venerdì 19 agosto 2011

I nuovi treni delle Nord

Un posto a sedere proprio davanti al wc, in treno: ecco una cosa che non mi sarei mai aspettato, ma la vita riserva molte sorprese. Negli anni ’30, ’40, ’50, ’60, ’70, ’80, ’90, insomma da quando esistono i treni, nessun progettista avrebbe mai messo un posto a sedere direttamente di fronte al cesso, e invece oggi c’è. Negli anni ’30, ’40, ’50, ’60, ’70, ’80, ’90, insomma da quando esistono i treni, se un ragazzo di bottega nell’ufficio del progettista di vagoni ferroviari avesse disegnato un posto proprio davanti all’ingresso della “ritirata” si sarebbe preso uno scappellotto e gli avrebbero detto “cancella tutto e rifai da capo, e non fare più lo spiritoso che se no ti licenzio”. Oggi invece, sui nuovi treni delle Nord, in Lombardia, (e presumo che queste carrozze stiano già viaggiando un po’ in tutta Italia) è diventato normale sedersi non più di fianco al finestrino ma di fronte a una parete, a un pannello elettrico, o al wc, per l’appunto. Voi siete lì seduti (si tratta di dieci-dodici posti per carrozza, mica pochi), arriva uno o una che deve andare al wc, vi passa davanti, tirate in dentro le gambe se le avete distese, si apre la porta scorrevole (molto grande), quello entra, poi esce, si fa finta di niente, non si può guardar fuori dal finestrino perché il finestrino non c’è più (finiti i tempi in cui dal treno si guardava il panorama), che si fa. Si spera almeno che l’aria sia sempre respirabile, anche perché alcune persone (io compreso) sono allergiche ai deodoranti e agli spray in genere.

Che fare, che dire? Si rimane ancora una volta senza parole, ma qualcosa bisogna pur dirlo, ed è questo: il posto a sedere davanti al wc, o al pannello elettrico, è l’ennesima prova del disprezzo e del disinteresse dei dirigenti d’azienda verso le persone che utilizzano i mezzi pubblici. Parole grosse, esagerazioni? Chiedetelo un po’ ai pendolari, che vi risponderanno più o meno così:
- le zuccate continue, anche se si è alti 1.70
- niente ombrelli e niente valigie
- l’aria condizionata che ti soffia addosso da ogni parte
- gli aumenti continui dei prezzi
- la diminuzione delle corse
- la soppressione delle stazioni
- la soppressione delle biglietterie
- le porte che si aprono su voragini o su “gradini” alti un metro
- la pubblicità straziante e dilagante dai megaschermi in ogni angolo della stazione
- la mancanza di informazioni
- la soppressione dei cartelli con gli orari
- multe e divieti continui ed esagerati
- tornelli e obliteratrici che rendono un labirinto entrare e uscire dalle stazioni
- l’impossibilità pratica di viaggiare per un handicappato, anche momentaneo
- le toilette a pagamento nelle stazioni, se non hai la moneta stringi i denti che te la porti a casa
- i ritardi, i ritardi, i ritardi, i ritardi, i ritardi, i ritardi, i ritardi.
E, aggiungo io, la smania di cambiar continuamente nome alle società, tipica dei pubblicitari: prima, per cent’anni, erano FNM, Ferrovie Nord Milano: poi sono diventate Ferrovie Regionali Lombarde, e fin qui si poteva capire, ma poi ancora (bastano due o tre anni) sono diventate LeNord (oh che bel nome oh che bel nome), e adesso ancora TreNord (quanto costano ai contribuenti questi continui restyling e cambi di logo? e chi ci guadagna, dai continui restyling e cambi di logo?). Insomma, basta con i pubblicitari al posto di comando, vadano a fare il loro mestiere, ognuno al suo posto; e soprattutto basta anche con queste facce eternamente sorridenti, con questi “smile!” da venditore di battitappeti, obliteratori e contenti, lo so che loro, i grandi capi, sono contenti: ma poi, alla fin dei conti, che cosa c’è da ridere?

PS: mi vedo già le risposte possibili, del tipo "con i matti non si ragiona", "vado avanti per la mia strada perché ho gli elettori dalla mia parte", "il bilancio è in pareggio, gli investimenti sono stati fatti"; e io sono sicuro che, se si chiedesse ai pendolari una cosa del genere "preferite le carrozze coi sedili di legno ma con tante corse e meno inconvenienti, oppure le nuove carrozze dove ci si siede con le ginocchia nel grembo altrui..." (ma no, non lo faranno mai un questionario così)
(le immagini vengono dai siti degli Enti che nominato qui sopra)

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