sabato 15 febbraio 2020

Icaro di Brueghel


Alle volte capitano delle sorprese, cose felici o comunque inaspettate, a cui non si sarebbe mai arrivati da soli; capita leggendo, guardando un film, parlando con qualcuno. Per esempio, "The man who fell to Earth" di Nicholas Roeg è un film che non ho mai amato molto e che ho guardato solo per non aver niente di meglio da fare; guardandolo ho scoperto che contiene questi versi di W. H. Auden a commento di un dipinto di Pieter Brueghel, "Icarus". E' un dipinto molto particolare, perché ci si aspetterebbe che il volo di Icaro, o comunque Icaro con le sue ali, sia in primo piano; ma questo accade in altri dipinti, non in Brueghel. In Brueghel (Pieter Brueghel il vecchio, il dipinto è del 1558 circa ) si vede in primo piano un contadino che ara la sua terra, e solo cercando bene si arriva a vedere un dettaglio (le gambe, in fondo a destra) di Icaro caduto in mare; sullo sfondo, una nave veleggia. E' il minuto 20, quando un libro viene sfogliato; la copertina del libro dice "Auden - Musée de Beaux Arts"
In Brueghel's Icarus, for instance, how everything turns away
quite leisurely from the disaster; the ploughman may
have heard the splash, the forsaken cry,
but for him it was not an important failure; the sun shone
as it had to on white legs disappearing into the green
water; and the expensive delicate ship that must have seen
something amazing, a boy falling out of the sky,
had somewhere to get to and sailed calmly on.
(Nell'Icaro di Brueghel, per esempio, come tutto si volta via comodamente dal disastro; l'uomo che sta arando ha sentito il rumore della caduta in mare, il grido di rinuncia, ma per lui non è stata una caduta importante; il sole splende come deve sulle bianche gambe che scompaiono nell'acqua verde; e la costosa delicata nave che deve aver visto qualcosa di sorprendente, un ragazzo caduto dal cielo, ha un qualche posto dove andare e naviga tranquillamente verso la sua meta.)
(Wystan Hugh Auden, 1907-1973)



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