sabato 29 gennaio 2011

O Cuneo, o Sondrio

«Sono un uomo di mondo, ho fatto il militare a Sondrio!» dice Totò in “Sette anni di guai”, anno 1951: resta adesso da vedere (è una questione filologica importantissima) se Sondrio viene prima della più famosa Cuneo; e chissà dove ha fatto veramente il militare, il nostro eroe.
Io propendo per Sondrio, e suppongo che si sia poi virati su Cuneo per questioni fonetiche: forse non tutti lo sanno, ma i librettisti d’opera evitavano di mettere acuti in parole con la o; e Sondrio di o ne ha tante. Provateci voi, a fare un acuto sulla o.
Gli acuti andavano sempre sulla i, come in “All’armi!”, e la u – come quella di Cuneo – era invece ottima per virtuosismi “Abbonda di virtù chi è senza pena...”. In ogni caso, la u è molto più sonora della o: che si presta invece benissimo alle note gravi dei bassi (Donizetti, La Favorita: “ma l’ultim’ora per lei suonò”). L’acuto più famoso nella storia dell’opera è però sulla e: “O teco almeno...” dal Trovatore (nel manoscritto di Verdi questo acuto non c’è, ma “O teco” si presta benissimo, e i tenori ci tengono). La lettera a è invece abbastanza neutra, si può usare oppure no, dipende dalla frase e dal contesto.
Non mi ricordo più quale è il film dove Totò dice “sono un uomo di mondo, ho fatto il militare a Cuneo”; però posso dire che in “Sette anni di guai” ci sono anche Carlo Campanini e Renato Castellani, che la regia è di Metz e Marchesi, e che l’azione si svolge in un manicomio, una “casa di matti” che permette molte battute degne di Lewis Carroll, ma in italiano e con ottimi attori (tutti quanti, non solo i tre che ho nominato).
Non è un gran film, ma è piacevole (a Totò si chiede un umorismo alla Buster Keaton, e non è il suo terreno migliore), e ci sono molte belle vedute di Roma e di Marino, le vecchie corti e gli abiti tradizionali delle donne del Lazio, che nel 1951 si usavano ancora.
Una cosa mi stupisce: che ci siano in giro dei film di Totò che non ho ancora visto. Incredibile, ma vero...

(il disegno di Andrea Pazienza viene dal mensile Linus, maggio 1982)

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