Alle volte capitano delle sorprese,
cose felici o comunque inaspettate, a cui non si sarebbe mai arrivati
da soli; capita leggendo, guardando un film, parlando con qualcuno.
Per esempio, "The man who fell to Earth" di Nicholas Roeg è
un film che non ho mai amato molto e che ho guardato solo per non
aver niente di meglio da fare; guardandolo ho scoperto che contiene
questi versi di W. H. Auden a commento di un dipinto di Pieter
Brueghel, "Icarus". E' un dipinto molto particolare, perché
ci si aspetterebbe che il volo di Icaro, o comunque Icaro con le sue
ali, sia in primo piano; ma questo accade in altri dipinti, non in
Brueghel. In Brueghel (Pieter Brueghel il vecchio, il dipinto è del
1558 circa ) si vede in primo piano un contadino che ara la sua
terra, e solo cercando bene si arriva a vedere un dettaglio (le
gambe, in fondo a destra) di Icaro caduto in mare; sullo sfondo, una nave veleggia. E'
il minuto 20, quando un libro viene sfogliato; la copertina del libro
dice "Auden - Musée de Beaux Arts"
In Brueghel's Icarus, for instance, how
everything turns away
quite leisurely from the disaster; the
ploughman may
have heard the splash, the forsaken
cry,
but for him it was not an important
failure; the sun shone
as it had to on white legs disappearing
into the green
water; and the expensive delicate ship
that must have seen
something amazing, a boy falling out of
the sky,
had somewhere to get to and sailed
calmly on.
(Nell'Icaro di Brueghel, per
esempio, come tutto si volta via comodamente dal disastro; l'uomo che
sta arando ha sentito il rumore della caduta in mare, il grido di
rinuncia, ma per lui non è stata una caduta importante; il sole
splende come deve sulle bianche gambe che scompaiono nell'acqua
verde; e la costosa delicata nave che deve aver visto qualcosa di
sorprendente, un ragazzo caduto dal cielo, ha un qualche posto dove
andare e naviga tranquillamente verso la sua meta.)
(Wystan Hugh Auden, 1907-1973)
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