mercoledì 25 maggio 2011

Le donne e la guerra

“Se il mondo fosse governato dalle donne non ci sarebbero più guerre” è un altro luogo comune che ricorre spesso. Beh, magari fosse vero: e certamente sarebbe così se il mondo fosse governato da mia mamma e dalle sue sorelle (le mie zie), ma mi basta guardare Margaret Thatcher e Condoleeza Rice per avere immediata smentita di questo luogo comune.
Margaret Thatcher, quand’era primo ministro, dichiarò guerra all’Argentina per il possesso delle isole Falkland, o Malvinas. Qualcuno di voi sa dove sono? Tempo scaduto: un piccolissimo arcipelago di scarsa importanza strategica o economica. Di Condoleeza Rice, ministro della Guerra (pardon, della Difesa) del presidente Bush, metto una foto qui sotto, penso che basti.
Anche nel mondo del lavoro, non è che le donne si dimostrino caratterialmente migliori degli uomini, anzi: ma qui non porto esempi perché non si tratta di persone famose, ognuno si faccia gli esempi che vuole, capi ufficio, capi reparto, vicini di casa, amicizie, parentado.
E dunque, che dire? Come concludere? La solita cosa, cioè che è bene dubitare dei luoghi comuni e che – soprattutto – non si valutano le persone per categorie, ma singolarmente e dentro il contesto in cui operano. Non esistono i giovani, i vecchi, i meridionali, i settentrionali, gli uomini, le donne, eccetera: esisto io, esisti tu, ognuno di noi ha una sua personalità. E anch’io, a guardar bene, non sono mica sempre lo stesso: alle volte sono un bel po’ aggressivo anch’io, e poi magari mi dispiace, ma ormai è fatta. Il me stesso delle 9:30 non è il me stesso delle 15:30, magari sono stanco, non ho mangiato, mi è venuto mal di pancia, mi hanno dato una brutta notizia, o magari (all'opposto) mi sono alzato di cattivo umore e poi gli incontri fatti in giornata mi hanno reso più tranquillo e cordiale. E anche questo dovremmo ormai saperlo tutti; invece no, siamo ancora qui a discutere se le donne sono meglio degli uomini. E la risposta è: dipende. Dipende: chi è l’uomo, chi è la donna, di chi stiamo parlando di preciso?
Gran brutta cosa, il generalizzare. Alle volte generalizzare può essere utile, comodo, sbrigativo: ma insomma, meglio valutare passo dopo passo, e stare bene attenti a cosa succede e a dove si mettono i piedi: come facevano i miei nonni contadini, dei quali sono molto orgoglioso (e so per certo che mio nonno sapeva farsi rispettare, ma era una persona che non avrebbe mai e poi mai dichiarato guerra a nessuno).

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