In queste settimane si sono verificati
molto incidenti d'auto spaventosi, con morti e feriti; difficile
tenerne il conto ma una cosa mi ha colpito, i guidatori (o le
guidatrici) erano sui 25-40 anni, cioè l'età in cui, secondo i
luoghi comuni più frequenti, una persona dovrebbe essere al meglio
per quanto riguarda la prontezza di riflessi e l'esperienza di guida.
Se si vanno a guardare le statistiche, la prima causa di incidenti, di
quelli gravi, è la velocità eccessiva; poi viene l'uso del
telefonino mentre si guida, e quindi alcool e droghe. Dai resoconti
in cronaca, spesso queste tre cause sono presenti tutte insieme. E, spesso, causa degli incidenti è la segnaletica poco leggibile o poco chiara.
Dato che conosco diverse persone
anziane (sopra gli ottanta, intendo) so cosa si deve passare per
avere la patente a quell'età: revisione biennale, visite mediche
costose, una vera e propria vessazione nata dal luogo comune che
vuole il "vecchietto alla guida" come causa di tutti i
mali. Una volta detto che i controlli sanitari sono più che
necessari (constatazione ovvia), nessuno ricorda mai che gli anziani
sono quelli che hanno veramente bisogno dell'automobile. Gli anziani,
le donne incinte e i disabili: disabili momentanei compresi
(fratture, slogature...). Gli altri, i più giovani, potrebbero anche
usare i mezzi pubblici o la bicicletta. Il vero problema, a mio
parere, è che ad occuparsi di mobilità e di patenti sono quasi
sempre gli appassionati di automobile; in tv chiamano a dare consigli
i piloti di rally e di formula uno, e questo viene presentato come
una scelta logica ma non ne sarei tanto sicuro. Il vero passo in
avanti ci sarà quando si smetterà di pensare all'automobile e alla
moto come un fatto agonistico, quindi i piloti di rallies e di
formula uno dovrebbero limitarsi a fare il loro mestiere e non essere
chiamati come esperti. Secondo me, un tassista o un guidatore di
autobus ne sanno molto di più, su che cosa è la strada e su come si
guida.
Tanti anni fa avevo una Dyane 6: impossibile correre con la Dyane, aveva un motore piccolo ed era una macchina pesante; anche in autostrada al massimo si arrivava ai 120 all'ora, ma solo se lanciati e in discesa. Ecco, se la Dyane 6 fosse obbligatoria per legge, penso proprio che avremmo tanti incidenti in meno, ma tanti: e la storiella del vecchietto in automobile andate a raccontarla a qualcun altro, per piacere (a quando qualche statistica seria in proposito?).
Tanti anni fa avevo una Dyane 6: impossibile correre con la Dyane, aveva un motore piccolo ed era una macchina pesante; anche in autostrada al massimo si arrivava ai 120 all'ora, ma solo se lanciati e in discesa. Ecco, se la Dyane 6 fosse obbligatoria per legge, penso proprio che avremmo tanti incidenti in meno, ma tanti: e la storiella del vecchietto in automobile andate a raccontarla a qualcun altro, per piacere (a quando qualche statistica seria in proposito?).
PS: c'è anche un'altra questione, che
riguarda le compagnie di assicurazione: i neopatentati pagano molto
più degli altri di assicurazione, e direi che è giusto perché non
si sa mai, l'esperienza arriva guidando. Ma, se il neopatentato guida
bene e non provoca incidenti, altrettanto giusto sarebbe ridargli
indietro quei soldi in più che ha pagato, magari un po' alla volta e
sotto forma di sconti graduali. Fantascienza, voi dite? Mi sa di sì.
Vrum vrum a tutti.
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