Nel dipinto di Sidney
Meteyard, la Speranza consola Amore, che è legato. Entrambi sono
seduti; Amore è un giovane sui vent'anni, è seminudo, gambe e mani
legate con nastri di seta, la faretra abbandonata nell'angolo di
sinistra. Speranza è una giovane donna dal volto severo, vestita di
una lunga tunica verde, con un mantello dorato, che tiene una mano
sulla spalla del ragazzo. Sullo sfondo c'è un paesaggio, ma
guardando bene il paesaggio si nota qualcosa che a prima vista era
sfuggito: le ali di Cupido sono enormi. Non è una quinta o un
fondale: sono le ali di Amore, enormi, che fanno da sfondo. Ali
possenti, ma Amore è legato e anche Speranza sembra rassegnata.
(Sidney Meteyard, 1901)
Questo è quello che posso dire a una
semplice lettura del quadro così come appare in fotografia; di più
non posso fare, se non mettere qualche nota biografica sull'autore.
Sidney Meteyard, 1868-1947, inglese di Birmingham, fu influenzato da
Edward Burne Jones e da William Morris; ci ha lasciato tra le altre
cose un ciclo di dipinti per "The Golden Legend"
dell'americano Henry Wadsworth Longfellow (autore di "Hiawatha"
e di una traduzione Divina Commedia). Meteyard è uno degli ultimi
preraffaelliti, il movimento stava per terminare con l'inizio del
Novecento - e con l'arrivo di una devastante guerra mondiale,
verrebbe da aggiungere.
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