Esistono interpretazioni psicoanalitiche della religiosità e del misticismo come malattia; senonché morbosa è, anzitutto, nella psicoanalisi volgare, la mancanza di un'idea dell'uomo normale, l'assenza, cioè, d'un centro, e ancor più morbosa la rude teoria che vuole sano colui che non abbia atteggiamenti critici verso la società in cui si trovi a vivere.
I mistici invero descrivono appunto ciò che la psicoanalisi a suo modo indica per esclusione, elencando forme di patologica immaturità, ossia la adeguazione alla norma, all'essere che è come dovrebbe essere normativo. La confusione che fa apparire paradossale questa coincidenza nasce dall'uso di un gergo semplicista da parte della psicologia moderna (...)
(Elémire Zolla, nota introduttiva a “I mistici dell’Occidente” ed. Adelphi)
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4 commenti:
Io, per la psicoanalisi normale, sarei matta come un cavallo!...ma anche per i mistici...:-)
io la metto anche in chiave politica...penso che Zolla non sarebbe d'accordo, ma qui non è più solo questione di mistici e di santi.
A me fa una grande impressione, al limite del terrore fisico, vedere con quanta facilità i miei contemporanei si sono arresi, e a volte entusiasmati, di fronte a limitazioni, restrizioni, adempimenti burocratici...
"Eh, ma è il regolamento", dicono; e io me li vedo già - scusa il paragone ma non ce la faccio più - già intenti a calarsi le braghe e mettersi in posa almeno dieci minuti prima che si sia formulato il "adesso xx xx xxxxx xxx xxxx".
Scusa, volevo dire "psicoanalisi volgare".
Non conosco l'autore di cui parli, ma rispetto alla deviazione dalla norma e al conseguente giudizio, spesso espresso da psicoanalisti e opinione comune, sono assolutamente d'accordo con te, se ho ben capito... . Anche io provo un "terrore fisico" come tu dici, quando sento dire da persone "normali", magari anche di sinistra, comunque con un titolo di studio universitario, con un lavoro di grande responsabilità, che "ormai è legge", "se lo dice la legge!" e poi lamentarsi di tutta la loro vita, essere scontenti ed infelici, tristi, soli, ma soli non perché mancano di persone intorno, perché mancano a loro stessi. Faranno quello che tu dici in cambio di un piatto di lenticchie...ma anche per meno.
Zolla è un autore difficile, storico delle religioni e docente universitario di letteratura angloamericana. Però scriveva regolarmente sul Corriere della Sera, bei tempi!
Questa con la psicoanalisi era una sua (garbata e motivata) polemica, penso che oggi sarebbe inorridito e viene quasi da essere contenti che non sia qui a vedere.
Il suo libro più famoso è Aure, ne ho riportato qui un frammento.
Se riesci a usare il motore di ricerca, nel post "Fellini e il fascismo" ho riportato un altro scritto di Zolla, che non era certo di sinistra ma che non sopportava le imposizioni, fin da bambino (era nato nel 1926).
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