domenica 15 aprile 2012

Fumo e vapore

Un errore molto comune, che vedo fare continuamente anche nei telegiornali, è quello di confondere il fumo con il vapore. Si tratta di due cose molto diverse: il vapor d’acqua è bianco come le nuvole, il fumo può avere varia forma e natura (dipende da cosa sta bruciando) ma raramente è bianco e soffice come il vapor d’acqua. Di solito, il fumo varia dal nero più nero (soprattutto se sta bruciando della plastica, o nafta, o gasolio) al grigio-bianco di quando brucia la legna secca (grigio fumo, insomma), con varianti colorate se sta bruciando qualcosa di particolare, magari anche spettacolari se va a fuoco qualcosa come un deposito di fuochi d’artificio, o simili. Il vapore acqueo invece è sempre vapore, acqua evaporata che soprattutto d’inverno (per il freddo) assume caratteristiche molto simili a quelle delle nuvole. Anche la scia degli aerei, in alto nel cielo, è quasi sempre vapore di condensazione.
Ovviamente, questo non significa che il fumo sia sempre pericoloso e che il vapore sia sempre innocuo; il fumo può essere del tutto innocuo (al massimo qualche colpo di tosse) e nelle ciminiere e camini moderni ci sono sistemi di abbattimento delle sostanze pericolose, mentre nel vapore possono essere presenti sostanze pericolose (basterà pensare alle piogge acide, o alla radioattività del dopo Chernobyl), ma di solito la presenza del vapore ha un’origine molto più tranquilla.
Quasi tutte le fabbriche, infatti, hanno bisogno del vapore. In quasi tutte le fabbriche, tranne forse le metalmeccaniche, c’è una caldaia pensata apposta per produrre vapore: il vapore serve per impedire che gelino le tubature d’inverno, per sciogliere o per rendere liquidi i prodotti da usare, o magari semplicemente per la pulizia delle macchine. Quando io ho cominciato a lavorare, non erano ancora in commercio gli elettrodomestici casalinghi tipo “vaporetto”, ma nell’industria il vapore si usava da sempre: niente pulisce e sgrassa come il vapore, che però non è facilissimo da gestire e richiede mani esperte. Si sa bene, del resto, che anche una pentola a pressione può essere pericolosa se gestita male, che anche un ferro da stiro a vapore richiede valvole e guarnizioni che tengano bene, ormai il vapore è un’esperienza comune anche nelle nostre case. Eppure il vapore fa sempre un po’ impressione, quando lo si vede; e molti, moltissimi, dicono ancora che “i camini fumano” anche quando si tratta, con ogni evidenza, di vapore d’acqua.
Cos’altro aggiungere? Molte cose, moltissime, oppure niente; per oggi mi accontento di riportare qui il ricordo di un fatto successo nella ditta dove lavoravo, che produceva saponi e detersivi e quindi aveva tra le sue materie prime molti grassi e molte cere, roba che d’inverno gela e diventa durissima, ma che veniva pompata dai serbatoi mentre era nella sua fase liquida: cioè a caldo, anche a temperature non altissime ma comunque a caldo - come la cera delle candele, per intenderci. Nel gelido inverno 1984-85 (io non lavoravo ancora lì, ma me l’hanno raccontato) la ditta era stata appena rilevata da una multinazionale, e non tutto funzionava ancora a regime. Per farla breve, i capi si “dimenticarono” di pagare i caldaisti, perché farli lavorare su tre turni, anche a Natale e Capodanno, mentre la ditta era chiusa, sembrava una spesa eccessiva. L’anno prima era andata benino, quell’inverno fece un freddo eccezionale e poi nevicò per tre giorni filati: tutte le tubazioni erano otturate, e fu necessario un grande spreco di vapore, e molti giorni di lavoro, per far ripartire tutto. Da allora, la caldaia fu sempre mantenuta accesa, Natale Capodanno ed Epifania comprese: nelle fabbriche serie si fa così, da sempre. Chi ha mai detto che il personale è un costo? Evidentemente, chi lo dice è una persona che non ha mai lavorato...
(le foto che pubblico qui vengono da un blog precedente, non le avevo scelte io e quindi non saprei indicarne la fonte, cosa della quale devo fare ammenda).

4 commenti:

Grazia ha detto...

Sono una di quelle che fa confusione tra fumo e vapore e che, a torto, pensa che il vapore sia più innocuo del fumo.Grazie a te comincio a distinguere e a capirci un po' di più. Il vapore mi ricorda le locomotive che hanno ispirato poesie e dipinti, invece il fumo- mi pare - non ha mai affascinato la fantasia degli artisti.

Giuliano ha detto...

oh beh, anch'io facevo sempre confusione, prima di andare a lavorare in fabbrica!
:-)
nelle tintorie e stamperie di tessuti c'è sempre la tubazione del vapore, accanto ai rubinetti normali c'è quello del vapore, che è di uso comune per scaldare l'acqua, per sciogliere i coloranti, eccetera. Devo ammettere che ho sempre avuto un po' di panico, quando c'era da aprire il vapore - ma per gli altri operai era una cosa normalissima.
Nell'arte, mi viene in mente la pira di Byron (chi l'ha dipinta?), o le eruzioni vulcaniche dell'americano Church (lo conosci? è dell'800), qui il fumo c'è di sicuro...

Anonimo ha detto...

E pericoloso quando va di traverso il fumo della sigaretta a vapore?

Giuliano ha detto...

non ne ho la più pallida idea, i miei soldi li tengo per altre cose più piacevoli
coumnque sia, dipende sempre da cosa c'è dentro la fialetta di carica, ci può essere di tutto