venerdì 27 dicembre 2019

Comic strip


Mentre sto finendo di fare la spesa al supermercato mi rendo conto che il mio carrello è rotto. Che fare, lo metto via così o lo dico? Il mio senso civico mi spinge a recarmi all'apposito sportello all'ingresso e a segnalare il fatto: il carrello è rotto proprio dove ci si appoggia con le mani, spezzato in due, e qualcuno potrebbe farsi male. La commessa capo, efficientissima, mi ascolta e si complimenta con me: ma certo, ma grazie, ha fatto proprio bene a segnalarcelo. Poi mi chiede se ho messo nel carrello una moneta o un gettone: rispondo che è una moneta da un euro ( il gettone lo avevo ma purtroppo non lo trovo più). La gentile signora mi dice di lasciare il carrello alla guardia giurata fuori dall'ingresso (è già stata avvertita) ma prima va a prendere la moneta e me la porge con un gran sorriso: ecco. Ammetto di aver preso quella moneta con una certa riluttanza. Siamo sicuri che sia una moneta da un euro, questa cosa qui? Non ne ha il colore, non ne ha l'aspetto, fa persino un po' schifo a vedersi, devo proprio toccarla? Ma lei mi sorride come se fossimo appena usciti dal libro Cuore, in effetti la scena è quella, e prendo con due dita quel coso. Lo guardo: sì, forse è proprio una moneta da un euro ma Dio solo sa cosa può esserle capitato e da dove sia stata recuperata. Il mio euro, prigioniero del carrello, era invece nuovissimo e perfino brillava. Siccome si direbbe che sia stata lavata (sembrerebbe pulita) mi rassegno e con un sospiro la metto nel portafogli. Vado dalla guardia giurata, è un tipo cordiale e gli abbandono il carrello: ho diversi amici che fanno o hanno fatto quel mestiere, so come funziona, conosco i turni di diciotto ore consecutive, non farei mai polemica con uno di loro. Prendo le mie due borse in mano, e mi allontano verso l'automobile.
 

E' finita qui? No, purtroppo no. Passa qualche settimana e ritrovo proprio quel carrello, o comunque uno rotto proprio nella stessa identica maniera e nello stesso punto. Cha fare? Il pensiero mi torna a quella povera moneta che mi sono vergognato di spendere (ho chiesto scusa in quel momento), e decido di lasciar perdere. Non è proprio più il tempo del libro Cuore, penso; e aggiungo altre considerazioni sulle quali è meglio sorvolare.

(illustrazione da "Fun magazine", 1893)

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