Quello che manca nei commenti ufficiali
è questo: sotto la guida di Borrelli iniziò la stagione detta di
"Mani Pulite", nel 1992. Questa stagione, di fatto, terminò
con le elezioni del 1994 quando gli italiani votarono in modo
massiccio per due o tre partiti che, in seguito, avrebbero visto i
loro leader finire in galera non per reati di opinione ma per truffa,
corruzione, mafia. Alcuni, per puri e semplici furti di denaro. Tanto
per non lasciare le cose in sospeso, qualche nome: tre dei più
importanti fondatori di Forza Italia, il fondatore della Lega Nord,
il presidente (per quindici anni) della Lombardia, amministratori
delegati e presidenti di Trenord, eccetera. Cesare Previti fu il
primo a finire in carcere: corruzione di un giudice per ottenere
un'importante sentenza; qualche anno dopo toccò a Dell'Utri per
vicinanza alla mafia, infine a Silvio Berlusconi stesso per truffa ai
danni dello Stato. Si tratta di condanne pesanti, dai quattro ai sei
anni e in via definitiva. Umberto Bossi è stato di recente
condannato, sempre intorno ai cinque anni, e c'è ancora in ballo la
restituzione di 49 milioni di euro intascati illecitamente (da chi?
aspetto che qualcuno ne parli...). Roberto Formigoni è attualmente
in carcere per corruzione e fatti di denaro legati alla Sanità, ed è
un'altra condanna definitiva intorno ai cinque anni (non cosa da
poco). Gli scandali della gestione Alemanno a Roma sono ancora in via
di definizione, le vicende di Gianfranco Fini sono ancora all'ordine
del giorno, ma gli scandali e i furti conclamati dei vincitori delle
elezioni di quel 1994 costituiscono un elenco così lungo che non
riesco a completare.
Mi si dirà: e il PD, allora? Il PD del
1994, o meglio il PDS, era ancora composto da persone accettabili e
rispettabili; non a caso dei governi successivi farà parte Carlo
Azeglio Ciampi, tanto per fare un solo nome. Del PD degli ultimi
dieci-quindici anni preferisco non parlare, ma faccio notare che è
stato pesantemente sanzionato in termini di voto alle elezioni.
Insomma, a sinistra ci siamo resi conto degli errori del nostro
partito, ma quantomeno nessuno dei vertici del Partito è mai stato
condannato: né Occhetto, né D'Alema, né Veltroni, né Bersani, e
nemmeno Renzi, con tutti i suoi difetti che me lo rendono
insopportabile. A destra invece si è votato e si continua a votare
di tutto, ma poi ci si lamenta dei politici ladri e questa è una
contraddizione evidente. Va anche ricordato che a destra, nel 1992,
c'erano anche partiti e persone rispettabili; ma gli elettori
scelsero proprio quelli e diedero loro le chiavi del Paese (e della
cassaforte). L'indagine di Borrelli, nel 1992, poteva essere l'inizio
di un'Italia migliore; così non è stato, e la colpa è degli
elettori italiani. Ancora oggi c'è chi non se ne rende conto.
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