sabato 4 aprile 2020

Smart working


La notizia è questa, ai primi di marzo: diversi governi hanno chiesto a Netflix di abbassare la qualità dell'alta definizione con cui trasmette i suoi film, perché con la situazione successiva al Covid-19 la rete è stata intasata da un'enorme quantità di chiamate e c'è il rischio di una saturazione. Nelle settimane successive, è il governo francese a chiedere alla Disney di fare altrettanto; e la Disney rimanda il lancio del suo nuovo canale on line.

Sono due notizie che sono subito scomparse dalle prime pagine, nascoste non solo dal Covid-19 ma anche dall'entusiasmo per lo smart working e per le lezioni on line degli scolari e degli studenti obbligati a rimanere in casa. E' un entusiasmo che ritrovo anche in molti articoli e commenti sugli acquisti on line invece che in negozio, con commenti del tipo "siamo in un momento difficile ma abbiamo finalmente sbloccato il progresso che prima era bloccato da troppe remore". Mi permetto di dire che sono commenti molto superficiali, e anche pericolosi. Pericolosi innanzitutto perché si dà per scontato che potremo contare in ogni momento sull'energia elettrica, quando invece ci sono già stati importanti e paurosi blackout in città e luoghi importanti (New York, il Canada, l'Australia, l'Italia stessa); perché in molte zone la rete è ancora irraggiungibile, perché la "fibra" da noi è appena agli inizi, perché c'è chi non può permettersi di spendere soldi per uno smartphone o per un tablet, per tanti motivi - non ultimo dei quali la posizione dei lavoratori in questo contesto. Per esempio, la consegna di merci on line è legata ai "corrieri", quasi sempre malpagati e spesso pericolosi nelle loro corse in strada (fare in fretta è la loro consegna, "a qualsiasi costo"), e il lavoro di chi è a casa e fa smart working rischia di non avere orari e di protrarsi sulle intere ventiquattro ore (provate a chiedere agli insegnanti). Ma, soprattutto, chi parla così dimostra di ignorare completamente cos'è una merce: dietro la pizza che avete ordinato ci sono campi coltivati, stagioni, grandinate, sfruttamento dei lavoratori, pesticidi, sementi modificate, e lo stesso discorso vale per qualsiasi cosa si comperi (la guerra per il coltan che ha causato milioni di morti, lo sfruttamento schiavistico nelle miniere) sulle quali non si può sorvolare con tanta facilità. Sono ormai parecchi mesi che non piove, in che condizioni è il Po? Ho provato a fare una ricerca on line: le ultime notizie sulla siccità e sul livello dell'acqua nel Po risalgono a febbraio, poi nessuno se ne è più occupato. Riusciranno a fare il raccolto, gli agricoltori padani? Se non ci riusciranno, continueranno i canadesi e gli ucraini a venderci il frumento? E se ricomincia a piovere, ci saranno ancora disastri ed alluvioni come negli ultimi anni? In che condizioni è il nostro territorio?

Sono tutte domande che fanno paura, lo so e vorrei evitare di parlarne ma l'atteggiamento di chi mi sta intorno è tutt'altro che rassicurante e mi spaventa osservare che nessuno si pone questi problemi. Della diffusione dei virus, rapida a causa della globalizzazione, si parlava già trent'anni fa, al tempo dell'Aids. Il sistema che stiamo preparando per il dopovirus è molto fragile, senza contare che ci rende tutti soggetti ad essere spiati e controllati; ma questo è un altro discorso importante e che richiederebbe molto spazio, perciò mi fermo qui e aggiungo solo una cosa: preparatevi al ritorno delle vecchie tipografie degli anni '50, torneranno utili. Spero che chi ne possiede ancora una la tenga in ordine, funzionante, con buona provvista di inchiostro e con carta abbondante: è probabile che il futuro passi ancora da lì, più che dallo smart working. (Ovviamente, mi auguro di sbagliare)

PS: ci siamo già dentro: due governi europei stanno prendendo pieghe autoritarie, in Slovenia e in Ungheria, e le "app" sullo smartphone sono uno dei punti di forza di questa svolta. Spionaggio, così potente da far impallidire il ricordo di cosa succedeva in Germania Est. Il virus passerà, ma queste cose rimarranno ed è anzi probabile che vengano potenziate.

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