Una volta ho letto una cosa curiosa: che il Vicenza calcio, il famoso Lanerossi Vicenza, rimase in serie A per quasi vent’anni consecutivi, senza mai retrocedere, fino a che durò il potere di Mariano Rumor, democristiano vicentino, primo ministro per diverse volte e in diverse legislature tra gli anni ’60 e gli anni ’70, e molte volte ministro degli Interni, degli Esteri, eccetera.
Mi sembrò strano e non ci feci caso più di tanto, ma il fatto che le sfortune del Vicenza calcio (ormai non più Lanerossi) siano iniziate quando Rumor si tirò un po’ da parte mi avevano lasciato la classica pulce nell’orecchio. Da allora il Vicenza non è più tornato a quei livelli, procede fra pochi alti e molti bassi, ha perfino conosciuto la serie C.
Un altro caso “strano”, sempre nel calcio, fu l’Avellino: mai stata in serie A, la squadra di calcio della città irpina ci arrivò e ci rimase per una decina d’anni: gli anni di Ciriaco De Mita, segretario DC e presidente del Consiglio proprio in quegli anni. Caduto De Mita, anche l’Avellino seguì la sorte del Vicenza, tornando nell’anonimato o quasi.
Che i politici usassero il calcio era comunque cosa nota, e anch’io nel mio piccolo avevo notato alcune cose dubbie, fin da quando avevo dodici anni e seguivo tutto ma proprio tutto avevo notato che c’erano squadre che non retrocedevano mai anche se andavano malissimo, altre invece che potevano retrocedere anche se andavano benino. Con notazioni strane: la Roma non poteva retrocedere, la Lazio invece sì (a questo proposito si sussurrava in segreto il nome di Giulio Andreotti, grande tifoso romanista). Retrocedevano sempre le stesse, misterioso fato avverso: Sampdoria, Foggia, Atalanta, Bari, e qualche altra, sembrava che fossero lì apposta, per retrocedere al posto di Inter, Milan, Fiorentina, Roma, Napoli.
Tutte balle, mi si dirà, fantasie: ma non sono mie fantasie, sono osservazioni fatte da giornalisti attenti nel corso dei decenni; e con il tempo ho imparato a crederci, i politici contano molto più degli arbitri. Per esempio, detto con molta simpatia per la squadra che fu di Bettega e di Anastasi e di Nils Liedholm: vogliamo scommettere, con Maroni ministro, che il Varese calcio tornerà presto in serie A? E’ appena risalito in serie B dopo venti o trent’anni tra le serie minori, direi che è pronto per l’impresa, auguri.
(no, il Varese è miseramente fallito. Non è più quel tempo, e non c'è più un Borghi e nemmeno una Ignis. Fine anche degli imprenditori mecenati, questa è la Lombardia del Nuovo Millennio).
Fantasma d’amore – Dino Risi
3 ore fa
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