L'acqua bolle, vuoto una mezza scatola
di pasta nella padella, metto il sale, dò una mescolata e poi sto
per buttar via il cartone quando mi cadono sotto gli occhi delle
parole che fin lì non avevo ancora notato: "E' quello che
abbiamo dentro a renderci unici". Quello che hanno dentro?
Perché, che cosa c'è dentro? Che cos'hanno, oggi, le mie mezze
penne? Santo Cielo, che cosa sarà mai? La pasta si fa con acqua e
grano, cosa mai avranno dentro per essere uniche, queste mezze penne?
Inquieto, vado avanti a leggere: "Il
segreto? Una combinazione di grani duri eccellenti, sottili rigature
in superficie, e una forma che esalta il carattere avvolgente di
questa pasta". Le parole "grani duri eccellenti",
"sottili rigature in superficie", "forma" e
"avvolgente" sono in neretto, cioè evidenziate affinché
il consumatore (cioè io) ne rimanga colpito e ammaliato. Veramente,
a questo punto non serve che io sia colpito e ammaliato: le mezze
penne sono già in pentola, ho comperato la scatola senza guardare
cosa c'era scritto sopra, è una vita che in casa mia si compera
questa pasta e fino ad oggi non avevo mai avuto dubbi. Da oggi,
invece, qualche dubbio comincia a crescere.
E' vero, c'è scritto che dentro c'è
il grano duro; ma, e poi? E' tutto qui il segreto, o c'è dell'altro?
Le "sottili rigature", inoltre, non sono "dentro"
ma sono fuori, in superficie. Che mi si stia nascondendo qualcosa,
distraendomi e portando la mia attenzione sulle rigature? E poi, se
magari volessi comperare delle mezze penne non rigate (in commercio
ci sono), che fine farebbe il sugo che "va trattenuto con
passione"? Scivolerà mica via subdolamente e senza passione
dalla pasta, finendo sulla mia camicia? Troppi dubbi. Butto via la
scatola di cartone (raccolta differenziata, qui la facciamo da
vent'anni), finisco di preparare la tavola, e concludo che continuerò
a comperare questa marca. Però, ormai il tarlo del dubbio ha
cominciato a lavorare, e comincerò a guardarmi in giro, la prossima
volta. Sugli scaffali ci sono tante marche di pasta, magari ne
proverò una che non ha segreti dentro.
Infine, la pasta è in tavola. E' anche
buona, alla faccia di tutte le scemenze che scrivono i pubblicitari.
PS: sì, la scatola nella foto è di fusilli e non di mezze penne: cambio spesso formato, ormai la scatola delle mezze penne non l'avevo più in casa. Anche i fusilli sono buoni, comunque.
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