Achille Lauro è stato sindaco di Napoli, tra gli anni ’50 e gli anni ’60. Godeva di enormi consensi, e fece costruire ovunque: un’enorme colata di cemento. Gran parte dei problemi di Napoli nascono da quel periodo, da Achille Lauro sindaco; quelli che vennero dopo di lui trovarono la strada spianata dall’enorme consenso da lui goduto, ne continuarono l'opera, e i risultati si vedono oggi.
Lauro era una figura mitica, missino e monarchico, ricchissimo armatore, è rimasto nella leggenda il suo metodo per accertarsi che i napoletani più poveri lo votassero: prima del voto gli regalava la scarpa sinistra, a conteggio effettuato gli regalava anche la scarpa destra. Oggi si usano metodi più sofisticati, e per fortuna nessuno di noi è così povero da dover elemosinare un paio di scarpe (speriamo che duri); però più mi guardo in giro e più trovo che questa mia povera Lombardia ha finito per fare la fine della Napoli degli anni ’50. Il governo lombardo-romano, cioè Umberto Bossi con Silvio Berlusconi (ebbene sì, a Roma ci sono solo lombardi al governo: non ve n’eravate accorti?) a furia di condoni edilizi e di leggi sull’aumento delle cubature ha fatto oggi, in meno di dieci anni, quello che fece Achille Lauro ai suoi tempi: arricchirsi personalmente e rendere un inferno quotidiano la vita degli abitanti di questi sfortunati luoghi. Il tutto fra il plauso generale, e con grande consenso elettorale: proprio come Lauro. Vi sembra un’esagerazione? Provate a prendere una strada qualsiasi, in un’ora di punta, in Lombardia: fino a dieci anni fa, questi ingorghi capitavano solo in circostanze eccezionali, oggi invece è diventato strano non trovarli.
Tutto questo, gli ingorghi del traffico ma anche l’inquinamento, la violenza, i problemi con la spazzatura e le discariche, ha una causa precisa: il sovraffollamento. Se si costruisce ovunque, e se dove c’erano seimila persone si costruisce ovunque fino ad arrivare a dodicimila, traffico e spazzatura eccetera diventano la normalità. Nel mio comune di residenza, fino a dieci anni fa gli abitanti erano meno di settemila, ed era così da sempre; oggi siamo arrivati sopra i diecimila, e non è che il territorio comunale si sia esteso, non abbiamo fatto guerre di annessione e di conquista, è che adesso viviamo stipati, tre automobili per famiglia, superstrade nuove, autostrade allargate, parcheggi tutti a pagamento, eccetera eccetera.
Tutto questo, con annessi e connessi, non è certo cosa nuova e inaspettata: il primo a parlarne fu Konrad Lorenz, fondatore dell’etologia e premio Nobel per la Medicina, in un libro che fu famosissimo, che è sempre stato ristampato, e che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo: “L’anello di Re Salomone”. Si tratta del capitolo intitolato “Armi e morale”, del quale riporto una pagina (ma ricordo che Lorenz è uno scrittore piacevolissimo, il consiglio è di andarselo a leggere per intero). Il vero soggetto di questo capitolo non è una dolce storia di animaletti in stile documentario per bambini, e non è nemmeno l’aggressività in se stessa: è il sovraffollamento. La mancanza di spazio e la mancanza di cibo sono le principali cause di violenza, e in queste cose noi non siamo diversi dagli animali: eppure si continua a costruire, lo spazio fra le persone è sempre più ristretto ma si progettano grattacieli, si costruiscono “new towns”, e poi ci si meraviglia della violenza. Infinita è la stupidità umana.
«Ancora molto più innocuo che un duello fra due lepri sembrerebbe a prima vista un duello fra due tortore comuni o fra due tortore dal collare: quei dolci colpetti dei piccoli becchi, quel lieve schiaffetto delle tenere alucce fanno un'impressione addirittura commovente, e nessuno mai penserebbe che possano far male per davvero. Una volta, per certi miei motivi, mi proposi di ottenere un incrocio fra la tortora dal collare africana e la tortora comune che è un poco più fragile; presi quindi una tortora maschio cha avevo allevato in casa fin da giovane e la misi in un'ampia gabbia con una tortora dal collare femmina. All'inizio non presi molto sul serio le piccole baruffe che scoppiavano tra i due futuri sposi: come avrebbero potuto farsi male l'un l'altro, questi prototipi dell'amore e della mitezza? Me ne andai quindi a Vienna tutto tranquillo, ma rincasando il giorno dopo mi trovai di fronte a uno spettacolo orrendo. La tortora nostrana giaceva a terra in un angolo della gabbia, e aveva la nuca, il collo e tutto il dorso fino alla radice della coda non solo completamente spennati, ma anche talmente martoriati che formavano un'unica sanguinolenta ferita. Ritta nel mezzo di questa piaga, come un'aquila china sulla preda, stava l'altra colombella della pace, che con l'espressione trasognata che la fa apparire tanto simpatica all'osservatore con tendenze antropomorfiche, continuava senza posa a frugare col becco nelle ferite del suo povero, soggiacente compagno. Se questo con le sue ultime forze tentava di risollevarsi e di reagire, essa subito lo aggrediva di nuovo, sbattendolo al suolo con le tenere alucce, e proseguiva poi implacabile nel suo lento e micidiale lavorio, pur essendone già così stanca da non riuscire a tener aperti gli occhi. Eccettuati alcuni pesci, che nella lotta giungono addirittura a scorticarsi, non ho mai visto sul corpo di un vertebrato piaghe così orribili provocate da un membro della sua stessa specie. (...)» (Konrad Lorenz, da “L’anello di Re Salomone”, pag.134 ed. Oscar Mondadori 1977)
Lorenz prosegue mostrando il comportamento di altri animali ritenuti feroci, ma in natura, all’aperto: quando c’è spazio, quando c’è possibilità di andare altrove, di prendere su e andare da un’altra parte, nemmeno i lupi più feroci fanno del male al loro prossimo. Lo spazio, la possibilità di muoversi, di andare altrove: tutto questo è stato dimenticato, si è pensato solo al modo di far soldi per se stessi. Come le bestie, verrebbe da dire...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Mancavo da un bel po'. In questi giorni ho letto diversi tuoi scritti. Vorrei solo dirti che apprezzo molto ciò che pubblichi.
Ciao,
Giacinta
in queste settimane sto scrivendo poco e rispolverando molte cose scritte anni fa, comunque grazie
(forse la gente comincia a guardarsi in giro e ad accorgersi di quello che è successo, ma temo che sia tardi - dal cemento non si torna più indietro)
Posta un commento