lunedì 18 gennaio 2010

Rime

Ieri è venuta una zingara incinta - “ comprateme ‘na paletta, comprateme ‘na paletta “ - , poi ha capito il tipo e mi ha predetto l’avvenire. Ci sta due donne, una lontana - “ che se more d’amore per mia “ - una ( ignota ) vicina, che pensa tutto il giorno - “ faciteme ‘nu figghiareddu “- . Quanto a me - “ puttaneri “ - ci vogliono fatti e non parole - “ e dateme ‘n’altro segno de moneta e ve dico tutto “. Io, che ormai ne sapevo abbastanza, non le ho più aggiunto niente e la zingara mi ha predetto gran corna. Così, per una lira, una bella donna incinta mi ha guastata la giornata. (Cesare Pavese, lettera a sua sorella Maria, 1935)

Mi pare d’essere quella vecchia trojona che in una delle mie passeggiate solitarie lungo il Tevere vidi venir su dal canneto soffiando come un vitello marino ed esclamando “ Nun ne pozzo più, nun ne pozzo più “ . Un giovinastro l’aveva impantanata giù là e poi se l’era data a gambe senza pagare lo scotto. Così mi spiegò, facendomi delle proposte a me. Al mio cortese rifiuto di adire a pratiche illecite tra le canne, disse: “ Ah, siete ammogliato “. Glielo lasciai credere: e mediante oblazione di Lire 5 me ne liberai. (Carlo Emilio Gadda, lettera a Leone Traverso, 1949)

Una volta, quando il Corriere era il Corriere, era facile trovare nelle sue pagine dei piccoli tesori come questi. Non so bene perchè, ma questi due frammenti li metto sempre insieme; sono diversissimi ma mi sembra sempre che facciano rima tra di loro.

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