Lo spam invade ogni cosa, non solo internet ma anche la cassetta della posta (anche quello è spam, ma su carta), il parabrezza dell’auto, la tv (la tv è il trionfo dello spam), il telefonino, il telefono di casa, e tante altre cose ancora; il discorso da fare sarebbe quindi molto ampio. Rimanendo sul piccolo, cioè su questo blog, a me non piace mettere marchingegni antispam particolari, uso solo la moderazione dei commenti. Di solito basta e avanza, l’antispam di Blogger funziona bene; ma poco prima di Natale mi sono trovato dodici (dodici) commenti spam da buttare via, e in meno di mezza giornata; a questo punto mi sono deciso a scriverci un post. Da dove viene lo spam?
Voi magari non avete idea sul “da dove viene lo spam”, io invece comincio ad avere un identikit molto preciso. Ovviamente non posso scendere in particolari: non ne ho i mezzi (interesserà alla polizia postale? temo di no, anche lì imperversano i tagli berlusconiani-bossiani-montianpasseriani), e a far sul serio si rischia poi di passare il tempo fra tribunali e avvocati. E dunque mi limito a mettere insieme le osservazioni che ho fatto nel giro di questi ultimi mesi (ne avevo già accennato in questo post).
Prima di tutto, i post con un titolo inglese: ne fa le spese soprattutto il povero Robert Johnson, grande bluesman degli anni ’30 autore di canzoni indimenticabili, e poi anche Stockhausen (chissà perché), i Jethro Tull, e quasi tutti i post musicali in genere; ma un’origine internazionale dello spam era più che ovvia, me lo aspettavo. Più divertente notare che la funzione di “attira SPAM” arriva anche con l’inglese maccheronico, per esempio “To be back to” non esiste in inglese, me lo sono inventato io – ma lo spam arriva lo stesso. Attirano spam anche i post dove si parla di prodotti in commercio, di tv e cinema, eccetera. Fin qui, dunque, niente di strano.
La parte interessante, che sembrerebbe proprio mirata sulla mia persona, è lo spam su alcuni miei post ben precisi, titoli che non lasciano spazio a dubbi. Ecco dunque l’elenco dei titoli dei post di questo blog che attirano più spam (e probabilmente anche dei virus, se ci si fa clic sopra). Pronti? Uno, due, tre, via: i primi sei sono questi: Una razza superiore, Forza Italia, La marcia su Roma, Don Giussani? ma per piacere..., e ultimamente anche “Da Venezia a Chioggia” e "A proposito di tagli alla cultura".
Aggiungo qualche indizio o spiegazione: “Da Venezia a Chioggia” è un post dove si parla di dialetto, una citazione da Goldoni: la prefazione che Carlo Goldoni scrisse per “Le baruffe chiozzotte”, quindi in pieno Settecento. In questa prefazione, l’autore di “Arlecchino servitore di due padroni” spiega con dovizia di particolari che bastano pochi chilometri per ritrovarsi con gente che parla un idioma sconosciuto: da Venezia a Chioggia, per l’appunto. E’ un’esperienza ben nota a chi conosce davvero i dialetti, non solo a Venezia ma in ogni parte del mondo: il dialetto è una lingua locale, quindi non ha molto senso dire “la lingua veneta” o “la lingua lombarda” (c’è qualcuno che pensa che ci si possa capire se uno parla in bergamasco e l’altro in varesotto?).
Nel mio post su Don Giussani accenno ai ripetuti scandali che coinvolgono esponenti inportanti di Comunione e Liberazione; il post “La marcia su Roma” parte dal film di Dino Risi; e in “Una razza superiore” (ma anche in "L'allenatore dell'Inter e altre storie") ho messo un elenco delle invenzioni che usiamo ogni giorno, molto comode e molto utili, che dobbiamo a scienziati di religione ebraica. Eccetera.
A questo punto mi fermo, considero concluso questo post, e segnalo ai gentili spammers che ho scritto anche un post su Piazzale Loreto, questo: strano che non ve ne siate ancora accorti.
(nell'immagine qui sopra, presa da un antico Corriere della Sera, il dettaglio di una lettera spedita da Albert Einstein - che a Milano aveva abitato un paio d'anni, quindi conosceva l'italiano)
Fabrizio RAVANELLI
17 ore fa
10 commenti:
Argomento interessante, trattato con la solita puntualità e cultura ... pure io non ho il captcha (contro il quale combatto da anni, e sto preparando altre iniziative). L'antispam di blogger è buono, in certi periodo trovo molti spam in casella ... il più colpito è un'intervista ad un gruppo che si chiama Ka Mata Ka Ora ...
Il post è come un giallo. Indizi, trame, ma ancora non ho capito chi sia il colpevole. Aspetto una seconda puntata?
Grazia, l'idea di farne un thriller è ottima!
:-)
se il mondo dell'editoria fosse popolato da manager affidabili, confesso che ci farei molto più di un pensierino
Ho scritto in tre anni 800 post circa, ma solo alcuni ricevono spam. Sono stato critico verso la sinistra, verso le automobili e la TAV, ho parlato male perfino di Albano e di Baglioni, ma su questi post lo spam non c'è...Qualcuno mi ha perfino scritto nei commenti, cosa che mi onora.
Invece qui, su un numero ristretto di post, arriva lo spam, molto ben mirato e in grande quantità. Purtroppo, o per fortuna, non posso risalire al mandante, ma sono sicuro che c'è
Allygator, se fai un post con quel titolo lo spam arriva di sicuro!
:-)
io ho fatto un esperimento con il post intitolato Full HD (etc), vediamo se funziona. Mi sento un po' antropologo, quando faccio di questi esperimentini...(nota bene: ho evitato di parlare di calcio!!)
Mi scuso con la band, il nome giusto è Ka mate Ka ora, ma la colpa non è mia se hanno scelto un nome così ;)
Torneranno in palude per la terza volta ai primi di gennaio, però mi chiedo: perchè se sono venuti due volte, lo spam colpisce sempre e solo la prima?
Anch'io trovo la moderazione dei commenti una strada giusta.
Un tempo mi sembrava assurda...
Quello che ho rilevato nel mio blog è che tantissimo spam va in un post dedicato a Cesare Pavese, altri su Hannah Arendt.
Non sarei comunque in grado di ricordali tutti.
Ma hai ragione nel dire che alcuni post attirano spam più di alri.
Ciao Giuliano!
Lara
Alligatore, e se fosse pura e semplice pigrizia?
:-)
io ho messo tre links in questo blog, che fatica, che stress, che noia!!! (però funzionano)
:-)
Lara, Hannah Arendt e Cesare Pavese sono due nomi perfettamente in linea con i miei "chiama spam"... Non me ne intendo, ma so che è possibile mirare a un bersaglio preciso, su internet.
C'è chi lo sa fare, e non sono solo gli hacker di mestiere.
Combinazione, sotto le feste non mi è arrivato niente di niente...
:-)
a me è capitato ultimamente si trovare un sacco di visite e molti commenti spam, su due film, "Japon" di Reygadas, diversi mesi dopo la pubblicazione, e questi giorni, du "Franz", di Jacques Brel.
chissà.
penso che i tuoi due film rientrino nel tipo di spam "internazionale"...
:-)
la quantità di spam che ho ricevuto su Robert Johnson è davvero impressionante, li butto via subito e non ho pensato di tenerne un conto, ma è una quantità degna di una tesi di laurea in antropologia (ricordi tutte le leggende su Robert Johnson?)
Ti dò un aggiornamento in tempo reale: è da Natale che non ricevo spam. Probabilmente il mio cecchino è in vacanza...
:-)
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