martedì 21 luglio 2020

Super eroi


I fumetti della Marvel li trovavo dal barbiere: mi ci portava mio papà perché ero ancora piccolo, poi ho imparato ad andarci da solo e dovevo star lì anche se mi facevano aspettare un'ora, così mi ero fatto una cultura in merito. Erano nuovissimi, belli, colorati, disegnati bene, con trovate strane sul tipo del supereroe cieco che aveva un costume che usciva dall'anello, e altro ancora. Tutto bello, ma dopo un po' me ne ero stancato e mi sarei portato volentieri un libro da casa. Non è che ci fosse molto, in quei fumetti, dopo la trovata iniziale: anche i Fantastici Quattro, finita la sorpresa, rivelava poi trame appena passabili. L'impressione è che non sapessero più cosa fargli fare dopo i primi tre o quattro episodi, eppure andavano avanti e vanno avanti ancora oggi, con sequel, film, remakes dei remakes.
A casa mia circolavano altri fumetti, più vecchi o più recenti: tra i più vecchi, ristampati su qualche giornale recente come "Il Giorno dei Ragazzi" ricordo ancora L'ombra che cammina, cioè L'Uomo Mascherato, o magari Mandrake e Flash Gordon, roba degli anni '30. Erano fatti meglio, la sceneggiatura era migliore, le trame più belle, e anche i disegni mi piacevano molto di più. Sul Corriere dei Piccoli avrei poi trovato i primi episodi di Corto Maltese (Una ballata del mare salato) e prima ancora Hugo Pratt vi pubblicava riduzioni da Stevenson (Il ragazzo rapito). Insomma, tutta un'altra cosa; e con Hugo Pratt cominciavo a conoscere e a riconoscere Dino Battaglia e Sergio Toppi, e Mino Milani come sceneggiatore; tutto un mondo che mi si apriva davanti. Anni dopo, avrei cominciato a leggere Linus. Oggi quasi nessuno parla più di Battaglia, di Toppi, di Milani; si pubblicano i manga, in libreria trovo le graphic novel, li sfoglio un po' ma poi mi stanco e ritorno a pensare a me stesso bambino davanti ai fumetti Marvel, seduto dal barbiere in attesa del mio turno. Ricordo anche i fumetti Lancio Story: dopo averne letti un po' (io leggevo qualsiasi cosa) avevo imparato a lasciarli perdere, sembravano fotoromanzi.
I disegni erano e sono ancora belli, sono le storie che mi sembrano ripetitive e poco originali. Mi fa un po' impressione anche vedere ancora nuovi episodi di Tex, per esempio. Tex Willer viene pubblicato da settant'anni, cosa ci sarà ancora di nuovo? Ne sto guardando un disegno recente, e Tex non è più Tex, è diventato un mascellone con sospetti di culturismo e chissà cosa ci sarà ancora da raccontare, su Batman, su Tex, su Spiderman, sui Fantastici Quattro, su Dylan Dog e su Martin Mystere. A voi piacciono queste cose? Fate pure, io torno indietro di cent'anni e qualcosa, e apro ancora una volta le porte a Winsor Mc Cay e a Little Nemo. Sono sempre le stesse tavole, ma ogni volta c'è l'entusiasmo della prima volta che le ho viste. (sono sicuro che da qualche parte c'è ancora qualcuno così grande, è impossibile che non ci sia; il difficile sarà trovarlo, o trovarla, visto lo stato dell'editoria italiana).

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