I film interrotti dalla pubblicità, a capocchia, a metà di un dialogo o di una scena d’amore: pensavo che fossero cose degli anni ’80, cose del passato, e invece sono tornati. Ne ho già trovato qualche bell’esemplare, su La7, su Raimovie, sugli sceneggiati di Raipremium, un po’ ovunque. Per adesso in sordina, sottotraccia, per la serie “vediamo se qualcuno se ne accorge”. E se nessuno protesta, via alla grande, come ai vecchi tempi degli anni 80. Tanto, chi se ne frega dei film e degli sceneggiati: la tv si fa per vendere spazi pubblicitari, la radio si fa per vendere spazi pubblicitari, i giornali si stampano per vendere spazi pubblicitari, la città esiste per metterci i cartelloni pubblicitari, le strade, le stazioni, le sale d’attesa, i bancomat, la nostra vita, dunque tutto esiste solo in funzione della pubblicità? A volte mi viene il dubbio che sia proprio così. Forse sarebbe il caso di cominciare a insegnarlo a scuola, magari anche al catechismo, sulle immagini sacre mettere un po’ di spot – ah no, hanno già cominciato, i cartelloni con uomini e donne in mutande belli grandi sul Duomo di Milano non me li sono mica sognati, c’erano davvero.
A me fa impressione vedere come tutti si siano ormai adeguati, e sembra impossibile immaginare un mondo senza spot. Mi fa impressione vedere tutti, ma proprio tutti, dire “è il momento della pubblicità, la pubblicità è importante, ci consente di vivere”. Lo dicono perfino Gad Lerner su La7, perfino Michele Santoro, perfino su Radio Popolare, non solo sulle tv di Mr. Spot (Silvio Berlusconi e figli), e io mi chiedo se vale la pena di vivere, se dobbiamo vivere solo per la pubblicità.
Ormai anche internet pare che sia diventata impossibile, senza la pubblicità: non solo le finestre che si aprono e ti impediscono di leggere (cari signori, io non comprerò mai quella macchina lì e non andrò mai a vedere quel film lì, è inutile che me li sbattiate davanti), ma anche i rallentamenti quando partono i video pubblicitari. E poi mi tocca anche leggere, che so, che “Explorer rallenta”: no, non raccontiamoci balle, almeno tra di noi; non è un browser che rallenta la navigazione, sono i cookies e i video pubblicitari che intasano la rete. E non c’è wcnet che tenga, ormai siamo oltre ogni limite.
Chiedo scusa per lo sfogo, mi rendo conto che sono stato un po’ eccessivo, ma non avrei mai creduto che la nostra vita diventasse così ingorgata dalla pubblicità. E vorrei che fosse ben chiara la mia posizione: non sono affatto contro la pubblicità, che se ben fatta può essere utile e divertente, ma vorrei soltanto che ognuno stesse al suo posto, che ognuno facesse solo il suo mestiere.
Sarebbe un enorme passo avanti: i pubblicitari facciano i pubblicitari, e non i direttori artistici o la programmazione delle tv, che non è nelle loro competenze. E i dottori in Economia facciano quello che a loro spetta: tenere d’occhio i bilanci. E’ una funzione molto importante, hanno le competenze per farlo, ma si fermino lì. Gli economisti dicano: non ci sono i soldi per questa spesa. E i pubblicitari e gli addetti al marketing dicano: pensiamo noi a trovarli. E poi, per piacere, la guida di questo Paese lasciamola a persone che abbiano una visuale un po’ più ampia.
PS: a voler essere gentili e ottimisti, il 30-40% degli spot che passano in tv danno informazioni errate o gravemente errate (anche dannose per la salute), oppure sono volgari e disturbanti (la pulizia del wc all’ora di pranzo). Possibile che nessuno se ne preoccupi?
(le vignette vengono dalla Settimana Enigmistica, http://www.aenigmatica.it/ )
Life History of the Forget-me-not
9 ore fa
6 commenti:
in effetti: che fine ha fatto la figura del Garante?
molti anni fa io ho lavorato in un'Ag di pubblicità e... lasciamo perdere, vah!
noto però, in giro, che molti spazi pubblicitari sono vuoti: segno - secondo me - che le ditte stanno risparmiando, su una cosa che considerano non indispensabile, per non dover maggiorare il costo dei prodotti.
non ho proprio niente contro la pubblicità...deve rispettare le regole, però. Ho qui un libro di Marcello Marchesi che considero uno dei più belli che mi sia mai capitato di leggere, ma dagli anni '60 in cui lavorava Marchesi sono cambiate tante cose.
Che dire? Sapessi quanti certificati d'analisi falsi mi hanno fatto firmare i miei capi...non erano cose importanti, ma erano falsi. Da quest'esperienza ho capito in che cosa consiste il lavoro del controllore
:-(
Io nonostante sia un modernista universale rimpiango carosello. Non soltanto per la qualità degli spot ma anche perchè in tutto durava un quarto d'ora! Solo un quarto d'ora al giorno di pubblicità (e il prodotto poteva esser menzionato solo alla fine dello spot).
spot belli ne fanno anche oggi, ma il discorso che fai tu è molto ben centrato e vale un po' per tutto, in tv. Una volta uno del mestiere, non ricordo più chi (Vaime?), ha spiegato la vera differenza tra ieri e oggi: Walter Chiari e Gino Bramieri avevano una settimana di tempo per preparare uno sketch. Di conseguenza, potevano limare, tagliare, dire "no, questo è troppo scemo". Invece, se ci sei tutti i giorni, butti dentro qualsiasi cosa.
Un ragionamento che si adatta benissimo alla pubblicità - ma poi, come si diceva con Angie, se nessuno controlla...(da Gerry Scotti ho visto perfino la pubblicità delle cliniche di chirurgia estetica).
ciao Tarkus! (bella la tua foto, anche mio fratello ha ancora la sua vespa del 1958, rossa)
Leggendo il tuo post, mi sono sentita un po' a disagio... io non mi accorgo della pubblicità, mi si aprono finestre e neppure le vedo, gli spot mi entrano da un occhio e mi escono dall'altro. Sono una pessima consumatrice e dopo aver letto il tuo sfogo, sono contenta!Però come Tarkus rimpiango carosello... Salutissimi, Annarita
cara Annarita, finché si può...lo faccio anch'io, ma ormai se sei in stazione e il treno è in ritardo ti tocca ascoltare - anche al bancomat. Io a casa mia faccio da sempre così: tolgo l'audio. La pubblicità muta, senza voce, è molto più comprensibile: la consiglio a tutti, diventa tutto chiarissimo.
Con il browser, apro sempre due finestre: lascio che lo spot sul quotidiano si sfoghi, poi vado a vedere, e intanto ho letto o fatto qualcos'altro. Un altro metodo che consiglio a tutti, ma penso che non ce ne sia bisogno...
:-)
(passo sempre a leggerti!)
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