Ci sono persone che hanno contato nella Storia (e nella nostra vita) più di politici, papi e condottieri. Sono persone di cui non si parla mai, ma che incontriamo ogni giorno nelle nostre vite: ho già parlato qui su Stile Libero di Mendeleev, il chimico dell’800 che scoprì l’alfabeto della Natura; di Liebig, che inventò i concimi chimici ( e non solo il dado per brodo); di Giulio Natta, che cinquant’anni fa vinse il Nobel per la scoperta del modo di produrre la materia plastica nel modo che più ci piace, ed è quindi responsabile più o meno diretto di tutti gli oggetti che vi circondano, e anche di alcuni dei vostri vestiti.
L’elenco di questi signori, stranamente relegati dal sapere comune tra i libri degli Istituti Tecnici (colpa di Benedetto Croce, mi dicono) sarebbe lungo; ma quest’anno ricorre il tricentenario della nascita dello svedese Carl von Linné (1707-1778), italianizzato in Linneo e quindi è giusto dedicare a lui un po’ del nostro tempo.
Linneo pubblicò libri come “Fondamenta botanica” e “Genera plantarum” (1736-37) e il “Systema Naturae” (1758), il primo grande tentativo di classificare e di dare un nome a tutto ciò che esisteva sulla Terra: animali, vegetali, minerali. Non so se ve lo siete mai chiesti, ma se le piante che andate a comperare hanno un nome latino, questo nome lo si deve il più delle volte a Linneo. Sarebbe un discorso lungo, e mi fermo subito, rimandandovi a una buona enciclopedia - che è molto meglio delle cose che scrivo io per passare il tempo. Aggiungo solo che le pazienti e meticolose classificazioni fatte 300 anni fa da Linneo stanno reggendo benissimo alle moderne prove del DNA, salvo qualche sorpresa del resto inevitabile, e che Linneo fallì soltanto nel tentativo di dare un nome anche ai minerali, perché i minerali non si possono classificare a partire dai solo aspetti esteriori, come invece si può fare per animali e piante. Per i minerali bisognava aspettare ancora un secolo, quando sarebbe arrivata la grande intuizione della Tavola Periodica degli Elementi, opera del russo Mendeleev.
(17 giugno 2007)
Ugo AMORETTI
13 ore fa
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