domenica 5 gennaio 2020

Tasse


- Tasse, tasse, sempre tasse! - si lamenta Maurilio, sedendosi al tavolo della mensa. - Ma ti lo sa quante tasse che go fatto oggi?
Maurilio è friulano: anzi, è ladino e ci tiene a specificarlo. Il suo dialetto è affine al romancio, e infatti mi racconta che quelli del suo paese si capiscono bene con gli Svizzeri del Canton Grigioni, loro confinanti. Però anche i ladini sono di area veneta, e il mio amico non se la sta prendendo con il governo: l'oggetto della sua deprecazione sono le tazze , come in fabbrica vengono definiti i fusti di plastica da 120 Kg, quelli blu col coperchio nero che si vedono un po' dappertutto. Tazze si pronuncia "tasse", come in veneziano insomma; e sapendomi di origini venete Maurilio ne approfitta un po' e mi strizza l'occhio.
Maurilio sorride e scherza: gli manca poco ad andare in pensione, è già vicino ai sessanta. Ispira simpatia immediata, ma ha l'aspetto e i modi (spesso discutibili) di un vecchio soldato dell'impero austroungarico, statura e baffoni spioventi compresi, ed è ormai un esemplare in via d'estinzione. Operai così non se ne vedono più, ormai hanno studiato tutti almeno un po', si sono dirozzati ma sono anche molto meno spontanei e caratteristici, se mi si passa la brutta parola: ma non saprei in che altro modo definire Maurilio.
 
Adesso siamo seduti a tavola, in mensa; strizza l'occhio e comincia a raccontare uno dei pezzi forti del suo repertorio: la descrizione di una delle specialità del suo paese, il formaggio con i vermi.
- ...che poi la cosa più buona è proprio dove ci sono dentro i vermi. - dice - Ma devi stare attento, che i vermi scappano e poi gli devi correre dietro per il piatto...
Il vicino di posto guarda nel suo, di piatto, e chissà perché gli scappa la voglia di mangiare. Eppure ormai dovrebbe sapere con chi ha a che fare, dopo tanti anni. Ma Maurilio si diverte, guarda verso di me, strizza l’occhio, e insiste, serissimo:
- Ma varda che non scherso, sai? Dìghelo ti, che le cose le sai...

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