lunedì 6 luglio 2020

Boiacca e Buricchio


La parola "buricchio" salta fuori da un quiz televisivo: bisogna indovinare cosa significa. Io indovino subito, perché mia nonna a Parma aveva un gatto che si chiamava così, ma con la maiuscola: Buricchio. Scoprire che "buricchio" è una parola che si trova sui dizionari un po' mi sconcerta, sarà vero? Sul mio Zingarelli, per esempio, non c'è. Provo a fare una ricerca on line, e su wikipedia trovo quel che cercavo: non c'è una voce a nome "buricchio", come mi aspettavo, ma trovo comunque un rimando a un libro per bambini che si chiama "Sussi e Biribissi", scritto da Paolo Lorenzini nel 1902. Paolo Lorenzini è figlio di Carlo Collodi, come a dire il fratello di Pinocchio (Collodi è uno pseudonimo, per chi non lo sapesse), e Buricchio è un gatto amico dei due protagonisti del libro. Forse è proprio da quel libro che mia nonna aveva preso il nome del gatto che dormiva sereno sul centrotavola della sua casa.
 

I dizionari, si sa, riservano molte sorprese: una volta sistemato Buricchio, devo dire che la sorpresa più grande per me è stata trovare la voce "boiacca" sullo Zingarelli. Non me l'aspettavo proprio, e dopo tanti anni non mi sono ancora ripreso. Ho sempre pensato che fosse una voce gergale, dialettale, e invece ecco cosa mi dice il dizionario: «Boiàcca (etimologia incerta): nell'edilizia, malta cementizia fluida usata durante la messa in opera di mattoni e piastrelle di rivestimento, per farli aderire tra i loro interstizi, al pavimento o alla parete.»
Che dire, ho avuto molti muratori in famiglia, boiacca è una parola che ho ascoltato spesso e dentro di me ero ben convinto che fosse una parola veneta, magari una storpiatura di termini tecnici come "calcedrà" (calcio idrato, la calce). Invece no, boiacca ha il suo posto nello Zingarelli e adesso che lo so ne sono ben contento, perché è una parola legata al mondo del lavoro e a persone che mi sono state care.

PS: il gattino è del 1902, ma non è Buricchio.

Nessun commento: