In Germania, il cancelliere Willy Brandt era amatissimo e molto popolare, quasi una leggenda: un po’ come Kennedy in America. Ad ogni elezione, il suo partito vinceva con larga maggioranza.
Poi accadde che un suo stretto collaboratore fu colto con le mani nel sacco: era una spia dell’Est.
Brandt non era stato toccato direttamente, quel fatto riguardava solo quel suo collaboratore (Günther Guillaume, se non ricordo male); ma diede ugualmente le dimissioni. Quanto meno, aveva sbagliato a scegliersi i collaboratori: e questo bastava.
In America, qualche anno prima, il presidente Nixon era stato costretto a dimettersi per un motivo che visto oggi fa perfino sorridere: persone legate a lui avevano messo microspie nella sede del partito democratico. Lo scandalo Watergate era tutto qui, ridotto ai minimi termini: ne abbiamo viste di peggio. Anche Richard Nixon era stato eletto (due volte) con un vasto mandato popolare.
Tutto questo per dire che a me basta e avanza la condanna – magari una condanna definitiva: primo grado, appello e cassazione - intorno ai sette anni di carcere – di una sola persona per togliere dalla politica tutte le persone a lui strettamente vicine. Quanto meno, che facciano un passo indietro: anche se non hanno nessuna colpa personale, così come fece Willy Brandt.
Una condanna per corruzione è una cosa seria, soprattutto se capita a un politico, ancora di più a un ministro e dirigente di partito. L’altra sera in tv si parlava di queste cose, e uno si è chiesto se quel dibattito non fosse troppo lungo e pieno di dettagli difficili da capire, soprattutto per i giovani che all’epoca dei fatti non c’erano o erano troppo piccoli per capire: ecco, sono d’accordo. Secondo me questi dibattiti non hanno senso: se Cesare Previti è stato condannato a sette anni di carcere per corruzione, tutti quelli che stavano vicino a lui devono uscire dalla politica. Punto. Se non si comincia da qui...
N.B.: dopo le dimissioni di Brandt, il suo partito vinse le elezioni: con Helmut Schmidt alla guida. Dopo le dimissioni di Nixon, il partito repubblicano perse le elezioni successive, ma poi governò per 12 anni filati, con Reagan e con Bush; e poi - dopo Clinton - per altri otto anni filati, con Bush figlio. Insomma, a dare le dimissioni in questi casi ci si fa bella figura. Se non si comincia da qui...
PS: ho pubblicato questo post per la prima volta il 5 dicembre 2009, parlando in generale; stavolta c'è una dedica ed è per il ministro Scajola - ma niente di personale, s'intende. Prima o poi, si sa, ne salterà fuori un altro: basta aspettare.
PS2: ho pubblicato questo post per la seconda volta il 4 maggio 2010, e oggi è arrivata la condanna in appello a sette anni di carcere (sette anni di carcere, in appello) per Marcello Dell'Utri. Condanna per appoggio esterno alla mafia: alla mafia. Ripeto: sette anni di carcere, condanna in appello, mafia.
Il regalo di Natale - 5 -
1 ora fa





Distratto da altri pensieri, ho girato pagina e poi sono tornato indietro: no, un “tonno Petruzzelli” non l’avevo mai sentito, suonava bene ma il nome Petruzzelli nella mia memoria era associato un’altra cosa. Ed eccolo lì, il teatro d’opera di Bari che si fa pubblicità con una pagina intera su un noto settimanale: la stagione d’opera, concerti e balletti del Teatro Petruzzelli di Bari. Ma perché mai il Teatro Petruzzelli si fa pubblicità su un giornale nazionale? Forse al Petruzzelli non ci va nessuno e hanno bisogno dei turisti per riempirlo, come fa da tempo l’Arena di Verona?