Le operazioni contro la ‘ndrangheta in Lombardia sono state coordinate da un magistrato famoso, Ilda Boccassini: hanno portato a sequestri di capitali, ad arresti, un’operazione ben fatta. L’ho letto sui giornali, naturalmente, perché la signora Boccassini non so nemmeno che voce abbia, e non ricordo una sua intervista o una sua apparizione in tv, a meno che non si tratti di filmati del tg.
Il pensiero mi è corso subito a Roberto Maroni, ministro dell’Interno: che degli arresti dei mafiosi si è vantato più e più volte, in tv, a volte insistendo per essere intervistato. Stavolta Maroni non si è visto né sentito, e direi che sarebbe stato il caso, perché Ilda Boccassini, che conduce tra le altre cose anche numerose inchieste in cui è coinvolto Silvio Berlusconi, è stata insultata infinite volte, e pesantemente. Ma, in questi casi, silenzio: ne avrà parlato Emilio Fede, le avranno dedicato una pagina Libero o Il Giornale? A dire la verità, al solo pensarci mi viene quasi da ridere, e immagino che un magistrato come Ilda Boccassini non vada in cerca di benemerenze, soprattutto di questo tipo di benemerenze.
L’unica cosa che mi sento di dire, io lombardo con ascendenze venete, in questa ricorrenza dei centocinquant’anni di unità dell’Italia, è questa: che Ilda Boccassini e Saverio Borrelli sono napoletani, Antonio Di Pietro è molisano, Falcone e Borsellino erano siciliani; mentre i vari Borghezio e Maroni, Speroni e Salvini, Bossi padre e Bossi figlio, Calderoli e Cota, eccetera, questi qua sono delle mie parti e mi tocca sopportarli e tenermeli, non per mia scelta.
E’ in giornate come questa, inseguendo questi miei pensieri, che mi dico: Viva l’Italia!
(l'immagine qui sopra è quella della signora veneziana che qualche anno fa, stufa dell'interminabile comizio leghista sotto le sue finestre, espose un tricolore improvvisato, e fu pesantemente insultata da Umberto Bossi in persona - ministro della Repubblica Italiana...)
Vivere in pace – Luigi Zampa
19 ore fa
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