Di scemenze in pubblicità ormai ne ho viste tante, ma tra gli spot più inaspettati della mia vita metterei sicuramente quello della fascia colorata che ti segnala quando la lametta del rasoio è da cambiare. Ma fin qui come avevamo fatto, mi sono chiesto; e la risposta è semplice, si fa così: quando passi la lametta sulla guancia e toccando la pelle con le dita ti accorgi che non taglia più e che i peli sono rimasti lì, cambi la lametta. Rischi non se ne corrono: una lametta che non taglia, in fin dei conti, è soltanto una lametta che non taglia. Qualche rischio lo corro con la lametta nuova, che è molto affilata: ma, prima che ci mettano su un segnale che indica “attenzione lametta affilata” dico subito che mi rado regolarmente dal 1972, quindi qualche esperienza ce l’ho, mica sto parlando a vanvera e – anzi – adesso che ci penso dovrei farmi pagare per questa importantissima consulenza, e invece la do via a gratis, pensa un po’ che roba.
Mi ha divertito molto anche vedere la pubblicità che metto qui sopra, che è del genere di quelle che ti fanno dire “Ah, ecco...”. Vale a dire: “ah, ecco: l’avevo detto io che il rasoio elettrico mi irrita la pelle” (è per questo che uso le lamette), e invece loro mi spiegavano (scuotendo la testa, come si fa coi bambini) che ero io a sbagliare. Adesso ecco qui, ci hanno messo una decina d’anni ma finalmente ammettono che avevo ragione io: il rasoio elettrico “adesso non irrita”. E hanno anche quantificato il difetto: il cinquanta per cento in meno di rossore. Caspita, sono stati bravi, hanno addirittura dimezzato l'irritazione: a me sarebbe bastato anche il ventisei-ventisette e mezzo, o il trentadue per cento, invece sono arrivati fino al cinquanta. Coraggio, ancora qualche ricerca di laboratorio e arriveremo al sessantanove virgola cinque per cento, alleluia!
E’ un po’ la stessa cosa che capita con il caffè decaffeinato, tutti lì a spiegarti che il sapore non cambia, per anni, finché non arriva lo spot che dice a chiare lettere: “adesso è come il caffè normale”. E anche qui viene da dire: “ah, ecco...”. Erano anni che lo dicevo, che il sapore era meno buono, e adesso mi state dando ragione... Va beh, meglio tardi che mai.
Un altro segnale colorato lo hanno messo sugli spazzolini da denti: ecco un’altra cosa indispensabile, e io che pensavo che bastasse guardargli addosso, alle setole... Come abbiamo fatto a sopravvivere, fin qui, a questa mancanza? Certo che se ne imparano di cose, guardando la pubblicità.
Però sugli spazzolini da denti una cosa seria da dire ce l’ho: ho già girato tre supermercati e due farmacie, ho perso tre quarti d’ora a guardare bene sugli scaffali, ma lo spazzolino da denti normale non esiste più. Lo spazzolino che ho sempre comperato e che funzionava benissimo, senza gadget e che costava pochissimo: non c’è più, ci sono solo spazzolini intergalattici e spazzolini da formula uno. Ne ho parlato di recente con la mia dentista, dopo una pulizia accurata, e mi ha confermato che gli spazzolini intergalattici e super accessoriati non servono a niente. E mi ha fatto vedere lo spazzolino da denti più normale del mondo: “E’ questo!” ho detto io, e le ho spiegato che non si trova più da nessuna parte, nemmeno ai discount. “E’ perché costa troppo poco”, ha concluso lei, e non mi è rimasto che darle ragione.
domenica 12 giugno 2011
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