venerdì 2 novembre 2012

Non sa, non risponde


I sondaggi imperversano, siamo in tempo di elezioni e da qui ad aprile ne ascolteremo a centinaia. Non sono una cosa nuova e quindi mi ha sorpreso molto vedere in questi giorni alcuni commentatori, fra i quali perfino Corrado Augias, che fanno battute o si scandalizzano davanti alla voce “non sa non risponde”. Ormai si dovrebbe sapere come funzionano i sondaggi, comunque sia a questo punto mi sembra giusto spiegarlo ancora una volta.
Io sono uno di quelli che non rispondono ai sondaggi. Dato che non rispondo, o che metto giù subito il telefono, i sondaggisti mi mettono in quella casellina lì: lo fanno perché si vergognano ad ammettere che a molte persone i sondaggi danno fastidio. Secondo me si dovrebbe aggiungere una voce a parte, del tipo “persone non interessate a rispondere al sondaggio”; ma comprendo benissimo che nel momento in cui si dovesse ammettere che molti sono quelli che si infastidiscono e non rispondono, verrebbe giù tutta l’impalcatura e poi anche in sondaggisti dovrebbero andare a lavorare come tutti noi che non facciamo i sondaggi.
Penso che molti di noi si ricordino ancora le molte previsioni sbagliate; si raccontava che all’uscita dai seggi c’era gente che mentiva con gran divertimento dicendo “ho votato A” e invece avevano votato B, e forse così facendo si fa peccato e poi bisogna pentirsi, ma è così bello mentire ai sondaggisti...
Nel dettaglio, siamo già a novembre e a tutt’oggi non si sa ancora quali sono di preciso gli schieramenti, non si conoscono ancora i nomi dei candidati premier, come si fa a dire “voto questo voto quello”? Magari a febbraio potrei anche rispondere, ma io non rispondo mai ai sondaggi e nemmeno questa volta farò eccezione. Penso proprio di non essere l’unico...

PS: se sto cucinando il risotto e mi telefonano per queste cose, ovvio che non rispondo; idem se mi sto facendo la barba e ho la faccia piena di schiuma (eccetera). Il che non significa che non so, significa solo che non rispondo: che cosa dovrei fare, perdere tempo in amabili conversari, mostrare la mia competenza, e nel frattempo far bruciare il risotto, far seccare il sapone sulla faccia, eccetera eccetera?
PPS: la legge berlusconiana sul Registro delle Opposizioni è una vera schifezza, per toglierla di mezzo bastano cinque minuti.
(la vignetta viene dalla Settimana Enigmistica, in edicola ogni giovedì)

6 commenti:

Grazia ha detto...

Quando sono in Italia sono subissata dalle telefonate per indagini di mercato, sondaggi, opinioni sul quartiere dove abito.... Devo confessare che a volte mi diverto a esprimere opinioni paradossali, completamente diverse dalle mie, solo per il gusto perverso di " inquinare" il sondaggio. Ho il sospetto che molti facciano come me.

Giuliano ha detto...

Grazia, io quando vedo un sondaggista cambio canale o vado a leggere un libro
:-)
non è sempre così, sia ben chiaro, però capita spesso. Su alcune tv ci sono anche i sondaggi dove si paga per votare!

bibliomatilda ha detto...

Io sono una di quelle che non risponde!... anzi, siccome sono "infantile, ribelle e idealista" (lo si può dire tutto in una parola? senza offesa, please) a me viene pure da incazzarmi, anzi prima mi stupisco perché non mi ritrovo mai in nessuna voce e dopo mi incazzo. Ma ormai pare che le cose vadano al contrario di come potrebbero e dovrebbero per essere appena appena migliori. Continuiamo a non rispondere!

Giuliano ha detto...

Matilda, io sono dell'idea che bisogna sempre incazzarsi, contestare, protestare...magari per cinque minuti, ma quando ti mettono davanti a qualcosa è sempre giusto guardarla con diffidenza. Poi, magari, dopo si accetta, si può anche essere contenti: ma l'accettazione acritica ("è il regolamento!" "lo dicono i sondaggi!") è l'anticamera delle dittature...

Paolo ha detto...

Io ritengo che la maggior parte delle persone non rispondano ai sondaggi. E molti di coloro che rispondono spesso non danno risposte sincere.

Il Registro delle Opposizioni è un vero fallimento, ma è la solita regola all'italiana: si trova sempre il modo di aggirarla.

Giuliano ha detto...

Il Registro delle Opposizioni non lo definirei un fallimento, dico piuttosto che è una legge idiota fatta da un governo idiota. E' una questione di buona educazione, non si telefona a una persona solo perché ha il numero sull'elenco, e questo dovrebbe bastare.

buongiorno Paolo, e grazie del passaggio
:-)