mercoledì 2 febbraio 2011

2 febbraio

CAPITOLO I
Nel tempo dei tempi, ed erano bei tempi davvero, c'era una muuucca che veniva giù per la strada e questa muuucca che veniva giù per la strada incontrò un ragazzino carino detto grembialino...
Il babbo gli raccontava questa storia: il babbo lo guardava attraverso un monocolo: aveva una faccia pelosa. Grembialino era lui. La muuucca veniva per la strada dove abitava Betty Byrne, che vendeva filato di limone.
Oh, le belle rose di selva / là nel verde giardinetto.
Cantava questa canzone. Era la sua canzone.
Oh, le belle lose veldi. (...)
(James Joyce, Dedalus – Ritratto dell’artista da giovane – versione di Cesare Pavese, Frassinelli 1970)

Che nell’originale suona così:
CHAPTER I
Once upon a time and a very good time it was there was a moocow coming down along the road and this moocow that was down along the road met a nicens little boy named baby tuckoo. . . .
His father told him that story: his father looked at him through a glass: he had a hairy face.
He was baby tuckoo. The moocow came down the road where Betty Byrne lived: she sold lemon platt.
O, the wild rose blossoms
On the little green place.
He sang that song.
That was his song.
O, the green wothe botheth.
(James Joyce, Portrait of the artist as a young man, 1916)

Avevo iniziato a leggere la storia di Stephen Dedalus quando andavo ancora a scuola. Un compagno di classe, incuriosito, mi prende il libro, apre sulla prima pagina, e dice: «Ma cosa leggi queste cose qui??? Ma non hai nient'altra da fare?». Gli ho spiegato che era solo la prima pagina, poi cambia; ma - lo pensavo allora e lo penso ancora adesso - questo è proprio il mondo visto da un bambino, un bambino molto piccolo. E' un inizio bellissimo, e servirebbe anche la musica: Joyce è in ogni sua pagina pieno di musica, e di ottima qualità.
(2 febbraio 1882, compleanno di Joyce: auguri!)

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