martedì 5 novembre 2019

Il vecchietto in automobile


In queste settimane si sono verificati molto incidenti d'auto spaventosi, con morti e feriti; difficile tenerne il conto ma una cosa mi ha colpito, i guidatori (o le guidatrici) erano sui 25-40 anni, cioè l'età in cui, secondo i luoghi comuni più frequenti, una persona dovrebbe essere al meglio per quanto riguarda la prontezza di riflessi e l'esperienza di guida. Se si vanno a guardare le statistiche, la prima causa di incidenti, di quelli gravi, è la velocità eccessiva; poi viene l'uso del telefonino mentre si guida, e quindi alcool e droghe. Dai resoconti in cronaca, spesso queste tre cause sono presenti tutte insieme. E, spesso, causa degli incidenti è la segnaletica poco leggibile o poco chiara.

Dato che conosco diverse persone anziane (sopra gli ottanta, intendo) so cosa si deve passare per avere la patente a quell'età: revisione biennale, visite mediche costose, una vera e propria vessazione nata dal luogo comune che vuole il "vecchietto alla guida" come causa di tutti i mali. Una volta detto che i controlli sanitari sono più che necessari (constatazione ovvia), nessuno ricorda mai che gli anziani sono quelli che hanno veramente bisogno dell'automobile. Gli anziani, le donne incinte e i disabili: disabili momentanei compresi (fratture, slogature...). Gli altri, i più giovani, potrebbero anche usare i mezzi pubblici o la bicicletta. Il vero problema, a mio parere, è che ad occuparsi di mobilità e di patenti sono quasi sempre gli appassionati di automobile; in tv chiamano a dare consigli i piloti di rally e di formula uno, e questo viene presentato come una scelta logica ma non ne sarei tanto sicuro. Il vero passo in avanti ci sarà quando si smetterà di pensare all'automobile e alla moto come un fatto agonistico, quindi i piloti di rallies e di formula uno dovrebbero limitarsi a fare il loro mestiere e non essere chiamati come esperti. Secondo me, un tassista o un guidatore di autobus ne sanno molto di più, su che cosa è la strada e su come si guida.
Tanti anni fa avevo una Dyane 6: impossibile correre con la Dyane, aveva un motore piccolo ed era una macchina pesante; anche in autostrada al massimo si arrivava ai 120 all'ora, ma solo se lanciati e in discesa. Ecco, se la Dyane 6 fosse obbligatoria per legge, penso proprio che avremmo tanti incidenti in meno, ma tanti: e la storiella del vecchietto in automobile andate a raccontarla a qualcun altro, per piacere (a quando qualche statistica seria in proposito?).

PS: c'è anche un'altra questione, che riguarda le compagnie di assicurazione: i neopatentati pagano molto più degli altri di assicurazione, e direi che è giusto perché non si sa mai, l'esperienza arriva guidando. Ma, se il neopatentato guida bene e non provoca incidenti, altrettanto giusto sarebbe ridargli indietro quei soldi in più che ha pagato, magari un po' alla volta e sotto forma di sconti graduali. Fantascienza, voi dite? Mi sa di sì. Vrum vrum a tutti.

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