Questo delle riforme da fare, o che non sono state fatte, è uno dei luoghi comuni più stucchevoli (eufemismo) che io abbia mai incontrato nella mia vita. “Bisogna fare le riforme”; “ Il Governo ha fatto/non ha fatto le riforme”, eccetera: quante volte abbiamo ascoltato queste frasi?
Oltretutto, negli ultimi 10-15 anni c’è stata una grandissima accelerata, non passa giorno senza che non si ricominci a parlare di riforme fatte o da fare, “abbiamo fatto le riforme”, “non avete fatto le riforme”, “sì, ma se aveste fatto le riforme...”.
Mi sento di dirlo una volta per tutte: le riforme non servono a niente. Serve il lavoro quotidiano, l’impegno, il saper valutare giorno per giorno cosa c’è da fare, eccetera: queste cose qui.
Lavorare, impegnarsi, tener pulita la nostra casa e il nostro posto di lavoro, e poi – ma non sempre, ogni tanto – fermarsi e valutare se c’è qualche cosa da cambiare.
Lo so che così è noioso, che si fa fatica, e che poi non si prendono voti: ma le riforme il più delle volte sono inutili, e poi – soprattutto!!! - le riforme bisogna saperle fare. Se non siete capaci di fare le riforme necessarie, o peggio ancora se pensate di essere capaci ma tutti sanno che non è così, astenetevi. Non fatele le riforme, andiamo avanti come si è sempre andati avanti, non c’è bisogno di buttar giù la casa, si dà un’occhiata e magari si scopre che basta un’imbiancatura.
Il resto sono chiacchiere, fesserie, frasi fatte buttate lì per nascondere i veri problemi e per accontentare gli allocchi: che, del resto, come si è più visto in più occasioni, non è che manchino. Anzi, abbondano.
Turno di notte - Carmen Giardina
4 ore fa
2 commenti:
Condivido il tuo punto di vista. È come invocare o promulgare nuove leggi quande ce ne sono già di vecchie e basterebbe il buon senso di applicarle e di farle applicare. Buona giornata, Annarita
le riforme le invocano i fabbricanti di fumo, i "gattopardi"...ad ogni riforma, le cose peggiorano. Per esempio, mai vista tanta burocrazia come in questi ultimi anni: e non è più solo negli uffici pubblici, è ovunque, sedici firme per un contratto con l'assicurazione (prima ne bastava una), i biglietti del treno da obliterare (prima bastava comperarlo, e via), eccetera eccetera.
E' da notare che abbiamo, per la prima volta, un Ministro per la Semplificazione...(mi sa che era meglio se stava a casa a fare le parole incrociate)
ciao Annarita, bentornata!
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