domenica 13 febbraio 2011

Laurence Sterne ( V )

Vorrei saper scrivere un capitolo sul sonno. (...) Oh, le parole di Sancio Panza! "La benedizione di Dio discenda sull'uomo che per primo inventò questa precisa cosa che si chiama sonno: essa copre tutto l'uomo con il suo mantello."
(Laurence Sterne, Tristram Shandy: volume quarto, capitolo quindicesimo )

Per parte mia, essendo appena un principiante in questa materia, ne so poco; ma, a mio giudizio, scrivere un libro è in tutto e per tutto come intonare una canzone: non importa, signora, che il vostro tono sia alto o basso, purché voi riusciate a mantenervi intonata. E' per questa ragione, mi concedano le vostre reverenze, che alcune delle più scadenti e delle più piatte composizioni s'impongono al pubblico (come disse una sera Yorick a mio zio Tobia) "d'assedio". Ricordo che mio zio Tobia aguzzò gli occhi al suono della parola "assedio", ma non capii che senso potesse avere.
(Laurence Sterne, Tristram Shandy: volume quarto, capitolo ventiseiesimo )

Da questo momento io devo essere considerato erede presuntivo della famiglia Shandy; da questo punto comincia la vera storia della mia vita, e delle mie opinioni. (...) Ed ora che siete giunti al termine di questi quattro volumi, ecco la domanda che volevo farvi: come vi sentite la testa? La mia mi fa terribilmente male.
(Laurence Sterne, Tristram Shandy: volume quarto, capitolo trentaduesimo )

Nessun commento: