- In
caso di incidente, - spiega per l'ennesima volta il Capo della
Manutenzione alla squadra di sicurezza, nella consueta riunione del
lunedì - il punto di ritrovo è qui, davanti alla caldaia.
- Ma
se invece dovesse scoppiare la caldaia? - chiede Pierino il Polemico,
sempre pronto a scattare.
- Ma
perchè g'ha de s'ciupà propi la caldéra? - chiede il Caldaista,
preoccupato e punto sul vivo.
La
caldaia è fondamentale, in una fabbrica come si deve. Serve a
produrre vapore, col quale si fanno tante cose essenziali, dalla
sterilizzazione e pulitura delle macchine all'impedire che,
d'inverno, gelino i prodotti nelle tubature; e serve anche per il
riscaldamento dei locali, e via dicendo. E' ben difficile che scoppi
una caldaia, perché non viene mai lasciata a se stessa; e tutti i
caldaisti sono ben esperti e coscienziosi, oltre che dotati delle
necessarie patenti.
E'
bello vedere le persone che lavorano in fabbrica prendere parte alle
misure di sicurezza, magari anche scherzando o contestando quello che
dice il capo. E' il principio fondamentale di una delle leggi più
importanti varate negli ultimi anni, la famosa legge 626, varata nei
primi anni '90, che prevede la responsabilità dei lavoratori nella
prevenzione degli infortuni ma anche la loro partecipazione attiva.
E' una legge spesso disattesa, e messa gravemente in pericolo dalla
precarietà del posto di lavoro, la famosa flessibilità
oggi tanto di
moda. Negli anni successivi sarebbe stata cambiata, oggi la 626 non esiste più, inglobata in altre norme di legge; ma gli incidenti sul lavoro continuano ad aumentare, e questo fa male. Ma questo è un discorso lungo e delicato, e mi fermo subito.
Però
il Capo della Manutenzione prese sul serio quel piccolo suggerimento,
non subito (ci mise un bel po' di tempo, anni) e oggi la squadra di sicurezza ha un suo punto di ritrovo in un posto
della fabbrica più tranquillo, con tanto di box e di armadietti dove
riporre le attrezzature personali; ed anche questa è una bella cosa
da sapere.
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