A Venezia li chiamano “mussàti” e alcune specie, quelle che si muovono in sciami e nascono nelle paludi, in alcune estati arrivano a diventare così numerose e prolifiche da invadere ogni spazio disponibile. Dal punto di vista dell’entomologo, sono sempre ditteri: insetti con due ali grandi e due piccole a fare da bilanciere. Per esempio, i Bibionidae che la “Guida agli insetti d’Europa” (editore Muzzio) descrive così: «insetti pelosi, di colore scuro, con antenne robuste situate ben al di sotto degli occhi, spine sulle tibie anteriori», come il Dilophus febrilis, n.12 della tavola qui a fianco. Per esempio, le tipule: «la maggior parte sono saprofaghe o carnivore, mentre le specie più grandi sono per lo più fitofaghe, alcune larve sono acquatiche» (ptychopteridae, n.10 della tabella)
Descrizioni da film dell’orrore? ma no, sono insetti magari bruttini ma del tutto innocui: quando si dice “carnivoro”, riferito a un insetto, significa soltanto che si nutre di altri insetti, o magari di ragni o di lumache.”Saprofago” significa invece che si nutre di cose in decomposizione, come fanno anche mosche e moschini (anch’essi appartenenti all’ordine dei ditteri).
Quelli che pungono sono altri ditteri, psychodidae e phlebotomidae, e poi le zanzare che per un entomologo assumono il nome buffo di “Culicidae”. Non conosco l’etimologia di questo nome, so però da tempo che le zanzare più comuni da noi (n.3 e n.4 nella tavola qui a fianco) sono la “culex pipiens” e la “culiseta annulata”. A proposito, il maschio della zanzara non punge: si riconosce perché ha le antenne a pettine, un po' pelose, mentre la femmina le ha sottili, a filamento, senza baffi. Pericolosi sono anche i simulidi, cioè le mosche cavalline (Simulium equinum, n.6 della tavola).
In natura c’è una gran varietà di mussati, molti li chiamano “zanzaroni” e ne hanno paura, pensando che pungano ancora di più di quelle piccole; in questo campo vale invece la regola che più sono grossi e più sono innocui, è con le zanzare piccole che bisogna stare più attenti. Sono insetti a metamorfosi completa: le larve, a seconda della specie, possono nascere in acqua oppure nell’erba in decomposizione.
“Mussàti” per antonomasia sono le tipule (Tipulidae), del tutto innocue. La più grossa è la tipula gigante (tipula maxima) che arriva a 65 millimetri (millimetri, non mezzo metro!) di apertura alare. Sono insetti molto attratti dalla luce, per questo entrano facilmente in casa; alcune specie si muovono in sciami, e in annate particolari (per il clima e per chissà che cos’altro, gli insetti sono imprevedibili) ne nascono così tanti, di mussàti, che non si sa più dove metterli. Fossero buoni da mangiare, almeno...
Nella scheda qui sopra, che viene dalla “Guida degli insetti d’Europa” pubblicata dall’editore Muzzio (dove sono descritti nei particolari) ci sono un bel po’ di mussati, di zanzare e di mosche cavalline: la formazione completa è questa, Tipulidae, Trichoceridae, Culicidae; Antisopodidae, Simuliidae, Scatopsidae; Cecidomylidae, Sciaridae, Ptychopteridae, Chironomidae, Bibionidae, Blephariceridae (sono dodici, una dovrà stare in panchina...).
Life History of the Forget-me-not
5 ore fa
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