- Io voto per la democrazia.
Non sono sicuro di aver capito bene, così aspetto un attimo (che stia per finire la frase?) e poi quando vedo che ha davvero concluso il discorso le chiedo:
- Sì, sono d’accordo; ma per che partito?
- Per la democrazia! Te l’ho appena detto...
E ride, un po’ sorpresa della mia dabbenaggine.
Siamo nel 1986, se non ricordo male: la ragazza è sui 23 anni, molto sveglia, fin lì avevamo chiacchierato un po’ di tutto, questa uscita non me l’aspettavo. Oltretutto, io non glielo avevo chiesto: in quel periodo facevo il negoziante, e la politica non era al centro dei miei pensieri. Si stava parlando così, in generale. Era stata lei a volerlo mettere in chiaro: votava per la democrazia, nel senso della DC, la Democrazia Cristiana. "Democrazia" è un'abbreviazione di Democrazia Cristiana, lo sanno tutti: come chiamare uno col nome di battesimo invece che con nome e cognome, si fa prima e si capisce lo stesso. Si dirà che ero giovane e ingenuo, ma confondere un concetto universale con un partito politico...No, questo me lo sarei magari aspettato da una persona anziana e illetterata, non da una donna giovane e sveglia.
Ogni tanto questo piccolo dialogo, di per sè insignificante, mi torna in mente: e mi accade sempre più spesso da una quindicina d’anni in qua. Perché capita questo: che noi diamo troppe cose per scontate, parliamo di Democrazia, di Cristianesimo, di Comunismo, di Islam e di Buddhismo, di DNA, di modificazioni genetiche, di fecondazione assistita, di Costituzione, diamo per scontato che ci si capisca al volo, ma i nostri interlocutori non è detto che ci capiscano. I nostri interlocutori sanno di cosa si sta parlando? Per esempio, quanti sanno per davvero cos’è il conflitto d’interessi? Quanti sanno la differenza fra indagato e condannato, fra un avviso di garanzia e una condanna in Cassazione? In questo senso la cosa che più mi allarma, lo ammetto, è ascoltare i nostri politici, magari quelli del PD e della sinistra in genere, che, per esempio, parlano di “Carta” e intendono la Costituzione. Ma già la gente non sa cos’è la Costituzione, figuriamoci se capisce quando gli si dice “la carta”, “rispettare la carta”. Ma che carta? Cara grazia che nessuno se ne è ancora uscito con una battuta da film dei Vanzina...
Eravamo troppo ottimisti, negli anni ’70 e ’80. La mia amica dell’86 non era un caso isolato, moltissime persone sono orgogliose della loro ignoranza e considerano chi si è informato come un noiosissimo rompicoglioni. La realtà delle cose è che dobbiamo imparare a farci capire, ma non nel senso che dobbiamo inseguire ignoranti e faciloni sul loro terreno. Bisognerà tornare ad alfabetizzare le persone: ma non è facile, perché la disinformazione operata soprattutto attraverso la tv (in venticinque anni!) è stata come un’operazione militare su vasta scala, e un’operazione meticolosa e ben riuscita, il cui successo era facile da prevedere perché molte persone vogliono davvero semplificare, tagliar corto, evitare di pensare. L’ignoranza è rassicurante, chi sa le cose e te le spiega è “uno che vuole mettersi sopra, che ti guarda dall’alto in basso, uno con la puzza sotto al naso che ti considera meno di lui”. L’istruzione è noiosa, dunque: e il voto di un ignorante conta come quello di una persona informata. Il passo successivo è questo: eliminare dalla scuola gli insegnanti “pericolosi”, chiudere le poche trasmissioni giornalistiche serie sopravvissute alle “epurazioni” passate. Poi si passerà al web, e tutto questo – una facile previsione – accadrà nell’indifferenza generale.
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2 commenti:
Il discorso è condivisibile, però distinguerei tra ignoranza e sciatteria. E starei anche attenta al contesto, nel senso che se sto parlando di elezioni e mi dicono "voto democrazia" intendo che parlano di DC. Succedeva un tempo, oggi votano il nome, e vorrei vedere, a parte la Lega, con tutte queste scissioni e ricomposizioni.
Certo che sono proprio contenta di vivere al sud :)
Sì, hai ragione: sai che ogni tanto taglio questi post con l'accetta, mi interessa porre il problema perché davvero di queste cose non parla nessuno. Per esempio, la differenza tra condannato, accusato e indagato la capiscono davvero in pochi, ed è tristissimo.
A me da anche fastidio che mi dicano "fai tanto il saputello" e cose simili...il mio discorso è invece "se c'è arrivato un pirla come me, chiunque può capirlo".
Sui nomi dei partiti avevo scritto un bel post nel 2005...quasi quasi lo recupero (era solo un elenco, fatto con certosina pazienza, dei nomi delle liste alle comunali).
Il Nord era bello, un tempo: fino a 15 anni fa (data messa NON a caso). Qui nella mia zona si era vicini a Milano, ben collegati, ma con molta campagna. Poi ti dicono che sei nostalgico: ma se al posto dei prati dove giocavamo da bambini ci sono i centri commerciali e gli svincoli autostradali, sarà mica progresso???
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