Stavolta non è scappato. Mi ha visto, mi ha guardato, ma non è scappato via e soprattutto ha fatto tutto con calma: che se ne stia accorgendo?
Beh, calma si fa per dire: a casa delle cince si fa tutto di corsa, di fretta, chi ha mai visto un uccellino fare le cose con calma? Gli uccellini piccoli sono sempre un po’ frenetici, è la loro natura, e le cince non fanno eccezione.
Questa qui è una cincia gigante – nel senso che è grande quasi come il mio dito mignolo: esistono anche delle cincette ancora più piccole, anche loro vengono sul mio balcone. Non ne sono rimaste molte, qui intorno di piante ne hanno tagliate tante, quasi tutte, dalla prima volta in cui mia mamma (molti anni fa) ha cominciato a mettere le briciole sul balcone. Per avere come vicini di casa le cince, e i pettirossi, servono alberi alti e con molte foglie, cioè proprio quel tipo di albero che i vicini di casa umani (e magari anche il Comune) estirpano con cura e con metodo: fanno ombra, le radici impediscono il parcheggio, e (orrore!) poi cadono le foglie sulla macchina; e infine, novità di questi ultimi anni, se vuoi mettere il fotovoltaico ed essere davvero ecologico, allora devi abbattere le piante.
Per intanto però la cincia è qui, deve avere il nido e tanti piccoli, perché si mangia un biscotto al giorno ed è impossibile che un uccellino così piccolo riesca a mangiare da solo l’equivalente del suo peso (cioè un biscottino secco di quelli da mangiare col caffelatte). La cincia è convinta di essere un ladro; pian piano si sta rendendo conto che non è così, ma io penso che se non si convince è meglio, ed anzi è giusto spaventarla un po’. Non tutti gli umani si divertono ad avere gli uccellini sul balcone, non tutti gli umani amano le cince, e anzi sono molti a pensare che queste sono tutte scemenze, cose da bambini, meglio spianare tutto e fare un bel parcheggio per la moto.
Ancora meglio del biscotto è la carta che sta sotto al panettone: ci rimangono attaccate tante di quelle cose da nutrire un reggimento di cince, bisogna però avere l’accortezza di mangiarsi di persona le uvette e i canditi, che sono troppo grossi per loro (cosa che eseguo regolarmente in prima persona, uvette e canditi sono buonissimi). Se li lasciate, uvette e canditi, magari va a finire che arriva qualche uccellino un po’ più grosso, magari un merlo, e pulire il balcone diventerà un po’ più impegnativo; ma con le cince non c’è problema, sono dei ladri velocissimi. Ladri di biscotti, s’intende.
Stamattina, mia mamma ha messo in ordine i vasi di fiori sul balcone, rovinati dalla grandine di sabato scorso: un lavoro complesso, che ha richiesto il suo tempo. Il ladro di biscotti, impazientissimo, si aggirava intorno al balcone: è uno scandalo, sembrava voler dire, è due ore che aspetto, il pranzo è servito ma io non posso accedervi, cosa diranno i miei piccolini?
Abbiamo fatto anche un esperimento: due mucchietti di briciole, uno col pane e l’altro col biscotto. La cincia, chi l’avrebbe mai detto, ha lasciato lì il pane e si è portata via il biscotto. Ripetuto l’esperimento, e mettendo un po’ di zucchero sul pane bagnato, anche il pane diventava interessantissimo, e la cosa non finisce di stupirci. Del resto, si sa, in America e in Inghilterra già da tempo immemorabile hanno osservato degli uccellini – proprio le cince, come quelle nella foto – che avevano imparato a bucare col becco il tappo delle bottiglie del latte, per rubare la panna (in questo caso penso che si tratti davvero di furto, per la precisione: furto con scasso).
Per togliermi la curiosità, ieri ho cercato informazioni tra i miei libri e ho risolto il mistero: si tratta di un mio errore, le cince sono insettivore e non granivore. Oltre agli insetti, cioè moschini e zanzare, le cince mangiano anche altre cose, ma non i semini. Se ci fate caso, gli uccellini che mangiano i semi (i passeri e i canarini, per esempio) hanno il becco corto e robusto; gli uccellini insettivori invece hanno il becco lungo e sottile in punta, più adatto per le loro prede. Un mio errore, dunque: ma le cince sono così piccole e così frenetiche, chi glielo ha mai guardato, il becco?
Ma tra poco sarà tutto finito, la prossima nidiata sarà col caldo, la cincia avrà cibo a sufficienza anche senza venire sul mio balcone, ed è anzi strano che sia ancora qui, a maggio inoltrato: ma fino a ieri faceva freddo, è stata una primavera poco generosa, biscotti e carte di panettoni sono venuti a proposito. Anzi, adesso che ci faccio caso, più che le cince sul mio biscotto stanno arrivando le formiche: sarà meglio sbaraccare tutto.
Un po’ d’ordine sulle cince: ce ne sono di molte specie, quella più grande (14 centimetri coda compresa) è la cinciallegra, quella più piccola è la cinciarella. Qui a fianco ho messo una tavola con tutte le cince (genere Parus e affini) presa da un bel libro, che temo fuori catalogo: “Guida agli uccelli d’Europa” di Peterson-Mountfort-Hollom, ed. Muzzio 1983. La cinciallegra sul balcone è una mia foto: non è il ladro di biscotti di cui ho parlato, ma un suo antenato, forse un trisavolo (la foto è del 2004). Il fatto che l’uccellino abbia le penne in disordine significa che sono stato fortunato (e anche bravo, se me lo si concede) nel fotografarlo: stava già volando via, siamo quasi in assetto di volo.
La foto delle cince sulle bottiglie di latte è antica, non mi ricordo se viene da un libro o da un giornale, la conservo da molti anni e non so più dove l’ho presa.
Un altro ricordo:
Le cince sono molto curiose. Nella ditta dove lavoravo ce ne era una che tentava sempre di entrare in portineria, dal mio amico Apo: che in realtà non amava le cince, ma si divertiva comunque a vederla ogni giorno davanti alla vetrata del suo ufficio. Qualche giorno dopo, l'avevo rivista danzare davanti al retrovisore di un camion; ne concludo che molto probabilmente la cincia ama gli specchi; e danza con la sua immagine riflessa nei vetri. (la realtà, molto più banale, è che le cince non amano vedere altri uccellini intorno). (26 febbraio 1999)
venerdì 11 maggio 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
7 commenti:
Che grazia, Giuliano. Sei più tenero e simpatico di una cincia col ciuffo!:)
p.s.
cos'hai contro le formiche? Potresti farle mangiare- ne hanno diritto pure loro- e poi dirottarle ( con la tecnica Pollicino ) verso il balcone di uno dei tuoi vicini che non sopportano le foglie d'albero sul "totem", la loro macchina.
le formiche sono già qui in archivio, da un bel po'
:-)
però da quando ho riverniciato la ringhiera non sono più tornate, devo aver cancellato in un colpo solo anni e anni di sentieri...
(mica potevo lasciare arrugginire la ringhiera)
vado a trovarle... :)
ho anche una foto del codirosso, prima o poi la metto (codirosso e fondo del panettone!)
(è parente del pettirosso, ma di rosso ha il groppone, cioè la zona fra le ali e la coda)(termine tecnico, "groppone" è sui libri di ornitologia)
dev'essere strepitosa:) Aspetto...
Buona giornata!
Ciao, giacy.nta mi ha detto che dovevo assolutamente venire a leggere il tuo post: anch'io sono appassionata di cince! :-)
ciao Silvia, nel tuo caso "nomen omen"...
:-)
veramente, silvie silvidi sono le capinere e non le cince, ma comunque siamo lì
Posta un commento