La differenza principale tra un profumo e un odore non piacevole sta nella concentrazione e nella diluizione : può sembrare strano ma è quasi sempre così. Del resto, la prima cosa che ti insegnano coi profumi, fin da bambini, è questa: “mettine poco, una goccia”. Un eccesso di profumo è fastidioso, e questo è già un segnale importante.
Sull’origine di molti profumi anche importanti e famosi, sarebbe probabilmente meglio tacere; e infatti così si fa, di regola. Non solo l’origine, a dire il vero, ma anche i metodi di produzione, gli intermedi per arrivare all’essenza che poi troviamo in commercio, sono molto spesso sgradevoli, a volte insopportabili. E’ solo in seguito, con la diluizione e con la miscelazione, si arriva al profumo così come lo troviamo in vendita.
I profumi possono avere tre origini: animale, vegetale, sintetica. Come si può intuire, sono i profumi di origine animale ad essere i più inquietanti come origine; ma anche molti profumi che derivano da fiori ed erbe richiedono come primo passaggio la macerazione, e basta pensare all’acqua dei vasi da fiori per capire che non è che siano sempre cose belle.
Comunque sia, dato che non sono un esperto di profumi (il perché lo spiegherò alla fine del post), preferisco citare una pagina da “La chimica di tutti i giorni” di G. Vollmer e M. Franz, ed. Zanichelli, un libro di divulgazione molto bello e pieno di informazioni utili.
SOSTANZE ODOROSE E PROFUMI
Le sostanze odorose sono composti puri o miscele in grado di stimolare il senso dell'olfatto, cioè dotate di un odore più o meno forte (aromatico, di frutta, di fiori, di resina, di bruciato, di putrefazione). Esistono molte essenze naturali e sintetiche che i fabbricanti di profumi utilizzano in combinazioni appropriate per preparare determinate profumazioni fondamentali. Queste miscele di essenze, che vengono poi usate per la produzione di profumi o acque aromatiche o vengono aggiunte a prodotti cosmetici, sono denominate con il termine comune di «oli essenziali».
La maggior parte dei profumi naturali è di origine vegetale: del milione circa di specie di piante esistenti sul nostro pianeta circa 1700 contengono sostanze odorose sotto forma di oli essenziali, resine o balsami.
Le sostanze di origine animale usate in profumeria sono pochissime, in pratica solo le seguenti: Ambra, dal capodoglio. Muschio, dal bue muschiato. Zibetto, dallo zibetto. Castoreum, dal castoro. Tutti i profumi di origine animale sono costosissimi per la difficoltà di estrazione o per la rarità dell'animale.
Le essenze vegetali vengono ottenute da corteccia, fiori, foglie, radici o altre parti vegetali per estrazione, spremitura o distillazione in corrente di vapore. Possono anch'esse risultare talvolta molto costose, quando per esempio sono contenute nelle piante solo in piccola quantità o se sono straordinariamente delicate e relativamente poco stabili, per cui il loro isolamento avviene con rese molto basse. Al giorno d'oggi vengono prodotte anche molte sostanze odorose sintetiche. Si può trattare di componenti aromatici naturali prodotti per sintesi diretta, o di sostanze caratterizzate da un profumo molto simile a quello di sostanze naturali, o infine di entità olfattive del tutto nuove che non si riscontrano in nessuna sostanza naturale.
Sostanze odorose naturali, animali e vegetali:
Animali
Ghiandolari e derivanti da secrezioni animali: Ambra, Castoreum, Muschio, Zibetto.
Vegetali:
1) Spezie 2) Balsami, resine resinoidi (estratti purificati solubili e concentrati) 3) Oli essenziali estratti da radici, cortecce, foglie, frutti, semi 4) Essenze floreali. Ottenute per estrazione, enfleurage, macerazione o assorbimento.
Sostanze odorose sintetiche
Isolate e semisintetiche: Anetolo, Anisaldeide, Borneolo, Canfora, Carvone, Citrale, Citronellale, Citronellolo, Eugenolo, Geraniolo, Eliotropina, Ionone, Mentolo, Rodinolo, Timolo, Vanillina.
Chimiche: 1) Idrocarburi. Composti principali: bromostirene, p-cumene, difenilmetano, idrocarburi terpenoidi (terpene, sesquiterpeni, per esempio azulene, cadinene, limonene, pinene). 2) Alcoli. Composti principali: 2-ottanolo, alcol benzilico, alcol feniletilico, alcol cinnamico, alcoli terpenoidi (citronellolo, farnesolo, geraniolo, linalolo, mentolo, nerolo, terpineolo). 3) Aldeidi e acetali. Composti principali: metilnonilacetaldeide, aldeide undecilenica, aldeide amilcinnamica, anisaldeide, benzaldeide, eliotropina, fenilacetaldeide, aldeidi terpeniche (citrale, citronellale, geraniale, idrossicitronellale), acetali (dimetilacetale dell'aldeide fenilacetica). 4) Chetoni. Composti principali: benzalacetone, chetoni terpenici (canfora, irone, gelsomino, ionone, fencione). 5) Fenoli ed eteri fenolici. (anetolo, eugenolo, timolo). 6)Acidi ed esteri. Un numero straordinario di sostanze fragranti: benzilacetato, bornilacetato, eptinoato di metile, isobornilacetato, salicilato di isoamile, salicitato di metile, terpinilacetato, vetiverilacetato. 7)Lattoni. Composti principali: ambrettolid, cumarina, exaltolid. 8) Altri composti: antranilato di metile, essenze di muschio sintetiche, indolo, scatolo.
Sono in commercio anche essenze floreali artificiali, “essenze di fantasia” ottenute per miscelazione.
(da “La chimica di tutti i giorni” di G. Vollmer e M. Franz, ed. Zanichelli).
La prima osservazione che mi viene da fare, dopo la lettura di questa tabella, è questa: che non solo i profumi e gli odori, ma anche i sapori sono stati riprodotti chimicamente, per sintesi. L’industria li produce da tempo: se mangiate una caramella alla frutta e pensate che ci siano veramente dentro banane, fragole, aromi, quasi sempre siete in errore: si tratta di quelle stesse molecole che sono all’origine di sapori e profumi, ma riprodotte in fabbrica. Di solito, sono del tutto innocue: i chimici del Novecento sono riusciti a smontare e rimontare perfettamente quasi tutti gli aromi presenti in natura. Si può far caso ai nomi dei composti: “terpene” è il nome chimico degli oli essenziali contenuti negli agrumi, “metile salicilato” era l’odore caratteristico delle pomate per i massaggi muscolari (molto forte e caratteristico, non credo che oggi si usi ancora), i composti che iniziano con “citro” rimandano ancora agli agrumi, altri nomi come geraniolo o vanillina (composti di sintesi) dovrebbero suonare familiari. “Lattone” è invece un termine strettamente chimico, niente a che vedere con il latte.
Un’altra cosa che forse non si è capita bene (e un po’ mi dispiace doverla sottolineare, ma pazienza) è che per quasi tutti profumi di origine animale, compresi i più famosi come il muschio, si fa ricorso ai mustelidi: insomma, la puzzola e i suoi parenti, come lo zibetto. Diluendo la secrezione delle ghiandole che danno in cattivo odore a questi animali, si ottengono dei profumi.
Un capitolo a parte si merita l’ambra grigia: “L'ambra è una secrezione patologica del capodoglio”, dice il libro che ho citato qui sopra; per altri dettagli rimando a Herman Melville e al capitolo di Moby Dick dove è descritto nel dettaglio come si arriva a questa preziosissima e rarissima essenza (ma è roba per stomaci forti, vi avverto).
La descrizione completa del mondo dei profumi è molto lunga, nel libro di Vollmer e Franz (ed. Zanichelli, “La chimica di tutti i giorni”) occupa molte pagine; io mi fermo qui e aggiungo solo qualche altra considerazione o curiosità.
Molti profumi ed essenze non creano di questi problemi, per esempio menta e rosmarino lasciati a macerare rimangono così come sono in natura, con il loro odore gradevole. Ma la Natura fa degli scherzi curiosi, per esempio sappiamo che il fiore più grande del mondo, che cresce in Amazzonia, non ha profumo ma puzza terribilmente di carne putrefatta: questo perché attira le mosche, e non le farfalle. Sono infatti le mosche ad agire da impollinatrici, per questa pianta. Da chimico, lavorando nell’industria dei saponi, ho imparato a capire di cosa si tratta: odore di stearina fusa, il grasso animale in decomposizione, all’inizio, ha questa origine, acido stearico.
Sono invece apparentemente inodori, ma ben percepibili, i feromoni: cioè le sostanze prodotte dal nostro corpo che sono all’origine dell’attrazione sessuale. Queste molecole vengono emesse da tutti gli animali, insetti compresi: esistono infatti delle “trappole a feromoni” che funzionano benissimo, se si intendono catturare zanzare e farfalle. Può darsi che sia in commercio qualcosa di simile anche per gli esseri umani, chissà (bisognerà informarsi).
Concludendo, per chi fosse rimasto curioso, io sono allergico ai profumi. Non tutti, ma ce ne sono molti che mi provocano starnuti e irritazione; non è mai stato un gran problema ma comunque sia il mio naso non va bene per questo mestiere, non per scegliere i profumi intendo. Quand’ero bambino, è stata mia mamma ad accorgersene: era il profumo di una nota saponetta degli anni ’60, e da allora ho sempre adoperato saponette non profumate. Un episodio che ricordo ancora di questa mia allergia ai profumi, è questo: avevo quindici o sedici anni ed ero andato al cinema, a Como; una signora impellicciata che aveva un tantino esagerato con il profumo venne a sedersi di fianco a me. Ormai era tardi per cambiare posto, il film stava per cominciare, la sala era già buia, mi è toccato rimanere lì. Quando sono uscito dal cinema mi pareva di avere il raffreddore, non tanto per gli starnuti quanto per il naso costipato. Per fortuna, è durato poco.
(le immagini vengono da vecchi giornali e riviste, o da siti internet, che oggi non saprei indicare con precisione; la prima immagine in alto è di Boccasile. La foto del mustelide - parente della puzzola e molto ricercato “per il suo olio” - viene dal Venerdì di Repubblica, di qualche anno fa).
Pietro SERANTONI
3 ore fa
10 commenti:
Ti faccio una domanda stupida ( forse ) e probabilmente hai già dato una risposta attraverso qualche post precedente. Come vengono prodotte le molecole sintetiche? Alla loro base non c'è sempre e comunque un elemento naturale trattato?
ci vorrebbe un Trattato di Chimica!
:-)
molti di questi composti sono "esteri" , che in chimica significa l'unione di un acido con un alcool.
Per esempio, il metile salicilato viene dalla condensazione dell'alcol metilico (il metanolo) con l'acido salicilico (dal salice: se hai fatto le conserve di pomodori, si usava metterlo come conservante).
L'aspirina è acido acetilsalicilico, cioè sempre il principio contenuto nel salice (acido salicilico) combinato con un acetil-
Il punto di partenza di quasi tutte le materie plastiche comuni è un gas...
Però, come vedi, è complicato da spiegare!
No. Ti sei spiegato bene. E' che il termine "sintetico" si associa di solito a qualcosa di innaturale. Invece alla radice di tutto c'è sempre lei, la natura. Il termine sintetico è da intendersi come ciò che è connesso ad un processo di sintesi ( in laboratorio ).
p.s.
l'aspirina è la mia medicina preferita
ho lasciato fuori molte cose, l'argomento è bello e il post rischiava di diventare chilometrico... Per esempio, l'incenso, i fumi profumati.
I prossimi argomenti saranno la plastilina e i colori dei pastelli e dei pittori, se hai delle idee sono ben accette
:-)
Gli argomenti che proponi sono sempre interessanti. Ho molto gradito questo tuo post. Aspetto gli altri. Vedrò piazzare la tenda nel'internet point di Matera...
p.s.
sai che ti ho seguito anche da Tallin? C'era una postazione niente male nell'albergo ( contesami da un bambino probabilmente tedesco ).
A proposito di plastilina, conosci questo?
http://www.youtube.com/watch?v=Xu_BdOLGlII&feature=related
:)
wow! stavo per fare un post sulla plastilina senza mettere Pingu!!!
avevo pensato a Marcenaro, a Wallace and Gromit, mi stavo dimenticando proprio del mio preferito in assoluto
:-)
grazie!
A me piace quando fa la trombetta con il becco e il rumore di quando spalmipeda. Senza parlare di tutto il resto...
:)
una foto di Pingu in effetti ci vuole!
Aspetto con ansia il post sulla plastilina. Parlerai anche di questo?:
http://www.youtube.com/watch?v=5-uyXVOY9Ao
Intanto immergermi nel tema del profumo da te così ben evocato stasera mi rileggerò il libro di Suskind, Profumo. Mi ricordo che all'epoca della prima lettura mi sbalordì la capacità dello scrittore di ricreare le sensazioni dell'olfatto. Chissà se regge alla rilettura?
sugli odori, e non solo sui profumi, prevale la mia esperienza con le materie prime dell'industria chimica...più Primo Levi che altri scrittori, insomma.
Per esempio, i terpeni sono belli, leggeri, aerei: basta spremere una buccia di mandarino o di arancia sulla mano, è un olio leggero. Il bergamotto lo fanno così, spremendo le bucce di un agrume (non commestibile perché molto amaro), ed è una delle basi fondamentali per molti profumi. Con un po' di tentativi, si impara presto a ricoscere i terpeni.
Marcenaro?? ma qui si anticipa troppo...
:-)
va beh, domani lo metto il post sulla plastilina ma non aspettatevi troppo...
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