Ottone era fidanzato con Poppea, ma adesso Poppea ha trovato di meglio: l’uomo più ricco e più potente, Nerone in persona. Eppure Ottone è ancora innamorato di Poppea, di notte si è recato sotto al suo balcone sperando di vederla; ma ad un certo punto, nella notte, si accorge di non essere da solo in quella piazza, e capisce finalmente che per lui non c’è davvero più posto. Due soldati vegliano infatti la casa di Poppea: i soldati di Nerone.
Beh, dire che vegliano è un po’ troppo, diciamo che sono lì presenti...
da “L’incoronazione di Poppea” di Claudio Monteverdi,
libretto del veneziano Francesco Busenello.
OTTONE
Ma che veggio, infelice? Non già fantasmi, oppur notturne larve: son questi i servi di Nerone; ahi dunque
agli insensati venti io diffondo le lacrime e i lamenti...
Necessito le pietre a deplorarmi,
adoro questi marmi,
amoreggio con le lacrime un balcone,
e in grembo di Poppea dorme Nerone. (...)
Scena II
PRIMO SOLDATO
Chi parla ? Chi va lì ?
SECONDO SOLDATO
Camerata, che fai ?
Par che parli sognando.
PRIMO SOLDATO
Sorgono pur dell'alba i primi rai.
SECONDO SOLDATO
Su, risvegliati tosto,...
PRIMO SOLDATO
Non ho dormito in tutta notte mai.
SECONDO SOLDATO
...Su, risvegliati tosto,
guardiamo il nostro posto.
PRIMO SOLDATO
Sia maledetto Amor,
Poppea, Nerone,
e Roma, e la milizia!
Soddisfar io non posso alla pigrizia
un giorno, un’ora sola...
SECONDO SOLDATO
La nostra imperatrice
stilla se stessa in pianti,
e Neron per Poppea la vilipende;
l'Armenia si ribella
ed egli non ci pensa;
la Pannonia dà all'armi,
ed ei se ne ride.
Così, per quant'io veggio,
l'impero se ne va di male in peggio.
PRIMO SOLDATO
Dì pur che il prence nostro ruba a tutti
per donar ad alcuni;
l'innocenza va afflitta
e i scellerati stan sempre a man dritta.
...
PRIMO SOLDATO
Non ridire ad alcun quel che diciamo,
nel fidarti va scaltro;
se gl'occhi non si fidan l'un dell'altro
e però nel guardar van sempre insieme.
SECONDO e PRIMO SOLDATO
Impariamo, impariamo dagl'occhi,
a non trattar da sciocchi.
PRIMO SOLDATO
Ma, già s'imbianca l'alba, e vien il dì;
PRIMO e SECONDO SOLDATO
Taciam, Nerone è qui.
(da “L’incoronazione di Poppea” di Claudio Monteverdi, anno 1643, libretto del veneziano Francesco Busenello.)
Questa scena è in parte cantata e in parte recitata: ma è il “recitar cantando” di Claudio Monteverdi, se gli interpreti sono bravi questa scena è un capolavoro. Quanto a ciò che si dicono i due soldati, ogni paragone con l’oggi è ampiamente autorizzato: basta sostituire la Pannonia e l’Armenia con altre nostre località, e poi non c’è nemmeno bisogno di correggere una virgola.
lunedì 6 giugno 2011
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2 commenti:
Concordo, è un dialogo di un'attualità sconcertante! Salutissimi, Annarita
sono gli stessi anni di Shakespeare, e la forma teatrale è praticamente identica. Come nel Macbeth o nel Giulio Cesare, una scena comica segue immediatamente una scena molto drammatica, la regola era di non annoiare. Purtroppo, è una regola che molto spesso chi fa musica antica si dimentica, oppure esagera nel senso opposto: per fortuna, ci sono anche musicisti che sanno trovare la misura giusta (i registi, meglio dimenticarseli e chiudere gli occhi...)
ciao Annarita!
:-)
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