«Sono tutti uguali» me lo dice questa volta Piera, sorridendo, con una piccola smorfia. E' una frase che ho sentito tante volte e non sono d’accordo, ma non ho voglia di discutere con una persona a cui voglio bene, e lascio che il nostro discorso cambi direzione; dentro di me però concludo che è pur sempre meglio così che non la fede cieca nel capo, Bossi o Berlusconi o Mussolini che sia.
Perché poi la verità è questa, che dei capi bisogna sempre un po’ diffidare. Io ti dò il mio voto, ma poi ti controllo e se quello che fai non mi convince non ti voto più e comincio a guardarmi in giro. Dovrebbe essere una cosa normale, e invece non è così. Invece, succede che quando un politico viene eletto e delude i suoi elettori si comincia a dire che i politici sono tutti uguali: se sono tutti uguali, a che serve cambiare? Ed è così che i politici corrotti continuano a rimanere al loro posto.
In queste cose io sono molto vicino agli anarchici. Il potere è qualcosa che corrompe, avere vicino dei soldi su cui poter mettere le mani è devastante. A questo serve il nostro voto: possiamo darlo e toglierlo, o continuare a darlo; invece abbiamo attese miracolistiche, compiamo atti di fede non verso Nostro Signore ma verso questo e quello, e io non metterei la mano sul fuoco per nessuno, nemmeno per me stesso, se ci fosse lì nel cassetto su una somma consistente.
Bisognerà anche ricordare, visti i commenti che si ascoltano e si leggono quotidianamente, che è diverso se il corrotto o indagato è un esponente dell’opposizione oppure del governo: se uno è all’opposizione la sua corruzione è una questione che riguarda lui e i suoi elettori; se invece la corruzione riguarda un partito al governo, ci tocca tutti. Chi è al governo decide sulle nostre vite e maneggia i nostri soldi; che è all’opposizione no.
E’ per questo che sono gravi cose come quelle che sono successe per esempio a Catania: dove il sindaco negli anni scorsi ha prodotto un deficit di bilancio così grande che non si potevano più pagare nemmeno i netturbini, ma gli elettori hanno votato ancora per le stesse persone e – anzi – adesso quell’ex sindaco disastroso siede in Parlamento, è al governo non più di una città ma di un’intera Nazione.
E’ per questo che è importante sottolineare, stavolta in positivo, quello che è successo a Napoli: dove gli elettori hanno bocciato sia la giunta uscente, ritenuta non all’altezza, sia il candidato proposto dal governo, che aveva più volte annunciato di aver risolto tutti i problemi della città. Invece i problemi erano ancora lì, pesanti: e gli elettori napoletani, potendo scegliere, hanno scelto un terzo nome. Che sia stata una scelta giusta, è ancora tutto da dimostrare: ma sono questi i segnali da mandare ai politici, che vi stiamo guardando e stiamo attenti a quello che fate. Altrimenti, domani saremo ancora qui a perdere tempo parlando di caste intoccabili: e invece sono persone che abbiamo eletto noi, ogni tanto è bene ricordarlo. Non è come ai tempi del fascismo, quando non si poteva votare e le scelte calavano dall’alto: oggi si vota, votando si dà una fiducia che si può anche togliere. Se poi “sono tutti uguali”, significa che sono uguali anche a noi, a noi che li abbiamo scelti: ed è questo che non si vuole ammettere.
martedì 26 luglio 2011
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6 commenti:
Sono d'accordo con te, abbiamo questo benedetto diritto di voto, dunque esercitiamolo per dare chiari segnali a chi deve prendere in mano le redini del nostro paese e dei nostri destini. E dici bene oggi si vota, votando si dà una fiducia che si può anche togliere.
Buona giornata, Annarita
hai notato? si parla più di Penati e di Bersani che delle firme false di Formigoni, del traffico d'armi con la Somalia di Prosperini (assessore regionale alla gioventù...), più di Tedesco che di Cosentino e di Previti e Dell'Utri, eppure Penati e Tedesco non hanno incarichi di governo, quelli che stanno adesso al governo dovrebbero interessarci di più...
Per una volta, lo dico io: non è questione di destra o di sinistra, è questione di comportamenti. Non sono contento di quello che succede, però apprezzo il passo indietro di Penati e le sue dichiarazioni "lasciamo lavorare i giudici con serenità" (le stesse cose che disse Prodi ai tempi di Telekom Serbia).
Non dico che sia molto, ma è certamente un passo nella direzione giusta.
Buona giornata anche a te, Annarita!
Ciao Giuliano! sono d'accordissimo, anche su quest'ultima tua osservazione. No, non sono tutti uguali. Ti ricordi "La storia siamo noi" di De Gregori?"
"E poi ti dicono 'Tutti sono uguali,tutti rubano alla stessa maniera'./ Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera".
so che molti non sono d'accordo, ma sono sempre del parere che in democrazia, quando si vota regolarmente, il Parlamento è lo specchio del Paese...Sui Craxi, sugli Andreotti, sui Berlusconi, c'è stata molta informazione, moltissima: impossibile non vedere il marcio, se prendono tanti voti vuol dire che piacciono.
Anche l'uscita di ieri di Borghezio, "mi hanno votato in quarantamila": si sa da tempo chi è Borghezio, e si sa anche da tempo che a Varese ci sono molti satanisti, per esempio...(ahinoi, non solo a Varese: però lì hanno ucciso delle persone, ragazzi molto giovani, una suora a Sondrio...)
I movimenti filonazisti e filofascisti andrebbero vietati e perseguiti per evitare crimini, ma invece li si lascia crescere
però bisognerà un giorno, se non è troppo tardi, non sospendere, che non vuol dire molto, ma espellere dal partito, e dirgli di non farsi più vedere, i Tedesco, i Penati, ecc..
invece si parla di fango, querele...
ma un Bersani che dica: mi dimetto, non ho fatto niente, ma non sono capace di scegliere persone giuste come collaboratori e per gli incarichi di responsabilità.
non vorrei che si aspetti il terzo grado di giudizio, magari col processo lungo.
per i movimenti filonazisti e filofascisti temo che ci sia un malinteso senso della libertà che li fa crescere, certo c'è scritto nella Costituzione, ma ci sono tante cose, dalla guerra ai fondi pubblici alla scuola privata che gridano vendetta
ma, come diceva Giolitti, "per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano"
Sì, certo: il discorso tocca un po' tutti i leader. Pensa a chi si è scelto Di Pietro, da portare in Parlamento...la metà dei suoi è passata a Berlusconi, e non solo in questa legislatura, anche nella precedente! Ma gli avrà almeno parlato, prima?
Questo discorso lo davo un po' per scontato, e ovviamente sono d'accordo con te: però è un percorso molto delicato, si ricade subito nel "...allora teniamoci questi".
Il vero, problema, forse, è tornare ad avere dei princìpi, essere marxisti, essere cristiani, essere liberali. Così come sono oggi, i partiti non si capisce mai da che parte vanno, dopo trent'anni di "né destra né sinistra" siamo arrivati a questo marasma indistinto, tutto basato sul modo di apparire di questo e quel leader.
Sui nazisti e fascisti, io mi immagino uno di questi dibattiti tv con un pedofilo che spiega le sue ragioni, perché "anche lui ha il diritto": ma siamo matti?? Tutti si scandalizzerebbero, eppure c'erano dei bambini e delle bambine, ad Auschwitz...Chissà cosa gli hanno fatto - ma vallo a raccontare al "santuario di Predappio" o al signor Breivik-Borghezio...
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