) molte persone, soprattutto gli anziani, andrebbero incontro a enormi difficoltà. Che si fa, ce ne freghiamo? Diciamo, come già fecero in tempi recenti dei personaggi importanti, “non si possono rinviare le riforme per qualche misera vecchietta”? (sono contrario alle torture e alle pene corporali, ma in questo caso faccio un’eccezione e mi permetto di dire quello che penso: questi personaggi, quando dicono queste cose, andrebbero fustigati sulla pubblica piazza).
4) i grandi evasori fiscali, di queste misure, se ne fregano. Non solo: se ne infischiano allegramente. Chi andrebbe a colpire, questa misura? I piccoli artigiani, i piccoli bar, le piccole otturazioni dei dentisti, cose così. State sicuri che i grandi bar e ristoranti di Venezia, Firenze, eccetera, sono già pronti a controbilanciare i costi. E anche tutti gli altri, iper e supermercati, gioiellieri, Vanna Marchi, don Verzé, finanziamenti occulti ai partiti, ville ad Antigua, tutti quanti già prontissimi, non vedono l’ora che si cominci.
5) e poi ci sono i falsari, molti dei quali rimarrebbero senza lavoro. Di questo devo dire che un po’ mi dispiace: in fin dei conti falsificare monete e banconote è un lavoro manuale di grande precisione, roba da artisti, roba fine. Ho detto “molti dei quali”, e non “tutti”: infatti i falsari informatici con un provvedimento del genere andrebbero a nozze, stapperebbero champagne, miliardi di dati e di pin da rubare, grande gioia. Già oggi rubano le password e i dati a colpi di centomila alla volta, figuriamoci cosa potrebbero fare in futuro.
Che faccio, mi fermo? Ma sì, mi fermo: tanto è già cosa fatta, e il perché sia cosa già fatta l’ho già spiegato all’inizio, non sto qui a ripeterlo.
PS: gli assegni erano comodissimi. Possibile che adesso si passi per criminali, se si usa un assegno?
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2 commenti:
mah! una cosa che farà la fine delle impronte sulla carta d'identità: se ne è più saputo nulla?
provvedimenti alla "belino di segugio", come direbbero in Liguria, per non fare quello che dovrebbero veramente...
spero che tu abbia ragione! però ne dubito, il principio che ho esposto qui l'ho formulato per la prima volta sul lavoro una decina di anni fa, pensavo che fosse una cosa limitata alle persone che avevo per capi, invece poi si è esteso ovunque. ("se è una cazzata, stai sicuro che si fa").
E ci faranno pagare le commissioni, questo è certo. (e licenzieranno altri cinquemila lavoratori, come sta facendo Unicredit oggi)
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